Mita Marra
Connessioni virtuose
DOI: 10.1401/9788815371126/c3
Per le iniziative di formazione avviate con le accademie, la sequenza appena delineata è invertita: sono le multinazionali tecnologiche a intraprendere l’esplorazione delle opportunità di collaborazione con l’università che evolvono rapidamente
{p. 80}nella stipula di accordi di cooperazione scientifica su specifici progetti di formazione digitale [13]
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Fig. 3.1. Il sistema delle accademie: relazioni tra i partner.
Fig. 3.1. Il sistema delle accademie: relazioni tra i partner.
La multinazionale Apple batte il terreno in avanscoperta e le altre società giungono una dopo l’altra, fiutando i vantaggi della localizzazione. L’ambiente universitario mobilita un ampio bacino di discenti motivati, con una solida preparazione di base, mentre il minor costo della vita di una regione del Sud Europa rinsalda una posizione geo-politicamente strategica rispetto ai mercati del Medio Oriente, dell’Asia e del Nord Africa, al centro del Mediterraneo [14]
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I partner delle accademie gravitano intorno al campus universitario di San Giovanni, ove avviene la più parte del coordinamento e dell’organizzazione degli scambi delle risorse. La prossimità fisica assicura la condivisione di una strategia di creazione del valore basato sulla conoscenza, che attinge, nello stesso tempo, alle reti internazionali in cui operano i partner. L’ecosistema è, quindi, localizzato, {p. 81}ma i partner mantengono la propria indipendenza e l’appartenenza ad altri contesti produttivi [15]
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Le interdipendenze emergono con la crescita e la diversificazione dell’offerta formativa delle accademie cui fa seguito l’aumento dei progetti di ricerca applicata con i laboratori congiunti e i laboratori di misurazione e di certificazione della qualità [16]
. Le reti in cui l’università interviene crescono sia attraverso i partner aziendali sia attraverso gli utilizzatori finali. Come già menzionato nel capitolo 2, la società Apple amplia il percorso formativo per i migliori discenti, ammessi a un secondo anno di formazione, in cui l’università partecipa alla formulazione del programma di studio in collaborazione con le organizzazioni non governative coinvolte nei progetti di imprenditoria sociale a livello internazionale. Alcuni dei discenti, che terminano brillantemente il secondo anno di corso, diventano mentor dell’academy e gradualmente partecipano ai gruppi di ricerca universitaria, infittendo la trama delle collaborazioni scientifiche con le imprese e le organizzazioni collegate [17]
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Anche nelle altre accademie l’università intensifica la collaborazione con gli attori locali e internazionali. Con la FS Smart Mobility Academy e la 5G Academy, l’università introduce un percorso formativo riservato ai professionisti in carriera, ampliando i servizi a monte e a valle della formazione. Con il Cisco Digital Transformation Lab (DTLab), l’università crea nel 2018 insieme a Cisco e al Consorzio Clara (un ente regionale non profit), un laboratorio aperto che partecipa alla rete internazionale dei centri di co-innovazione Cisco, dedicati allo sviluppo degli strumenti digitali. Nello stesso periodo, cresce il numero di laboratori {p. 82}di misurazione nei diversi campi disciplinari della Scuola Politecnica (cfr. cap. 2). L’incremento delle attività di misurazione e certificazione è talmente significativo da imporre un riposizionamento delle prestazioni, al fine di evitare la competizione diretta con i professionisti del territorio [18]
. Le interdipendenze aumentano anche al di là del contesto regionale con la partecipazione del Cesma al centro di competenza interregionale MediTech, in cui l’Università «Federico II» collabora con altre università campane e pugliesi e con 41 aziende dei settori dell’aerospazio, dell’automotive, del trasporto ferroviario, della cantieristica navale, dell’agroalimentare, del farmaceutico, dell’energia, dell’ICT e delle costruzioni edili e civili [19]
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L’ecosistema crea valore per l’università: le collaborazioni internazionali con le multinazionali tecnologiche danno impulso a un rinnovamento della didattica tradizionale e alimentano il sistema dei laboratori e delle start-up, che attraggono investimenti nei settori fin-tech e farmaceutico per la creazione dei laboratori congiunti con Axa Matrix, Intesa Sanpaolo, Medtronic, Merk, Tim e Accenture, giusto per citare i più importanti.
