Mita Marra
Connessioni virtuose
DOI: 10.1401/9788815371126/c1
L’analisi di un unico caso non è esente da limiti metodologici: le risultanze della ricerca sono contingenti rispetto agli intervistati e al contesto indagato. È noto che, nella conduzione delle interviste, la dissonanza cognitiva può indurre gli interlocutori a rievocare esperienze e condividere opinioni e percezioni retrospettive in linea con le proprie convinzioni. Ne può scaturire un potenziale pregiudizio che sovrastima (o sottostima) le pratiche e gli esiti delle collaborazioni tra l’università e le imprese, ad esempio. Ciò nondimeno, la pluralità di prove empiriche raccolte permette di triangolare le informazioni acquisite e
{p. 51}di avanzare conclusioni robuste, ancorché non generalizzabili, sui meccanismi causali e sui problemi e sulle politiche della co-innovazione che le università possono realizzare a vantaggio dei contesti meno avanzati.
L’esperienza di innovazione esaminata nei capitoli che seguono, tuttora, cresce e cambia pelle. L’istantanea messa a fuoco in questo volume fa emergere i tratti più significativi e le possibili traiettorie evolutive in modo da informare politiche di digitalizzazione, di attivazione sociale e di sviluppo regionale a trazione universitaria [41]
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Note
[41] OECD-European Commission, Supporting Entrepreneurship and Innovation in Higher Education in Italy, Paris, 2019.