Ludovico Albert, Daniele Marini (a cura di)
La valutazione dell'esperienza duale nell'istruzione e formazione professionale
DOI: 10.1401/9788815371225/c5
A tal fine è già stato avviato da Regione Piemonte un ampio processo di confronto, interno ed esterno, finalizzato ad adottare:
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– una nuova legge regionale che riconduca a un indirizzo e a una disciplina unitaria i sistemi di orientamento, formazione e lavoro, per il conseguimento degli obiettivi connessi alle politiche per lo sviluppo delle competenze, per l’occupazione e per l’inclusione socio-lavorativa;
– una programmazione unitaria di misure integrate e continue per il lavoro e per la formazione professionale, in coerenza con le riforme nazionali in materia di politica attiva del lavoro;
– nuove modalità di riconoscimento e rimborso dei servizi formativi e di accompagnamento ai giovani e alle imprese basate su unità di costo standard e modalità di assegnazione delle risorse commisurate al successo formativo e occupazionale.

3. L’apprendistato formativo in Piemonte

L’apprendistato «formativo», laddove correttamente attuato, rappresenta la più compiuta espressione della formazione duale; nell’ambito della sperimentazione «Bobba», ma prima ancora e anche oltre questa, la nostra regione ha creduto e investito ingenti risorse proprio per lo sviluppo di un sistema regionale d’apprendistato formativo d’eccellenza.
È opportuno, a tale proposito, ricordare che le varie discipline in materia di apprendistato che si sono susseguite nel tempo hanno generato numerose criticità, sia da un punto di vista interpretativo, sia da un punto di vista applicativo, tanto da frenare, anziché sostenere, la diffusione di questo strumento. L’apprendistato, infatti, è frutto di una combinazione tra disposizioni di rango diverso:
– la disciplina di livello nazionale, che regola i LEP (Livelli essenziali delle prestazioni) del rapporto di lavoro;
– le discipline regionali, che hanno la competenza di regolare i profili formativi delle varie tipologie di apprendistato;
– l’autonomia collettiva che, attraverso appositi accordi interconfederali e contratti collettivi nazionali di categoria, ha la possibilità di intervenire in una serie di materie indicate dal d.lgs. n. 81/2015.{p. 157}
È proprio da questa complessità, connessa alla regolazione multilivello, che spesso si originano dubbi e incertezze applicative.
La nostra regione ha affrontato le criticità e i vincoli sopra richiamati e, attraverso la costruzione del «sistema piemontese» di apprendistato, li ha almeno in parte superati o alleggeriti.
Il sistema di apprendistato piemontese si connota, infatti, per i seguenti fattori interdipendenti:
– una governance aperta e ampiamente partecipata, coordinata dalla regione;
– un modello regolatorio unitario;
– la programmazione integrata di misure a sostegno del capitale umano, dell’occupazione e della competitività territoriale;
– un modello gestionale informatizzato e smart per imprese e agenzie formative;
– l’efficace e continua azione di promozione e diffusione.
In attuazione al dettato normativo nazionale, disciplinato dal d.lgs. n. 81/2015 e dal decreto interministeriale emanato il 12 ottobre 2015, Regione Piemonte ha, infatti, animato un ampio processo di concertazione che ha coinvolto nella governance dell’apprendistato i principali stakeholder (istituzioni formative, istituzioni locali, imprese, intermediari, associazioni datoriali e sindacali, consulenti del lavoro ecc.) ed è pervenuto dapprima alla sottoscrizione di un’intesa con le parti sociali, l’USR (Ufficio scolastico regionale) e gli Atenei piemontesi, per la definizione della disciplina degli standard formativi, i criteri generali per la realizzazione dei percorsi e gli aspetti contrattuali dell’apprendistato (deliberazione della Giunta regionale n. 26-2946 del 22 febbraio 2016). Successivamente tale disciplina è stata revisionata e aggiornata a seguito di una nuova intesa sottoscritta, oltre che dai soggetti già firmatari della precedente, anche da Anpal servizi e dalle Fondazioni ITS piemontesi, e recepita con deliberazione della Giunta regionale il 20 novembre 2020.
Inoltre, al fine di favorire la conoscenza del contratto di apprendistato in tutti gli aspetti, giuslavoristici, organizzativi, legati all’offerta formativa, nelle sue diverse articolazioni, {p. 158}Regione Piemonte ha reso disponibile dallo scorso dicembre sul proprio sito il servizio informativo dedicato «InfoApprendistato» cui possono accedere giovani, famiglie, imprese, parti sociali, consulenti del lavoro, istituzioni formative. Questo servizio, oltre a sciogliere dubbi interpretativi della norma, intende promuovere la conoscenza del «sistema apprendistato» nella nostra regione.

