Note
  1. C.W. Wessner e T.R. Howell, Regional Renaissance. How New York’s Capital Region Became a Nanotechnology Powerhouse, Springer, 2020.
  2. Sullo stile decisionale cfr. anche A.O. Hirschman, Come far passare le riforme, Bologna, Il Mulino, 1990.
  3. P. Bennetworth (a cura di), Universities and Regional Economic Development. Engaging with the Periphery, London, Routledge, 2018.
  4. H. Etzkowitz e L. Leydesdorff, The Dynamics of Innovation: From National Systems and «Mode 2» to a Triple Helix of University-Industry-Government Relations, in «Research Policy», 29, 2, 2000, pp. 109-123.
  5. E.G. Carayannis, E. Grigoroudis, D.F. Campbell, D. Meissner e D. Stamati, The Ecosystem as Helix: An Exploratory Theory-building Study of Regional Competitive Entrepreneurial Ecosystems as Quadruple/quintuple Helix Innovation Models, in«R&D Management», 48, 1, 2018, pp. 148-162.
  6. G. Dispoto, La sostenibilità ambientale e le previsioni del nuovo piano regolatore generale: progetti e piani urbanistici attuativi nella zona orientale, in A.I. Amirante, Effetto città stare vs transitare: la riqualificazione dell’area dismessa di Napoli est, Firenze, Alinea, 2009.
  7. Numerose analisi di economia regionale sostengono che le regioni periferiche, in particolare del Sud Europa, sono caratterizzate da debolezza istituzionale e organizzativa, mancanza di massa critica e capacità di assorbimento della spesa che non permettono di catturare e diversificare il valore prodotto a livello regionale. Cfr. C. Incaltarau, G.C. Pascariu e N.C. Surubaru, Evaluating the Determinants of EU Funds Absorption across Old and New Member States – the Role of Administrative Capacity and Political Governance, in «Journal of Common Market Studies», 58, 4, July 2020, pp. 941-961.
  8. Secondo le interviste condotte, nel 2023 si completa la riqualificazione dell’intera area dell’ex opificio Cirio con la ristrutturazione del Palazzo dell’Innovazione, centro di attrazione di gruppi internazionali di ricerca innovativa e l’ulteriore costruzione dei moduli in cui si insedieranno gli istituti del CNR che operano nel campo dei materiali avanzati in linea con l’accordo di programma tra CNR, Università di Napoli «Federico II» e Regione Campania.
  9. Cfr. G. Viesti, Centri e periferie. Italia, Europa, Mezzogiorno dal XX al XXI secolo, Roma-Bari, Laterza, 2021.
  10. Il progetto che nasce con il rettore Massimo Marrelli sarà vigorosamente promosso con l’accordo siglato con il presidente del CNR, prof. Gino Nicolais, e la Regione Campania, ove il vicepresidente della Giunta regionale nonché assessore alla ricerca è il prof. Guido Trombetti, già rettore della «Federico II». Nello stesso periodo, il prof. Edoardo Cosenza assume l’incarico di assessore regionale ai Lavori Pubblici. Informazioni basate su interviste. Cfr. inoltre il sito web ufficiale della Regione Campania: http://regione.campania.it/it/printable/universita-polo-s-giovanni-siglato-accordo-fra-regione-federico-ii-e-cnr.
  11. Nel 2019 la Commissione europea riconosce la buona pratica di spesa dei fondi strutturali e nel 2020 con il sistema delle academy è selezionato tra i progetti finalisti al premio Regiostars. Analogamente l’OCSE include l’esperienza dell’Università di Napoli tra i casi-studio delle istituzioni universitarie più innovative a livello internazionale. Cfr. M. Marra, Digital Academies for Inclusive Learning, case study prepared for OECD-European Commission HEInnovate Program, 2020, https://heinnovate.eu/sites/default/files/Digital%20Academies%20for%20Inclusive%20Learning_University%20of%20Naples_0.pdf.
  12. Hirschman, Come far passare le riforme, cit.
  13. Ibidem.
  14. Ibidem.
  15. A.O. Hirschman, Development Projects Observed, Washington DC, Brookings Institution, 1967.
  16. È questa la risposta adattiva di Schumpeter, cui egli contrapponeva la risposta creativa che sfrutta l’emergere del problema per galvanizzare le energie e aprire una varietà di possibili corsi di azione.
  17. R. Adner, Ecosystem as Structure: An Actionable Construct for Strategy, in «Journal of Management», 43, 1, 2019, pp. 39-58.
  18. L’Academy si sviluppa al terzo piano dell’edificio su un unico, ampio open space di 4.500 mq e accoglie, secondo una modalità formativa fortemente collaborativa, spazi di tre categorie: Laboratory (di varie dimensioni), i cosiddetti Collaborative pods, ovvero luoghi di relax, confronto e scambio caratterizzati da sedute informali, e una Main classroom con 200 posti a sedere. Le attività che si svolgono all’interno delle diverse tipologie di spazio richiedono la disponibilità di attrezzature informatiche innovative per la progettazione, presentazione, visualizzazione e revisione delle applicazioni: workstation, dispositivi analogico-digitali, schermi HD, writable glass walls, in molti casi inseriti all’interno di chassis metallici di diverso colore, definiti totem. Cfr. S. Russo Ermolli, La digitalizzazione dei flussi informativi per la fase operativa: il caso della Apple Developer Academy, in «Techné», 18, 2019, pp. 235-245.
  19. Successivamente all’inaugurazione dell’academy, è stato condotto un lavoro di ricerca che ha inteso dare risposta alla specifica esigenza dell’ateneo di sviluppare soluzioni di facility management, finalizzate a ridurre tempi e costi e a migliorare l’efficienza complessiva dell’intera fase operativa. L’impegno del gruppo di ricerca si è concentrato pertanto sul fornire una simulazione delle potenzialità dei sistemi informativi digitalizzati per lo sviluppo di: space management, utile a posizionare, gestire e tracciare gli spazi assegnati e gli elementi ad essi correlati; asset management, per supportare la fase di gestione e uso delle academy, intese come sistema edificio/impianti; piano di manutenzione. Cfr. ibidem.
  20. Cfr. V. Rosenau (a cura di), Public-private Policy Partnerships,Cambridge, Mass., MIT Press, 2000. Cfr. anche M. Marra, Knowledge Partnerships for Development: What Challenges for Evaluation?, in «Evaluation and Program Planning», 27, 2004, pp. 151-160, doi: 10.1016/j.evalprogplan.2004.01.003.
  21. M. Granovetter, Economic Action and Social Structure: The Problem of Embeddedness, in «American Journal of Sociology», 91, 3, 1985, pp. 481-510.
  22. Hirschman, Come far passare le riforme, cit., p. 193.
  23. Ibidem.