Note
  1. Cfr. L. Sturzo, Il mezzogiorno e la politica italiana, in L. Sturzo e A. Gramsci, Il Mezzogiorno e l’Italia, Roma, Studium, 2012, p. 77.
  2. Le analisi che seguono sono in parte riprese da un contributo dell’autore: Le «non cognitive skills» nella scuola, in G. Chiosso, A.M. Poggi e G. Vittadini (a cura di), Viaggio nelle «character skills». Persone, relazioni, valori, Bologna, Il Mulino, 2021.
  3. L. Floridi, La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo, Milano, Raffaello Cortina, 2017, p. 92.
  4. N. Bottani, Requiem per la scuola?, Bologna, Il Mulino, 2013.
  5. L. Milani e Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1996.
  6. Per approfondimenti vediM. Rossi-Doria (a cura di), Genitori e insegnanti, Roma, Astrolabio, 2018: «La scuola cambia per misurarsi con un mondo molto più variegato, multietnico, dove la domanda “cosa e come insegnare” non trova più risposte condivise».
  7. ESCS è la denominazione internazionale dell’indicatore dello status socioeconomico-culturale dello studente. Vedi approfondimento nel box 1 Il peso del contesto all’interno del paragrafo Gli inciampi sulla scuola del Mezzogiorno.
  8. Vedi par. 3.1, Un’autonomia modificata e ampliata.
  9. Costituzione, art. 3: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
  10. Autonomia e responsabilità sono alla base del Quadro europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente (EQF), istituito con la Raccomandazione UE del 23 aprile 2008. Con il decreto MLPS-MIUR 8 gennaio 2018 (Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell’ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13),l’EQF diviene il punto di riferimento per il Quadro nazionale delle qualificazioni. Il Quadro nazionale svolge la funzione di raccordare il sistema italiano delle qualificazioni con i sistemi degli altri paesi europei.
  11. D.p.r. 8 marzo 1999, n. 275, titolo I, capo II.
  12. «Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche»:cfr. d.p.r. 8 marzo 1999, n. 275, art. 3, comma 1.
  13. S. Cassese, La scuola: ideali costituenti e norme costituzionali, in «Giurisprudenza costituzionale», 1974.
  14. Vedi l’idea di cura e la filosofia della cura in ambito educativo in L. Mortari, La filosofia della cura,Milano, Raffaello Cortina, 2015; I. Lizzola, Aver cura della vita, Troina, Città aperta, 2002.
  15. L. Benadusi, A. Censi e V. Fabretti, Educazione e socializzazione. Lineamenti di sociologia dell’educazione, Milano, Franco Angeli, 2004.
  16. «La finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona»: Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. Finalità generali, in Annali della Pubblica Istruzione, Firenze, Le Monnier, 2012, p. 13.
  17. Cfr. d.p.r. 275/1999, art. 1, comma 2, Natura e scopi dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
  18. Con la legge 107/2015, art. 1, comma 14, il POF diventa Piano triennale dell’offerta formativa: «Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano triennale dell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia».
  19. A. De Toni e S. De Marchi, Scuole auto-organizzate: verso ambienti di apprendimento innovativi,Milano, Fabbri, 2017.
  20. Cfr. d.p.r. 275/1999, art. 6.
  21. Al momento in cui si scrive le scuole all’interno di Avanguardie educative sono 1.244. Le Avanguardie educative sono un movimento scolastico autonomo, supportato da Indire, che intende: «individuare, supportare, diffondere, portare a sistema pratiche e modelli educativi volti a ripensare l’organizzazione della didattica, del tempo e dello spazio del fare scuola in una società della conoscenza in continuo divenire». Vedi http://www.indire.it/progetto/avanguardie-educative/.
  22. Si tratta del noto verso di Dante «Ben tetragono ai colpi di ventura» (Par. XVII, 24).
  23. Cfr. d.p.r. 275/1999, art. 3, comma 1, Piano dell’offerta formativa.
  24. Le scuole sperimentali in Italia sono tre: Città Pestalozzi di Firenze; Rinascita di Milano; Don Milani di Genova.
  25. Vedi School Autonomy, in Eurydice, Equity in School Education in Europe: Structures, Policies and Student Performance, Luxembourg, Publications Office of the European Union, 2020, p. 151.
  26. A tale riguardo basterà citare il d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 (Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni), che all’articolo 4 prevede il «ciclo di gestione della performance» con le varie fasi fra cui, al comma 2, lett. f): «Rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi».
  27. Il Programma operativo nazionale (PON) 2014-2020 ha investito in particolare nelle scuole del Meridione 2,73 miliardi.
  28. Questi passaggi sono trattati e sviluppati nel capitolo terzo, Un progetto per la scuola mediterranea.
  29. D. Previtali, Il sistema nazionale di valutazione in Italia, Novara, Utet, 2018.
  30. «Non impariamo per la vita ma per la scuola»: Lettere a Lucilio, libri diciassettesimo-diciottesimo, 106, 12.
  31. ISFOL (1993 e 1998). Le competenze sono: diagnosticare le caratteristiche dell’ambiente e del compito; relazionarsi, mettersi in relazione adeguata con l’ambiente; affrontare, fronteggiare, predisporsi ad affrontare l’ambiente e il compito.
