La scuola mediterranea
Una diversa narrazione e una storia nuova

Questo testo sostiene una tesi eretica, quasi indicibile nella profanazione del senso comune: molte scuole, che definiamo come un problema per il Paese per alcuni risultati attesi e non raggiunti, in realtà mantengono dei caratteri mediterranei e, anche per questo motivo, sono meglio di quanto pensiamo e narriamo. La mediterraneità è la nostra vera ricchezza, che tutto il mondo ci invidia e che la scuola per prima può custodire, eppure non sappiamo come leggerla e valorizzarla. La scuola mediterranea non è data da una posizione geografica e ancor meno è acquisita per diritto di appartenenza: è una conquista aperta a tutti, senza confini.

– dirigente dell’Ufficio Valutazione del sistema nazionale di istruzione e di formazione del Ministero dell’Istruzione, presidente del Comitato provinciale di valutazione del Trentino – è fra i redattori delle Indicazioni nazionali per il Curricolo e del Regolamento del sistema nazionale di valutazione. Numerosi i suoi articoli e contributi, mentre fra i volumi più recenti si segnalano: "Il sistema nazionale di valutazione" (UTET, 2018); "La rendicontazione sociale" (UTET, 2019); "Il Curriculum dello studente" (UTET, 2021).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2022
Isbn edizione digitale: 9788815371102
DOI: 10.978.8815/371102
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2022
Isbn edizione a stampa: 9788815295606
Collana: Collana della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Pagine: 144

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815371102/p1

Credits

Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo Presidente: Ludovico Albert Consiglio di Amministrazione: Barbara Banchero, Paola Borgna, Andrea Maccarini, Cristiana Poggio, Paola Pozzi, Marzia Sica...
Pagine | 1 - 1
DOI | 10.1401/9788815371102/p2

Prefazione

I temi assumono maggior valore se sono posti nel momento giusto e soprattutto se sono supportati dagli argomenti necessari alla loro rinnovata comprensione. Così è per La scuola mediterranea, perché porta alla luce un tema in questo momento determinante per la scuola ma soprattutto per lo stesso Paese: come è possibile ridurre i divari in istruzione promuovendo competenze negli studenti? Richiamo all’attenzione il «come è possibile» in quanto oltre alle buone intenzioni, alle necessarie analisi, all’immancabile abbondanza di discussioni, c’è bisogno di una proposta assumibile, sostenibile e realizzabile. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nei prossimi anni si avrà un investimento senza precedenti nel campo dell’istruzione, e in particolare nella scuola. Come ben noto, la missione n. 4 del PNRR titola Istruzione e ricerca [1] e destina ben 19,44 miliardi al potenziamento dei servizi e dell’offerta formativa con un obiettivo ambizioso: «rafforzare le condizioni per...
Pagine | 7 - 9
DOI | 10.1401/9788815371102/p3
Introduzione

Guardare a Sud

Damiano Previtali è di famiglia lombarda, della bergamasca, dal 1472, così scrive nelle prime pagine di questo libro. Ma oggi guarda a Sud. Non so quanto Previtali ne sia consapevole ma vi è una tradizione, quella delle persone del Nord che, a un certo punto, guardano a Sud proprio con quello «sguardo rivelatore» di cui parla lui nelle prime pagine di questo libro. E, leggendo queste prime pagine, mi sono ricordato dei racconti di mio padre che trascorse, da studente universitario, quattro estati in un’azienda agraria modello nella frazione di Pedali, l’odierna Villa d’Agri, in Basilicata, imparando a fare il tecnico per il Sud da un lombardo che l’aveva fondata e che adottò il Mezzogiorno come prospettiva. Quel lombardo era Eugenio Azimonti, nato a Cerro Maggiore nel 1878 che, nel 1905, si inserì in quella schiera di tecnici che operarono nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno e contribuirono allo sviluppo del Sud nel nome del detto mazziniano: «l’Italia sarà quel che il Mezzogiorno...
Pagine | 11 - 17
DOI | 10.1401/9788815371102/p4

Motivazioni

In prima persona Da quando ho intrapreso una ricerca sulla mediterraneità e inevitabilmente sul Sud, fuori dagli schemi obsoleti, ho trovato lo sguardo insofferente sia dei settentrionalisti sia dei meridionalisti. Con l’aggravante dell’accento bergamasco, ho avvertito subito, a pelle, un sentimento di rancore da una parte per il tradimento dei conterranei e dall’altra di sfiducia per l’estraneo lontano da una storia. Dunque una narrazione destinata al fallimento e proprio per questo motivo libera, senza la necessità di rassicurare gli uni e gli altri. Anzi, volendo amplificare ulteriormente l’insostenibilità di questa impresa, confesserò che chi scrive ha un albero genealogico radicato in un paesino della bergamasca dal 1472 (prima non si sa, ma si può immaginare); ha come prima lingua il bergamasco parlato quotidianamente fino all’età di 6 anni quando, in prima elementare, la maestra ha chiesto ai genitori di parlare l’italiano in famiglia; ha scritto il suo primo libretto a...
Pagine | 19 - 23
DOI | 10.1401/9788815371102/p5