L’ecosistema crea valore anche per le imprese partner coinvolte. Crescono le complementarità dal lato della domanda e dell’offerta della formazione. Numerosi partecipanti della Apple Developer Academy seguono anche la Cisco Networking Academy per ottenere certificazioni addizionali delle competenze digitali assunte [20]
. Apple fornisce ai partecipanti di tutte le scuole digitali un canale per il marketing delle app e dei servizi mobile, mentre Capgemini coinvolge Nokia e Tim nei percorsi di formazione sul 5G. Come già anticipato, sulla scia della FS Smart Mobility Academy, l’Aerotech Academy con Leonardo Spa, la Make con Medtronic e l’ultima nata tra le accademie – la Smart Infrastrutture Academy di Autostrade per l’Italia – adot{p. 83}tano il medesimo impianto formativo per diversificare i corsi a vantaggio dei professionisti e dei giovani laureandi e laureati. Le collaborazioni avviate contribuiscono a generare una rete di connessioni suscettibili di incrementare ulteriormente le collaborazioni all’interno e all’esterno dell’ecosistema.
Le relazioni cooperative sono processi «emergenti» e adattivi che dipendono dalle posizioni, dai ruoli più o meno definiti, dalle attività e dalle aspettative di crescita e sviluppo dei partecipanti all’ecosistema rispetto allo scopo condiviso, anche implicitamente. L’ecosistema crea valore attraverso l’allineamento dei partner, continuamente da verificare nel lavoro congiunto. Nonostante le collaborazioni si dispieghino su piani e con modalità specifiche per ciascuna accademia, l’allineamento dei partner dipende dalla condivisione delle aspettative, delle risorse e delle attività. In particolare, nell’ecosistema di San Giovanni, l’allineamento rispecchia:
  • gli accordi di cooperazione scientifica (incluso il cofinanziamento di ciascun partner; cfr. figg. 3.2 e 1.1);
  • il flusso di attività formative, variabile a seconda dell’offerta e della domanda per coorte e per academy (cfr. tab. 1.1);
  • le aspettative che ogni attore serba riguardo al proprio ruolo e al ruolo di tutti gli altri attori appartenenti all’ecosistema.
Come mostrato nella figura 3.2, la posizione e il ruolo leader della Apple si stagliano nitidamente rispetto alle posizioni di Deloitte, Cisco, Capgemini, Accenture e a tutte le altre latecomer che si sono allineate alla configurazione finanziaria, organizzativa e gestionale del sistema delle accademie. La posizione di leadership impone la responsabilità di assumere il finanziamento delle borse di studio dei partecipanti mentre i followers accettano la responsabilità di riconoscere e attuare ruoli non direttivi – come la disponibilità ad accogliere i discenti nelle attività di project-work o a sponsorizzare gli incontri con i manager e gli investitori negli eventi organizzati durante il corso di formazione. {p. 84}
Fig. 3.2. Allineamento tra i partner in ragione del co-finanziamento.
Fig. 3.2. Allineamento tra i partner in ragione del co-finanziamento.
Fonte: Stime su informazioni Coinor, Università di Napoli, 2021.
Lo scambio delle risorse dipende dagli accordi formali e fiduciari, dall’efficienza organizzativa e dalla capacità di adattare la formazione alle esigenze e alle priorità condivise nelle partnership [21]
. Nelle relazioni collaborative, i partner delle scuole di innovazione condividono competenze, attività, risorse organizzative e finanziarie che vengono mobilitate per la creazione e lo sfruttamento della conoscenza al di fuori dell’ecosistema, vale a dire nel mercato del lavoro, su cui l’università non esercita un’influenza diretta (cfr. cap. 5).
L’università assicura credibilità scientifica alla conoscenza prodotta e si impegna a monitorare i processi amministrativi e gestionali interni per garantire una risposta organizzativa efficace e una didattica di qualità. Sotto la pressione dei partner globali, l’università interagisce con un numero crescente di attori con cui formula e personalizza i curriculum formativi, seleziona i partecipanti e sviluppa i tirocini aziendali. Pur non potendo garantire l’inserimento lavorativo a tutti i discenti ammessi nelle scuole di innovazione, l’università livella il
{p. 85}campo di gioco – si direbbe con una metafora sportiva. Apre uno spazio inclusivo e pre-competitivo in cui creare e sperimentare forme di conoscenza non immediatamente sfruttabili sul piano commerciale [22]
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Note
[13] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[14] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[15] Informazioni basate su interviste semi-strutturate. B. Clarysse, M. Wright, J. Bruneel e A. Mahajan, Creating Value in Ecosystems: Crossing the Chasm between Knowledge and Business Ecosystems, in «Research Policy», 43, 2014, pp. 1164-1176. Cfr. anche K. Järvi, A. Almpanopoulou e P. Ritala, Organization of Knowledge Ecosystems: Prefigurative and Partial Forms, in «Research Policy», 47, 8, 2018, pp. 1523-1537, https://doi.org/10.1016/j.respol.2018.05.007.
[16] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[17] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[18] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[19] Il consorzio Meditech si occupa anche delle azioni formative nell’uso delle innovazioni tecnologiche per le PMI.
[20] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[21] Stam, Entrepreneurial Ecosystems and Regional Policy, cit.
[22] Clarysse, Wright, Bruneel e Mahajan, Creating Value in Ecosystems, cit.