Note
  1. Dove il sì suona. Gli italiani e la loro lingua, Firenze, Galleria degli Uffizi (13 marzo 2003-6 gennaio 2004).
  2. Per una descrizione esaustiva della storia della mostra e delle sue diverse realizzazioni si veda ora Pizzoli [2020].
  3. La questione di cosa sia una lingua nazionale, in specie in un paese, come il nostro, la cui costituzione non prevede questo istituto, è piuttosto interessante. Si vedano, per un’introduzione ai vari aspetti della questione, Hastings [1997]; Burke [2004]; Derrida [2004]; Cannata e Gahtan [2012]; Maraschio e De Martino [2012]; Lepschy [2015]; Classen [2016].
  4. Si vedano ad esempio Varvaro [1995]; Brugnolo [2015]; Tomasin [2015]; Cannata [2016].
  5. Un rimando d’obbligo a questo proposito è all’opera (sterminata) di David Crystal, instancabile studioso delle forme e dei modi della comunicazione in inglese, curatore della straordinaria mostra Evolving English, tenutasi nel 2010 presso la British Library di Londra (cfr. Crystal [2010], alla cui ricca bibliografia qui si rimanda).
  6. Per un catalogo dei musei delle lingue del mondo si vedano Grepstad [2018] e da ultimo Sönmez, Cannata e Gahtan [2023].
  7. Si veda la pagina di benvenuto del sito https://www.mundolingua.org/ (ultimo accesso: gennaio 2023).
  8. https://planetwordmuseum.org/about/ (ultimo accesso: gennaio 2023).
  9. Il sito di Eurotales (www.eurotales.eu), curato dalla società AND (Ambienti narrativi digitali) di Firenze, sarà online a breve.
  10. Il termine «traccia» è stato coniato da Armando Petrucci per descrivere quei testi della prima tradizione scritta del volgare che si conservano in spazi non originariamente destinati alla scrittura, grazie al valore del supporto sul quale sono stati lasciati [Petrucci 1983]. Prendo a prestito la definizione, adattandola alla nostra fattispecie, da Petrucci e dagli studi di antropologia con cui mi pare vi sia una innegabile convergenza [cfr. Bille, Hastrup e Sørensen 2010; Napolitano 2015].
  11. Dodici nomi anglosassoni, ad esempio, sono stati identificati nelle catacombe di Commodilla, dieci nelle catacombe dei SS. Marcellino e Pietro, sempre a Roma, e fra questi anche quello di una donna – Faghild. Si veda per tutta la tematica Sönmez, Cannata e Gahtan [2023].
  12. Fonti inesauribili di notizie sulle stratificazioni linguistiche nella Sicilia antica sono il progetto ERC Crossreads, diretto da Jonathan Prag, e il suo antecedente I-Sicily. Cfr. https://crossreads.web.ox.ac.uk/#/ (ultimo accesso: gennaio 2023).