Andrea M. Maccarini (a cura di)
L'educazione socio-emotiva
DOI: 10.1401/9788815370327/c3
I bambini intrattengono mediamente una buona relazione con le insegnanti, anche se la percezione di equità non è così universale e lascia intravedere una possibile frattura con le docenti in merito a ciò che debba essere definito «giusto».
{p. 93}
Nella seconda wave questa domanda è stata modificata avendo interesse a comprendere come si fossero modificate le relazioni sia con gli insegnanti sia con i compagni, mettendo l’accento sull’aspetto comunicativo, compromesso dalle misure di distanziamento sociale. Nella tabella 3.3b sono presentate le risposte. Ciò che emerge è che la qualità della relazione con le insegnanti è migliorata: è salita la quota di coloro che hanno dichiarato di aver percepito interesse da parte dell’insegnante per il loro benessere. Rilevante anche l’informazione relativa alla comunicazione con le insegnanti che presenta un 11,1% di risposte «mai». Tale risultato ci porta a ritenere che siano mancati i dispositivi di base per consentire tale interazione, a conferma dunque di una situazione di diffuso svantaggio (sociale, culturale ed economico), che ha compromesso tanto la didattica quanto gli aspetti relazionali ed educativi.
La quotidianità dei bambini, come detto poc’anzi, risulta scandita da tempi e attività che si realizzano in due ambienti: scuola e casa. Ne deriva che il fattore «tempo» è cruciale per delineare il profilo degli intervistati. Molte sono le attività nelle quali i bambini sono impegnati nel corso di una giornata comune. Le loro attività sono state distinte in diversi gruppi (tabb. 3.4a e 3.4b): attività legate all’uso dei dispositivi tecnologici, con finalità ludiche o educative; attività legate al tempo libero (ludico-ricreative); e alle relazioni sociali con altri (gruppo dei pari, adulti, ecc.).
Per quanto riguarda le attività ludiche e di relazione prevalgono il rapporto con gli amici e con i genitori, seguito dall’utilizzo del mezzo televisivo. Questi dati ci consegnano quindi l’immagine di una vita infantile nella quale l’aspetto affettivo e relazionale è centrale, ma in cui spesso la televisione si sostituisce alla relazione e diviene strumento di intrattenimento. Per questi bambini però è anche rilevante la quota di tempo destinata alla cura di altri componenti della famiglia, un dato che emergerà anche nelle osservazioni in aula e che può essere considerato un fattore di interferenza rispetto all’impegno scolastico, proprio in quanto sottrae tempo ad attività legate alla scuola e alle consegne delle insegnanti. Si tratta inoltre di un dato che rimanda {p. 94}all’idea di una socializzazione anticipatoria a ruoli adulti, per esempio svolgendo il compito di cura verso fratelli e sorelle minori, in assenza dei genitori. Le altre risposte sono allineate a quelle dell’intero campione incluso nella ricerca: un limitato tempo dedicato ai compiti a casa, un discreto tempo riservato alla lettura e alle attività sportive.
Tab. 3.4a. Uso del tempo dei bambini in attività ludiche, ricreative e di relazione (prima wave)
Compiti (%)
TV (%)
Lettura (%)
Parlare genitori (%)
Cura familiari (%)
Lavoretti (%)
Sport (%)
Amici (%)
Non dedico tempo
6,9
9,6
20,5
4,2
27,4
61,6
30,1
20,5
1-30 min./giorno
39,7
20,5
31,5
32,9
24,7
9,6
9,6
20,5
31-60 min./giorno
16,4
13,7
26,0
8,2
17,8
11,0
19,2
19,2
Da 1 a 2 ore/giorno
26,0
20,5
13,7
20,5
15,1
11,0
17,8
11,0
Da 2 a 4 ore/giorno
8,2
20,5
2,7
11,0
9,6
2,7
15,2
19,2
Più di 4 ore/giorno
2,7
15,1
5,5
23,3
5,5
4,1
8,2
9,6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 3.4b. Uso del tempo dei bambini in attività legate ai dispositivi tecnologici (prima wave)
Internet fuori scuola (%)
Internet per divertimento (%)
Videogiochi online (%)
Chattare (%)
Social network (%)
Internet per info (%)
Non dedico tempo
45,2
5,5
24,7
42,5
45,2
20,5
1-30 min./giorno
16,4
26,0
15,1
19,2
28,8
31,5
31-60 min./giorno
6,8
11,0
19,2
17,8
8,2
21,9
Tra 1 e 2 ore/giorno
11,0
21,9
21,9
12,3
2,7
12,3
Tra 2 e 4 ore/giorno
9,6
11,0
9,6
4,1
8,2
5,5
Più di 4 ore/giorno
11,0
24,7
9,6
4,1
6,8
8,2
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
 
 
 
 
 
 
 
