Giorgio Chiosso, Anna Maria Poggi, Giorgio Vittadini (a cura di)
Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c3
3) Le competenze non cognitive, in quanto tali, sono educabili e potenziabili soprattutto durante l’esperienza scolastica dei ragazzi. Oggi noi sappiamo che rendendole esplicite all’interno del percorso di apprendimento degli studenti, le probabilità che tali dimensioni si sviluppino nella direzione auspicata da parte dello studente e del proprio docente aumentano in maniera esponenziale. Se non si definisce in maniera esplicita per gli studenti cosa sono le competenze non cognitive e a cosa servono nelle attività
{p. 87}in classe e nella vita quotidiana, gli studenti non sapranno mai di essere, ad esempio, coscienziosi, aperti mentalmente, gradevoli, resilienti, ottimisti, ecc., e soprattutto non esprimeranno pienamente il proprio potenziale resiliente nell’affrontare le situazioni di emergenza, come l’attuale emergenza Covid-19 nel sistema scolastico.
4) Un altro elemento necessario da considerare è il legame delle competenze non cognitive con i contenuti disciplinari, che potrebbe risultare in un effetto positivo nella gestione e nel contenimento degli effetti di pandemie come quella causata dal Covid-19 [48]
. Attualmente, il dibattito sull’impatto del Covid-19 nell’esperienza educativa dei giovani studenti è centrato (giustamente) sui temi medico-sanitari [49]
, che riguardano la prevenzione e la gestione del contagio, su questioni tecniche (come consentire un processo di apprendimento a distanza) e sulle risorse disponibili a famiglie e insegnanti per consentire l’adozione di nuovi metodi di insegnamento [50]
. Non è centrato completamente su questioni educative, e su come queste possano avere un ruolo «resiliente» nel superamento dell’emergenza.
Se prendiamo in considerazione l’ambito delle scienze e dell’educazione scientifica a scuola, giusto per fare un esempio, potrebbe essere auspicabile uno sviluppo del concetto di competenze non cognitive, verso lo sviluppo di un «mindset scientifico» (mentalità scientifica), cioè un’integrazione tra le seguenti dimensioni dello sviluppo cognitivo e non cognitivo umano: 1) conoscenze e abilità scientifiche [51]
, 2) pensiero scientifico [52]
, 3) consapevolezza ambien{p. 88}tale e sostenibilità [53]
, 4) intelligenza digitale [54]
e 5) mentalità di crescita [55]
.
Lo sviluppo e l’empowerment di queste cinque dimensioni sono necessari agli studenti per affrontare e superare con successo le emergenze attuali legate al Codiv-19, ma anche quelle globali in futuro. La scienza e l’educazione scientifica non sarebbero sufficienti senza un focus sullo sviluppo personale per, ad esempio, lo sviluppo e il potenziamento delle competenze non cognitive, come la resilienza, in età scolare, sulla sostenibilità e sul ruolo delle tecnologie educative, che stanno ora cambiando radicalmente il modo in cui gli studenti apprendono durante la pandemia Covid-19.
Note
[48] UNICEF, Key Messages and Actions for COVID-19 Prevention and Control in Schools, New York, UNICEF, 2020.
[49] J. Haushofer e C.J.E. Metcalf, Which Interventions Work Best in a Pandemic?, in «Science», published online, May 2020.
[50] S. Burgess e H.H. Sievertsen, Schools, Skills, and Learning: The Impact of COVID-19 on Education, cit.
[51] OECD, PISA 2018 Assessment and Analytical Framework, Paris, OECD Publishing, 2019.
[52] K. Holyoak, R. Morrison, K. Dunbar e D. Klahr, Scientific Thinking and Reasoning, in The Oxford Handbook of Thinking and Reasoning, Oxford, Oxford University Press, 2012.
[53] A.R. Manca, P. Benczur e E. Giovannini, Building a Scientific Narrative towards a More Resilient EU Society. Part 1: A Conceptual Framework, EUR 28548 EN, 2017.
[54] N.B. Adams, Digital Intelligence Fostered by Technology, in «Journal of Technology Studies», 30, 2, 2004, pp. 93-97.
[55] D.S. Yeager e C.S. Dweck, Mindsets That Promote Resilience: When Students Believe That Personal Characteristics Can Be Developed, in «Educational Psychologist», 47, 4, 2012, pp. 302-314.