Matteo Colleoni (a cura di)
Territori in bilico
DOI: 10.1401/9788815374240/c1
La capacità di questi territori di accogliere le nuove sfide dello sviluppo locale sostenibile è analizzata anche con
{p. 12}attenzione al tema dell’identità territoriale e della coesione sociale. Quello dell’identità, come noto, è un tema che richiede continui aggiornamenti teorici ed empirici, non essendo mai dati completamente per acquisiti i valori, le risorse e i riferimenti culturali sui quali essa si struttura, in particolare in una fase come quella attuale contraddistinta da forti trasformazioni sociali ed economiche. La crisi dell’industria, nel significato esteso di sistema socio-economico e territoriale, ha modificato l’identità di molti territori al centro ma soprattutto ai confini della vasta area urbana, minando, in parte, i presupposti sui quali era stata costruita la loro coesione sociale nel passato. Lo vedremo con declinazioni diverse in tutti e tre i territori indagati, così come vedremo il modo in cui gli attori pubblici, in particolare le amministrazioni locali e metropolitana, hanno saputo cogliere i bisogni e la nuova domanda di regolazione e intervento, interloquendo anche con gli attori economici e con la società civile.
Il volume affronta questi temi, a partire dai risultati di un’indagine avviata nel 2019 e terminata nel 2021, che ha cercato di dare risposta a due macro finalità alternando metodi e tecniche di indagine quantitative, primarie e secondarie, e qualitative. La prima è orientata al tema delle disuguaglianze interne ai contesti metropolitani dei Paesi ad alto livello di sviluppo, con particolare attenzione, come detto, all’area metropolitana milanese in qualità di territorio fortemente produttivo, con una spiccata vocazione internazionale ed eterogeneo dal punto di vista dello sviluppo socio-territoriale. L’attenzione al caso milanese è anche finalizzata ad offrire evidenze empiriche al dibattito nazionale e internazionale in corso sui processi di metropolitanizzazione e sullo sviluppo dei territori marginali, nell’accezione sopra menzionata. La scelta dei casi studio – il Nord Milano, l’Alto Milanese e il Vigevanese, rispettivamente collocati nelle periferie a nord, nord ovest e sud del capoluogo –, è motivata da una parte dalla centralità che essi hanno avuto nei trent’anni di forte industrializzazione del dopoguerra italiano, dall’altro dai diversi gradi di dipendenza che oggi, come in passato, i loro territori hanno rispetto al core metropolitano. La rarità degli studi e delle ricerche comparate su questi territori, {p. 13}caratterizzati da una specifica struttura dei rispettivi sistemi produttivi locali, ha rappresentato un’ulteriore motivazione della scelta dei casi selezionati.
Una seconda finalità della ricerca è stata quella di indagare le risorse territoriali (attori, reti, strategie, politiche e visioni), attivate nei diversi territori per promuovere la coesione sociale, lo sviluppo sostenibile, unitamente agli outcome proposti per rispondere alle richieste di cambiamento. Al fine di rispondere a questa finalità, sono state analizzate le reti territoriali nel loro significato di risorse per la promozione della coesione sociale e dello sviluppo territoriale sostenibile. In particolare, sono state esaminate le forme di cooperazione tra le imprese, sia formali che informali, così come la capacità delle istituzioni di promuovere collaborazioni idonee ad accompagnare i territori nel superamento delle crisi che si sono susseguite negli ultimi anni e a favorire lo sviluppo sostenibile dei territori.
Il volume si articola in tre macro sezioni dedicate, rispettivamente, alle teorie, al metodo e ai risultati dell’indagine. Attraverso una lettura integrata che rinvia sia alla tradizione degli studi socio-economici che a quella degli studi socio-territoriali e dell’analisi delle politiche pubbliche, nella prima sezione teorica vengono analizzati i concetti di sviluppo locale, coesione sociale e sviluppo sostenibile. La seconda sezione è dedicata all’analisi dello sviluppo socio-territoriale nella regione metropolitana milanese e all’introduzione dei tre casi studio. Nella terza sezione, infine, l’elaborazione teorica è posta all’attenzione della prova empirica dell’indagine attraverso la presentazione dei risultati dello studio empirico nella regione metropolitana di Milano e nei casi studio selezionati.