4. L’apprendistato nella scuola superiore

La Regione Piemonte ha creduto e promosso l’apprendistato anche nei percorsi d’istruzione secondaria, che richiede agli istituti scolastici di interagire in maniera proattiva con il mondo del lavoro, modificando sostanzialmente il proprio modus operandi e adottando anch’essi, al pari delle agenzie formative, organizzazioni e metodologie didattiche innovative.
Nel 2017 è stata avviata una sperimentazione che individuava nella co-progettazione e nel tutoraggio dei percorsi di apprendistato in carico alle scuole coinvolte, gli ambiti strategici da supportare e sostenere.
Con avviso regionale è stata disciplinata la modalità di individuazione e gestione dell’offerta formativa pubblica, per l’attivazione di contratti di apprendistato finalizzati all’acquisizione del diploma di istruzione secondaria superiore nel biennio 2017-2019. L’avviso era rivolto alle autonomie scolastiche con sede in Piemonte e agli studenti iscritti al IV o V anno dei percorsi d’istruzione secondaria superiore, assunti con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 43 del d.lgs. n. 81/2015.
Al fine di monitorare e accompagnare la sperimentazione è stata istituita una cabina di regia composta da diversi soggetti istituzionali (USR, Anpal Servizi, Camere di commercio coordinate da Unioncamere, i Servizi per l’impiego coordinati dall’Agenzia Piemonte Lavoro, la Città metropolitana di Torino e le associazioni datoriali). La cabina di regia ha supportato le istituzioni scolastiche in tutte le fasi del processo di attivazione dei percorsi tramite:{p. 159}
Fig. 5.1. L’apprendistato di primo livello in numeri (2017-2020).
Fig. 5.1. L’apprendistato di primo livello in numeri (2017-2020).
Fonte: COB – Assunzioni apprendisti di primo livello, formazione finanziata da Regione Piemonte.
– la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione, orientamento informativo e formativo rivolte a studenti, docenti e famiglie, finalizzate alla promozione della cultura del lavoro e dell’apprendimento duale;
– la promozione del contratto di apprendistato scolastico presso le imprese e il sistema degli attori territoriali;
– il supporto tecnico-metodologico ai cambiamenti dei processi organizzativi delle istituzioni scolastiche.
Registrato ampio consenso per l’iniziativa da parte di tutti gli stakeholder coinvolti, la nostra regione ha ritenuto di continuare sulla strada intrapresa e ha avviato la prosecuzione della sperimentazione per gli anni 2019-2022.
Nel periodo 2017-2020 sono stati finanziati da Regione Piemonte percorsi formativi che hanno consentito l’assunzione di 1.464 apprendisti di primo livello di cui 496 per l’apprendistato scolastico.

5. Le prospettive evolutive

Lo sviluppo dell’offerta formativa di IeFP duale si lega strettamente al processo di riforma normativa e program{p. 160}matoria del sistema regionale integrato di orientamento, formazione e lavoro.
In momenti come quello che stiamo vivendo, di forte cambiamento delle competenze di cui le imprese necessitano, occorre mettere a disposizione delle persone un’adeguata offerta di formazione professionale, sia per chi cerca un impiego sia per chi, occupato, deve potenziare o riqualificare le proprie conoscenze e abilità. La formazione professionale va fortemente riorientata verso le competenze richieste dalle imprese e organizzata con modalità flessibili, rapidamente attivabili, per essere effettivamente fruita dalle persone.
L’evoluzione del sistema formativo che Regione Piemonte intende promuovere e sostenere, segue queste direttrici:
– organizzare un servizio, in prospettiva aperto a tutti i cittadini in età di lavoro, di messa in trasparenza e certificazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento non formale e informale (di lavoro e di vita) funzionale ad accrescerne la spendibilità lavorativa e a rafforzare i processi di profilazione per l’accesso alle politiche pubbliche per il lavoro e la formazione, sperimentando inoltre strumenti innovativi e complementari, quali l’attestazione digitale di micro credenziali formative e i conti individuali di apprendimento;
– agevolare la partecipazione non solo dei giovani, ma anche degli adulti, disoccupati e occupati, ai corsi che conducono a una qualifica (IeFP) o a un titolo dell’istruzione superiore (IFTS e ITS). Si tratta di personalizzarne i percorsi, con un significativo ricorso ai crediti formativi, in modo da accorciarne la durata in base alle esperienze professionali e di vita pregresse, ma anche di adattare la didattica, con laboratori di allineamento delle competenze e il ricorso a modalità più facilmente fruibili dagli adulti quali e-learning, project work e simili;
– assicurare un’ampia offerta di corsi anche brevi articolata su base territoriale in modo da cogliere i fabbisogni sia di competenze trasversali, presenti ovunque, sia distintivi dei sistemi economici locali; devono essere interventi attivabili in tempi brevi e facilmente adattabili, sulla base delle richieste provenienti dalle imprese che intendono
{p. 161}assumere e per far fronte alle situazioni di crisi aziendale che dovessero generarsi;