Federico Batini (a cura di)
La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c8
  • alla promozione della frequentazione di librerie e biblioteche;
  • alla diffusione della pratica della lettura;
  • al sostegno e alla valorizzazione della lingua italiana, attraverso la diffusione della conoscenza delle opere italiane
    {p. 204}più importanti anche all’estero, attraverso l’utilizzo delle biblioteche;
  • all’avvio di politiche sociali a favore di persone con disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, con disabilità o che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale;
  • alla maggiore apertura al carattere interculturale della lettura nelle biblioteche e nelle scuole;
  • a favorire un approccio alla lettura che rispetti quelle competenze digitali che l’ecosistema richiede oggi, come l’ascolto di testi registrati, la lettura ipertestuale e la post-produzione di testi.
In questo quadro così articolato di obiettivi emerge come la promozione della lettura richieda impegno e tempo, nonché il sostegno degli insegnanti [Elche, Sánchez-García e Yubero 2019; Márquez Jiménez 2017; Molina Villaseñor 2006; González e Llamozas 2018; Ozola e Geske 2019].
Se da un lato infatti, come si è visto in precedenza, è fondamentale la selezione adeguata dei testi affinché lo studente possa esplorare e interagire con i testi [Gómez Nashiki 2008], dall’altro diventa strategico il ruolo del docente.
González e Llamozas [2018] hanno evidenziato che gli insegnanti che applicavano metodi di lettura obsoleti, basati sulla memoria, potevano addirittura ostacolare lo sviluppo del processo di pensiero degli studenti e, di conseguenza, il loro rendimento scolastico.
A questo proposito Muñoz et al. [2022] e Montesinos Ruiz [2006] sottolineano l’importanza delle abitudini di lettura dei futuri insegnanti che hanno certamente una ripercussione in classe nel promuovere il piacere della lettura negli studenti stessi. Anche la creatività dell’insegnante e la sua passione per la lettura sono strumenti per raggiungere questo scopo.
Appare centrale in questa direzione il ruolo della formazione permanente del personale docente, in modo che possa muoversi con facilità nelle scelte e nei metodi di lettura, ma anche nella conoscenza dei programmi di lettura e nella progettazione di ambienti di lettura, in quanto esperienze concrete.
Nell’intenzione di favorire l’incontro con il libro nasce {p. 205}e si sviluppa il Reading and Writing Workshop, un metodo laboratoriale elaborato negli Stati Uniti allo scopo di crescere lettori e scrittori curiosi all’interno di una «comunità di pratiche di scrittura e di lettura» [Giusti 2023, 196] che si basa su un setting e su delle routine molto strutturate, il cui scopo è assicurare agli alunni le risorse necessarie a svolgere le loro attività in modo autonomo, mettendoli in condizione di scegliere cosa fare con le tecniche di scrittura e di lettura e con i libri che sono messi a loro disposizione dall’insegnante.
La lettura, naturalmente, deve essere sostenuta dalla disponibilità di materiale da leggere, che deve essere interessante per i lettori. Indispensabile in tal senso è l’implementazione di biblioteche. Le scuole con programmi bibliotecari efficaci hanno da sempre, di fatto, registrato un alto livello di rendimento [Ida 2016]. Secondo Gbadamosi [2007] e Anyanwu, Obichere e Ossai-Onah [2012], la lettura richiede libri e una buona abitudine alla lettura promuove un uso efficace delle risorse librarie della biblioteca. È stato osservato, infatti, che quando gli studenti hanno un maggiore accesso ai libri, ai materiali letterari, al supporto per l’alfabetizzazione e all’istruzione tecnologica che le biblioteche scolastiche forniscono, c’è una maggiore probabilità che diventino lettori esperti.
Di grande rilevanza, in questa direzione, sono le azioni proposte in un’ottica di promozione attiva della lettura da parte del Centro per il libro e la lettura (Cepell), istituto dotato di autonomia speciale del Ministero della Cultura. Tra le diverse iniziative il filo rosso è quello di attribuire valore sociale alla lettura che si concretizza con il favorire la creazione di reti di scopo e la sottoscrizione di patti territoriali per la lettura.

5. Conclusioni

La lettura costituisce un veicolo strategico per l’innovazione e il cambiamento di una società a partire dal singolo che sperimentando e facendo proprio questo strumento {p. 206}costruisce nel tempo la propria capacità di realizzare un cambiamento consapevole di pratiche, di visioni, di idee, di geografie, di letture di contesto; l’acquisizione della lettura come abitudine porta inevitabilmente con sé trasformazioni, consente di vedere seconde possibilità per sé, per gli altri e per il pianeta [De Carlo 2021].
«Il senso critico e gli stimoli che la lettura offre sono di aiuto per il miglioramento della convivenza civile» [Solimine 2011, 69], ma anche per implementare un’educazione umanistica nella formazione del cittadino [Nussbaum 1995] e per affermare dentro e fuori la scuola una democrazia cognitiva. Per realizzare questo principio è tuttavia fondamentale che la scuola abbandoni quelle pratiche didattiche di cui Gianni Rodari sottolineava l’inutilità o la dannosità più di mezzo secolo fa ed elabori una politica educativa incentrata sulla persona che attraverso la lettura e la possibilità di confronto con una varietà di storie possa cominciare a costruirsi e a vedersi nel presente ma soprattutto nel futuro.