Nel secondo capitolo, Valentina Pacetti ricostruisce le traiettorie economiche e produttive territoriali che, a partire dalla crisi della grande impresa fordista, hanno condotto alla riscoperta del locale e all’emergere dei distretti industriali e dei sistemi di piccola impresa, entrambi fortemente radicati all’interno dei territori e delle comunità locali. L’autrice pone enfasi sul ruolo delle politiche nell’accompagnare le esperienze di deindustrializzazione e nel favorire non solo {p. 14}la transizione verso la società dei servizi ma anche una maggiore inclusione sociale dei territori colpiti dalla crisi del modello fordista.
Partendo da una ricostruzione del dibattito sociologico sui concetti di coesione sociale, capitale sociale e resilienza e da una critica all’utilizzo di questi concetti nelle politiche nazionali e sovranazionali, nel terzo capitolo Alberta Andreotti ed Emanuele Polizzi si interrogano sulle affinità e sulle relazioni pericolose tra i tre concetti, allo scopo di fornire gli strumenti analitici per interpretare le traiettorie di sviluppo dei territori in bilico e le strategie locali di resilienza. Queste ultime, secondo gli autori, sono il risultato di due fattori: la capacità degli attori collettivi di coordinarsi e le forme di governance attuate sul territorio.
Nel quarto capitolo, Ida Castiglioni, Matteo Colleoni e Sara Spanu affrontano il tema dello sviluppo sostenibile, partendo dalla necessità di ripensare i modelli di sviluppo, soprattutto a livello locale, al fine di elaborare azioni attente alla realtà territoriale di riferimento. Gli autori si soffermano sulla necessità di ragionare sullo sviluppo sostenibile anche in termini di cambiamento culturale e, in linea con i contributi precedenti, sottolineano il ruolo delle istituzioni locali nel promuovere traiettorie di sviluppo eque, da un punto di vista ambientale, economico e sociale.
Nel contributo successivo, Luca Daconto e Simone Caiello discutono i risultati dell’analisi secondaria sullo sviluppo socio-territoriale sostenibile nella regione metropolitana milanese, allo scopo di valutare, sulla base dell’analisi di diversi indicatori chiave, la caratterizzazione e la struttura interna del territorio metropolitano.
Nel sesto capitolo, Veronica Conte, Luca Daconto e Simone Caiello esaminano le traiettorie e i percorsi di sviluppo e di coesione sociale del Nord Milano, dell’Alto Milanese e del Vigevanese. L’accento viene posto sul percorso economico e produttivo locale dei tre contesti, sulle dinamiche della coesione sociale e, infine, sui percorsi di sviluppo locale sostenibile.
Successivamente, Alberta Andreotti ed Emanuele Polizzi indagano le dimensioni di capitale sociale sviluppate nel {p. 15}terzo capitolo, prestando particolare attenzione all’identità locale e alla capacità degli attori di elaborare strategie locali di resilienza. Dal punto di vista metodologico, gli autori analizzano l’Alto Milanese e il Vigevanese, due territori simili dal punto di vista della collocazione nell’area metropolitana e del tessuto produttivo ma diversi dal punto di vista degli assetti di governance territoriali.
Nell’ottavo capitolo, Valentina Pacetti e Veronica Conte analizzano l’evoluzione del distretto del Vigevanese che, nonostante il ridimensionamento degli ultimi decenni del comparto calzaturiero, rappresenta ancora un fattore trainante dell’economia locale. Il contributo si interroga sulla composizione e sulla struttura dei due comparti produttivi (calzaturiero e meccano-calzaturiero), allo scopo di comprendere i meccanismi che tengono insieme i nodi, le trasformazioni che hanno investito i settori, il rapporto con l’ambiente delle singole imprese e quello della rete con l’ambiente.
Nell’ultimo capitolo, Ida Castiglioni, Matteo Colleoni e Sara Spanu propongono una lettura socio-economica, territoriale e culturale dei processi di sviluppo nel Nord Milano e del modo in cui essi rispondano alle sfide della transizione nella fase post-industriale. Nello specifico, il contributo pone attenzione al quadro complessivo che caratterizza il territorio, al fine di cogliere i percorsi di sviluppo delle aree dismesse più promettenti sul fronte dell’innovazione, della nuova imprenditorialità e del perseguimento di obiettivi di sostenibilità.