Sul secondo gruppo di attività, legate all’uso di dispositivi tecnologici, è da ricordare che i bambini appartengono a famiglie le cui condizioni economiche consentono una limitata disponibilità di tecnologia (aspetto questo che è stato messo in luce anche nelle interviste con le insegnanti durante il lockdown, di cui si parlerà nel capitolo dedicato agli insegnanti) e quindi le loro risposte a queste domande sono condizionate dall’indisponibilità o dalla limitata disponibilità di dispositivi e/o infrastrutture tecnologiche. Le attività che vengono svolte con maggiore frequenza e più a lungo sono l’utilizzo di Internet per divertimento e dei videogiochi che possono essere fruiti agevolmente anche sui cellulari (dispositivo questo di cui tutti i genitori dispongono). Coerentemente con l’età, è alquanto modesto l’uso di social network e di chat di comunicazione istantanea. Rispetto a tali attività, durante la compilazione molti bambini hanno chiesto alla ricercatrice di che cosa si trattasse perché erano del tutto inconsapevoli dell’esistenza di tali applicazioni.
Nella seconda wave le stesse domande sono state riproposte, avendo la finalità di osservare le variazioni intercorse a causa della Dad e delle misure di distanziamento sociale (tabb. 3.5a e 3.5b).
Si osserva che è mediamente cresciuto il tempo dedicato ai compiti (sia per sostituire il tempo pieno scolastico, sia per effetto del limitato tempo della Dad nella scuola primaria e un incremento delle attività di studio individuale) e il tempo trascorso a parlare con i genitori; ed è parallelamente diminuito il tempo destinato alla televisione e dedicato allo sport (per l’impossibilità di praticarlo). Diminuisce anche significativamente il tempo dedicato agli amici, con cui i bambini intrattengono relazioni online o attraverso il telefono o in isolate occasioni di socialità in presenza nei parchi, {p. 96}giardini e cortili condominiali. Questi dati sono allineati a quanto indicato dalle insegnanti nelle interviste relative alla didattica a distanza durante il lockdown. Rispetto alle attività svolte grazie alle tecnologie si osserva un generico aumento dell’uso di Internet fuori scuola e dei videogiochi come forma di intrattenimento, sebbene la presenza dei genitori (spesso in smart working o in inattività forzata per il lockdown) contenga il loro utilizzo.
Tab. 3.5a. Uso del tempo dei bambini in attività ludiche, ricreative e di relazione (seconda wave)
Compiti (%)
TV (%)
Lettura (%)
Parlare genitori (%)
Cura familiari (%)
Lavoretti (%)
Sport (%)
Amici (%)
Non dedico tempo
2,8
19,4
22,2
11,1
5,6
50,0
11,1
22,2
1-30 min./giorno
11,1
16,7
38,9
5,6
22,2
19,4
27,8
5,6
31-60 min./giorno
27,8
30,6
13,9
16,7
13,9
11,1
27,8
30,6
Da 1 a 2 ore/giorno
30,6
16,7
11,1
11,1
30,6
11,1
13,9
19,4
Da 2 a 4 ore/giorno
13,9
11,1
2,8
13,9
13,9
5,6
13,9
2,8
Più di 4 ore/giorno
13,9
5,6
11,1
41,7
13,9
2,8
5,6
19,4
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tab. 3.5b. Uso del tempo dei bambini in attività legate ai dispositivi tecnologici (seconda wave)
Internet fuori scuola (%)
Internet per divertimento (%)
Videogiochi online (%)
Chattare (%)
Social network (%)
Internet per info (%)
Non dedico tempo
8,3
8,3
13,9
22,2
47,2
13,9
1-30 min./giorno
8,3
19,4
19,4
30,6
22,2
16,7
31-60 min./giorno
13,9
33,3
19,4
19,4
11,1
30,6
Tra 1 e 2 ore/giorno
27,8
16,7
11,1
11,1
8,3
19,4
Tra 2 e 4 ore/giorno
8,3
5,6
16,7
5,6
5,6
8,3
Più di 4 ore/giorno
33,3
16,7
19,4
11,1
5,6
11,1
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
 
 
 
 
 
 
 
Da questi elementi desumiamo una generale condizione di benessere ed equilibrio nella vita dei bambini ante lockdown e un graduale peggioramento del loro well-being complessivo durante la fase più stringente delle misure di distanziamento sociale. Il benessere infantile è quindi una dimensione rilevante per profilare la popolazione intervistata. A tale fine la quarta sezione del questionario era dedicata a rilevare con domande ad hoc le condizioni di benessere dei bambini nella vita scolastica e familiare, nonché la qualità delle loro relazioni.
Un primo aspetto indagato riguardava l’autodefinizione di sé nelle vacanze estive tra la fine della classe quarta e l’inizio della classe quinta rispetto ad alcune dimensioni specifiche. Le risposte dei bambini a queste domande nella prima wave del questionario sono riassunte nella tabella 3.6a. Se ne ricava un’immagine complessivamente positiva sullo stato d’animo dei bambini che sono per la maggior parte del loro tempo o quasi sempre allegri, calmi, vivaci, riposati e dediti a cose interessanti. L’elemento che merita riflessione e che mostra un andamento parzialmente difforme tra le domande proposte ai bambini è quello relativo alla situazione «mi sono sentito riposato». La letteratura e la ricerca empirica sono concordi da tempo sul fatto che i bambini siano precocemente esposti a una pluralità di stimoli da cui deriva la saturazione del loro tempo. Sul piano educativo questo affastellarsi di attività e impegni evita l’insorgenza della noia (che è invece considerata un fattore positivo e stimolante da parte delle insegnanti) e annulla il tempo del riposo sia fisico sia mentale.
Coerente con questa interpretazione anche la distribuzione delle risposte relative alla condizione di calma: circa
{p. 98}un terzo dei bambini dichiara di non sentirsi mai calmo o soltanto qualche volta.
Note