Il chierico, il medico, il santo
Guarire con l'immaginazione nella Napoli di età moderna

A Napoli, l'11 agosto 1752, in una cella del monastero di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, il novizio Carlo de Vivis attende di passare a miglior vita. Il medico ordinario lo ha dato per spacciato poiché una malattia contagiosa gli ha corroso irreversibilmente i polmoni. E invece nel primo pomeriggio il fraticello si risveglia risanato e confessa agli sbigottiti confratelli di aver sognato Francesco Caracciolo (1563-1608), fondatore dell'ordine religioso dei Chierici Regolari Minori, di cui il giovane veste l'abito. Francesco gli ha intimato di alzarsi, perché ormai ristabilito. Tutti gridano al miracolo, ma l'autorità apostolica vuole andare più a fondo in quella misteriosa guarigione: può esser fatta risalire all'immaginazione del fraticello? E in tale circostanza si può ancora parlare di miracolo? Il caso, a oggi inedito e qui ricostruito a partire dai verbali dei processi per la beatificazione e canonizzazione del Caracciolo, offre un contributo alla questione dei confini tra naturale e soprannaturale nella storia della scienza.

è dottore di ricerca in Filosofia e Storia nell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ha portato a termine il percorso di post-doc in Scienze Storiche presso la Scuola Superiore di Studi Storici dell'Università della Repubblica di San Marino. I suoi interessi di ricerca vertono sul rapporto tra scienza, religione e arti occulte (magia, alchimia, astrologia) nell'Italia di età moderna, tema su cui ha pubblicato diversi articoli scientifici.

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2024
Isbn edizione digitale: 9788815412072
DOI: 10.978.8815/412072
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2024
Isbn edizione a stampa: 9788815388933
Collana: Fuori collana
Pagine: 224

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815412072/p1

Prefazione

Il libro di Stefano Daniele affronta un tema affascinante quanto impegnativo: il potere dell’immaginazione in epoca moderna. Si tratta di uno snodo fondamentale. Le concezioni tradizionali dell’immaginazione, ereditate dall’antichità medica e filosofica, avevano conosciuto profonde ma non sostanziali trasformazioni nell’incontro della cultura classica con la rivelazione cristiana; in seguito in periodo medievale, con la rinascita aristotelica e l’apporto arabo, avevano trovato una sistemazione teologica fondamentale con Tommaso, per essere poi riprese e sistematizzate con l’umanesimo fiorentino di Marsilio Ficino e Giovanni e Gianfrancesco Pico della Mirandola nel crogiuolo filosofico-religioso dell’Accademia platonica. L’immaginazione era un luogo dove tutto poteva succedere, in cui si poteva avere una visione mistica del mondo divino e dei suoi abitanti, ma anche, come insegna la caccia alle streghe, dove potevano insediarsi le potenze diaboliche. E, comunque, il suo regno era...
Pagine | 7 - 11
DOI | 10.1401/9788815412072/p2

Abbreviazioni

AAV: Archivio Apostolico Vaticano ACDF: Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede ASN: Archivio di Stato di Napoli BNN: Biblioteca Nazionale di Napoli DBI: Dizionario biografico degli italiani DSDB: P. Lambertini, De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione, 5 voll., Bononiae, Formis Longhi excursoris archiepiscopalis, 1734-1738 PSD: Sacra Ritum Congregatione... Prospero Columna Neapolitana Beatificationis, et Canonizationis Ven. Servi Dei Francisci Caraccioli Fundatoris Religionis Clericorum Regularium Minorum, Positio Super Dubio An, et de quibus Miraculis constet in casu et c., Romae, Ex Typographia Reverendae Camerae Apostolicae, 1761 QML: P. Zacchia, Quaestiones medico-legales (1621-1635), Amstelaedami, ex Typographejo Joannis Bleu, 1651...
Pagine | 13 - 13
DOI | 10.1401/9788815412072/p3