Premessa

Definizioni Mediterraneo non è solo un mare fra le terre ma un luogo dell’anima, un modo di essere, di vedere, di pensare, di vivere, di stare nel mondo e anche a scuola. La scuola [1] mediterranea è aperta, accogliente, inclusiva, ha un clima mite e persegue lo sviluppo armonico e integrale della persona. La persona mediterranea è sempre alla ricerca, come un nuovo Odisseo è alla scoperta dei mondi visibili e invisibili, altri modi di vedere le conoscenze e le culture. La cultura mediterranea è calda [2] , dinamica, aperta, senza confini, è la ricchezza del nostro Paese. La mediterraneità è un sentimento, uno stile, è una ricerca continua della felicità e della qualità della vita, è un gusto particolare, anche per la scuola. La scuola mediterranea e la scuola meridionale Al lettore attento non sarà sfuggito che le parole interne alle definizioni richiamano intenzionalmente il pensiero ¶ {p. 26}mediterraneo: ricerca, accoglienza, benessere, armonia, felicità appartengono alla natura...
Pagine | 25 - 33
DOI | 10.1401/9788815371102/c1
Capitolo primo

Una diversa narrazione

Abstract Di fronte al secolare dibattito sull’arretratezza del Mezzogiorno, in questo capitolo si propone di ripartire dalla scuola, dalle competenze e dalle persone al fine di promuovere il capitale sociale. L’educazione è alla base e al centro dello sviluppo pertanto bisogna riabilitare il ruolo della scuola all’interno della società quale attore principale. Al fine di reificare questo orientamento, si discutono i “patti educativi di comunità” dove la scuola assume un approccio partecipativo e cooperativo allo sviluppo intessendo così un rapporto a doppio verso con il sociale. In prospettiva, favorire la scuola può essere il punto di partenza per il riscatto di tutto il Mezzogiorno. 1. Argomenti per la scuola del Mezzogiorno Mai come in questo momento abbiamo bisogno di rileggere la scuola del Mezzogiorno in quanto, come risaputo, il nostro Paese si è posto l’obiettivo di «ridurre i divari territoriali in Italia per quanto concerne il livello delle competenze di base (italiano,...
Pagine | 35 - 68
DOI | 10.1401/9788815371102/c2
Capitolo secondo

Una storia nuova

Abstract Nel secondo capitolo si prendono in analisi i dati statistici comparativi delle scuole del Nord e di quelle del Sud avvalorando la tesi per cui i numeri non tengono conto del contesto sociale. Da questi dati sorgono e sono reiterati gli stereotipi ambo massmediatici e interpersonali. Ci si propone dunque di polarizzare il dibattito su tre punti: l’ambiente di vita, la scuola autonoma e responsabile e le competenze per la persona. Le variabili di cui bisogna tener conto nell’analisi statistica sono anche alla base di un piano specifico per le scuole del meridione che sono tenute a prendere in alta considerazione questi fattori mutevoli. I cambiamenti, non di ordine nazionale, sono definiti per contesto, domanda delle famiglie e caratteristiche dei soggetti coinvolti. Tuttavia, autonomia e responsabilità restano la base e la finalità formativa della scuola. 1. La definizione della situazione In un paese è in corso una guerra civile tra due etnie che si contendono il potere...
Pagine | 69 - 105
DOI | 10.1401/9788815371102/c3
Capitolo terzo

Un progetto per la scuola mediterranea

Abstract Nel terzo e ultimo capitolo, si ribadisce la natura umana e universalmente condivisibile dei valori mediterranei. Alla base del Progetto per la scuola mediterranea restano le teorie del miglioramento, l’integrazione nel sistema nazionale e la coerenza nella progettualità delle scuole. Il progetto si fonda su quattro fondamentali: le parole, le finalità, gli studenti e il metodo. La necessità è quella di non dimenticare l’orientamento scolastico e l’auto-orientamento personale. Ci si concentra poi su due casi studio. 1. I fondamentali Il Mediterraneo oltre a essere un mare fra le terre è un modo di vivere, di pensare, di stare nel mondo. È un luogo privilegiato di incontro, nel quale si dona agli altri ciò che essi non hanno, per ricevere in cambio quello che gli altri hanno e che a noi manca, uno scambio, un confronto, un reciproco arricchimento che ha favorito la nostra cultura, la nostra arte, la nostra civiltà, il nostro benessere. La cultura mediterranea ha ancora molto...
Pagine | 107 - 135