  32. OMS (1993). Le competenze per la vita (life skills) sono: consapevolezza di sé; gestione delle emozioni; gestione dello stress; comunicazione efficace; relazioni efficaci; empatia; pensiero creativo; pensiero critico; prendere decisioni; risolvere problemi.
  33. UE (2006). La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 individua otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, finalizzate all’acquisizione di conoscenze che permangono nel tempo e che sono necessarie a ogni cittadino per riuscire a inserirsi con successo all’interno dell’ambito sociale e lavorativo. Esse sono: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienze e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenza sociale e civica; spirito d’iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale. Queste competenze verranno poi aggiornate con la Raccomandazione del Consiglio UE del 22 maggio 2018 relativa a Competenze chiave per l’apprendimento permanente.
  34. Con la legge 30 dicembre 2018, n. 145, all’art. 1, comma 785, sono introdotti i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO); con il d.m. 774 del 4 settembre 2019 sono definite le Linee guida in merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.
  35. «Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona». Vedi Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, cit., p. 13.
  36. Cfr. P. Cipollone e P. Sestito, Il capitale umano, Bologna, Il Mulino, 2010; I. Visco, Investire in conoscenza, Bologna, Il Mulino, 2009; G. Vittadini, Capitale umano, Milano, Guerini e Associati, 2004.
  37. Cfr. Treccani, Dizionario di economia e finanza, voce Capitale umano, Roma, 2012.
  38. A. Smith, An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations, Edinburgh, 1776. Vedi T. Agasisti, L. Ribolzi e G. Vittadini, Definire e misurare il capitale umano: un tentativo di sintesi, in G. Chiosso, A.M. Poggi e G. Vittadini (a cura di), Viaggio nelle «character skills». Persone, relazioni, valori, cit.
  39. J.J. Heckman e T. Kautz, Formazione e valutazione del capitale umano, cit.
  40. Vedi il Caso di studio n. 2: La disconnessione fra «cognitive skills» e «non cognitive skills».
  41. O.P. John e F. De Fruit, Social and Emotional Skills Framework for the Longitudinal Study of Skills Development in Cities, Paris, Oecd, 2015.
  42. Programme for International Student Assessment, meglio noto con l’acronimo PISA, è un’indagine internazionale promossa dall’Ocse nata con lo scopo di valutare con periodicità triennale il livello di istruzione dei principali paesi industrializzati. L’indagine riguarda le competenze in madre lingua, matematica e scienze dei quindicenni.
  43. «Queste spinte hanno egemonizzato anche in Italia – pure storicamente una delle roccaforti della pedagogia centrata sulla persona – gli scenari scolastici degli ultimi decenni. Il movimento ispirato al principio dell’efficacia scolastica (school effectiveness) che si è sviluppato specialmente nei paesi anglosassoni dopo gli anni Settanta intorno all’intersezione di comportamentismo/costruttivismo e pratiche manageriali costituisce il tentativo in larga parte riuscito di creare un modello scolastico basato – detto un po’ schematicamente – su efficienza organizzativa e performance di apprendimento, l’una e le altre sottoposte alla vigilanza di rigorose e sofisticate prassi valutative», G. Chiosso e O. Grassi, Oltre l’egemonia del cognitivo,in G. Chiosso, A.M. Poggi e G. Vittadini (a cura di), Viaggio nelle «character skills». Persone, relazioni, valori, cit., p. 37.
  44. A tale riguardo lo studio su basi scientifiche che ha avuto maggior impatto nelle riforme degli ultimi anni è, probabilmente, il Quaderno bianco sulla scuola, promosso ed edito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero della Pubblica Istruzione nel settembre 2007. L’analisi è statistico-economica e gli estensori sono economisti.
  45. Education at a Glance è la pubblicazione annuale che dal 1992 fornisce una panoramica sui sistemi di istruzione (struttura, finanziamenti e performance) dei paesi membri dell’Ocse e di altri paesi partner dell’organizzazione.
  46. A. Schleicher, Una scuola di prima classe, Bologna, Il Mulino, 2020, p. 311.
  47. L’altro da sé o l’alterità è sinonimo di diversità e sta a indicare la capacità del soggetto di confrontarsi con altre identità, valori, usanze, credenze culture, aspetto fondamentale per la convivenza.
  48. La «didattica metacognitiva» richiede allo studente di acquisire un atteggiamento attivo e responsabile rispetto all’apprendimento. La «prospettiva metacognitiva» si riferisce alla capacità di un individuo di saper osservare e riflettere su ambiti specifici del proprio funzionamento psicologico, per cui non si fa più riferimento soltanto ai processi cognitivi, ma si spazia dalla sfera affettiva a quella sociale.
  49. Cfr. d.p.r. 275/1999, art. 3, comma 1, Piano dell’offerta formativa.
  50. Vedi le prospettive di sviluppo della valutazione a livello internazionale in A. Schleicher, Una scuola di prima classe, cit.
  51. Vedi capitolo terzo, Un progetto per la scuola mediterranea.