Prologo

Lo sputo di un uomo digiuno è più energico di quello emesso da uno sazio; allo stesso modo che l’immaginazione di chi prega è più fervida di quella di un rassegnato. Effervescente, tanto da screpolare la scorza del mondo; trasformarne la materia. Lo sosteneva il filosofo Pietro Pomponazzi, nel suo De incantationibus (cap. 3, nr. 12) [1] . Era il 1520. A dire il vero, l’idea precorreva l’opera di quasi duemila anni e, nel tempo, aveva dato vita a una tradizione coriacea e ramificata. Aristotele credeva che le donne che si fossero specchiate durante il ciclo mestruale, avrebbero macchiato la superficie dell’oggetto di una nebbiolina sanguigna, che sarebbe fuoriuscita dai loro occhi sotto forma di vapore (De insomniis, 459b 23-460a 23) [2] . A Roma, Plinio il Vecchio diffuse una credenza affine: gli Illiri e i Triballi, che abitavano le attuali penisola balcanica e Serbia sud-orientale, «uccidono quelli che fissano a lungo, soprattutto se lo fanno con occhi adirati» (Naturalis historia,...
Pagine | 15 - 28
DOI | 10.1401/9788815412072/c1
Capitolo primo

Un chierico

Il volume esplora lʼaffascinante quanto impegnativa tematica del potere dellʼimmaginazione in epoca moderna, adottando come oggetto di studio un processo di beatificazione terminato a metà Settecento nel Regno di Napoli. Questo primo capitolo è dedicato alla figura del chierico Carlo de Vivis, del quale viene ricostruito il prodigioso recupero dopo una grave malattia. Attribuita allʼintervento sovrannaturale del defunto fondatore dellʼordine dei chierici regolari minori Francesco Caracciolo, la natura divina di questa guarigione si rivelò determinante per la sua beatificazione.
Pagine | 29 - 74
DOI | 10.1401/9788815412072/c2
Capitolo secondo

Un medico

In questo capitolo viene presa in esame la perizia del medico ordinario Vincenzo de Iorio sullo stato di infermità del caracciolino. Alla luce dei sintomi del de Vivis, egli confermò la fase terminale della sua malattia e il suo ovvio e conseguente decesso. In seguito, nel corso del processo, il medico espose inoltre il racconto della visione onirica di Francesco Caracciolo avuta dal malato. Egli diede particolare rilievo anche al ruolo della preghiera e dellʼimmaginetta del venerabile posseduta dal giovane nel contesto della sua miracolosa guarigione.
Pagine | 75 - 138
DOI | 10.1401/9788815412072/c3
Capitolo terzo

Un santo

Vengono qui discussi i punti di vista delle autorità apostoliche emerse durante il processo nei confronti dell’attendibilità del miracolo. Come nel capitolo precedente, le analisi esposte si rivelano cruciali per inquadrare luoghi e modalità in cui i confini tra immaginazione e miracolo, natura e sovrannatura, scienza e fede, vennero a delinearsi nella Napoli dell’epoca. È inoltre rilevante la collocazione temporale dell’evento, contestualizzabile in un momento centrale della beatificazione del Caracciolo.
Pagine | 139 - 198
DOI | 10.1401/9788815412072/c4

Epilogo

La conclusione di questa ricerca tenta di dare una risposta all’interrogativo che attraversa l’intera opera, ovvero se l’immaginazione sia in grado di rimarginare una ferita. Se per medici e teologi del Settecento la negatività della risposta appariva ovvia, essi tuttavia non negarono mai alcuni poteri che essa poteva possedere sul corpo dell’immaginante. Cionondimeno, fino alla sua “riabilitazione” in ambito artistico avvenuta nei secoli successivi, all’immaginazione fu imputata la grave colpa di illudere, contrapposta e sconfitta dall’assennatezza del giudizio.
Pagine | 199 - 210