Federico Batini (a cura di)
La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c5
  1. Co-progettazione. Processi di apprendimento che valorizzano l’esperienza e le conoscenze e sono quindi rilevanti {p. 148}per chi apprende e pertinenti rispetto alle loro vite. Per quanto possibile, ciò implica processi di co-progettazione dei percorsi educativi che coinvolgano educatori e/o formatori e discenti.
  2. Metacognizione. Potendo contare su percorsi che partono dalle esperienze e dalle parole di chi apprende, le didattiche dell’educazione alla cittadinanza globale si caratterizzano per la capacità di offrire occasioni e strumenti per l’autoriflessione individuale e collettiva, in modo da poter prendere consapevolezza ed esaminare le proprie opinioni e i meccanismi con cui si creano, le fonti di informazione, i propri valori, gli stereotipi e i pregiudizi e il rapporto con la dimensione della legalità e dei processi democratici. In una prospettiva di ascolto attivo, comunicazione nonviolenta e trasformazione dei malintesi e dei conflitti, l’educazione alla cittadinanza globale incoraggia a considerare tensioni e conflitti come opportunità di apprendimento, imparando a fare i conti con le ambiguità, le incertezze, le contraddizioni legate a un’esplorazione del mondo che prende in considerazione la propria capacità di comunicare e agire nel contesto delle relazioni interpersonali e sociali e della co-esistenza e co-evoluzione di diverse prospettive culturali e spirituali.
  3. Complessità. L’educazione alla cittadinanza globale riconosce che la complessità dei temi affrontati richiede un approccio sistemico e metodi adeguati a esplorare gli aspetti inter- e trans-disciplinari e la dimensione affettiva insieme a quelle del conoscere e del saper agire. In tal senso, l’educazione alla cittadinanza globale è anche un’educazione a saper riconoscere altri punti di vista e ad allargare e, quando necessario, cambiare il proprio repertorio conoscitivo e comportamentale.
  4. Pensiero narrativo. Danno corpo a percorsi di cittadinanza globale approcci narrativi che favoriscono la conoscenza, il dialogo e il confronto tra specificità individuali e premesse e contesti culturali diversi. La costruzione dei significati è un processo sociale che nasce e si sviluppa all’interno di un contesto storicamente e culturalmente determinato. Attraverso le narrazioni e il raccontarsi si attuano, al tempo stesso, processi di acculturazione e distinzione dagli altri.
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  5. Cittadinanza in chiave mondiale. Dimensione che viene resa consapevole favorendo lo studio della geografia sociale e della storia in prospettiva planetaria e adottando l’indagine e l’ascolto di analisi multi-prospettiche di fronte alle situazioni di conflitto. Si tratta di rendere esplicite le condizioni di violenza strutturale in relazione, per esempio, a contesti marcati dalle dinamiche coloniali, patriarcali, di sfruttamento economico e dei territori. Tale consapevolezza comporta, inoltre, la capacità di saper coinvolgere e ascoltare testimoni per narrazioni in prima persona delle situazioni di discriminazione, e transizioni capaci di attivare percorsi di confronto e conoscenza. Ancora, comporta l’offerta di corrispondenza e scambio con coetanei di altri territori e di altri contesti linguistici, compresi soggiorni di studio all’estero nel solco di tradizioni pluridecennali attivate da pedagogisti come Freinet e da associazioni di scambi internazionali e oggi, in parte, sostenute da programmi quali Erasmus+.
  6. Futuri possibili e auspicati. L’educazione alla cittadinanza globale è anche educazione di una società «capace di futuro» e, quindi, inserisce il futuro nella scala dei tempi. Sollecita a esplorare l’orizzonte delle possibilità e a sviluppare la capacità progettuale, la dimensione del desiderio, della speranza e dell’immaginazione. Il futuro è la parte della storia che noi possiamo cambiare, consapevoli che la solidarietà verso le generazioni future è uno degli elementi della sostenibilità, insieme alla sfida del saper distinguere i futuri probabili da quelli desiderabili e sostenibili.
  7. Maieutica reciproca. Specifico dell’educazione alla cittadinanza globale è lo sviluppo delle capacità discorsive e argomentative e l’adozione di un approccio dialogico e collaborativo che sappia valorizzare le domande e le dinamiche maieutiche nella tradizione già consolidata in Italia da Danilo Dolci, ricercando contesti di comunicazione nonviolenta che suscitino interesse reciproco e permettano di cogliere i punti di vista altrui.
  8. Apprendimenti trasformativi. Percorsi di cittadinanza e prospettiva globale sollecitano la disponibilità a pensare il mondo dal punto di vista della sua trasformazione. Questo atteggiamento riguarda sia l’attenzione per i beni comuni e {p. 150}per l’analisi dei territori e delle relazioni in quanto sistemi potenzialmente aperti, sia la capacità di affrontare i conflitti in chiave trasformativa, imparando innanzitutto a sostare nel conflitto, esplorandone la dimensione di apprendimento a partire dalle emozioni che possono venir riconosciute e rispettate.
  9. Collaborazione. Per essere compiutamente educativi, i percorsi di educazione alla cittadinanza globale devono saper offrire condizioni e occasioni per agire collettivamente e cooperativamente, favorendo la consapevolezza anche della dimensione «non economica» dell’agire. Questa dimensione riguarda tanto il rapporto con una varietà di linguaggi espressivi, quanto l’esperienza di metodologie specifiche per favorire percorsi partecipativi e collaborativi (come, ad esempio, il cooperative learning), quanto la co-progettazione di possibili iniziative e azioni a livello locale e internazionale coinvolgendo sia i discenti sia i diversi attori territoriali disponibili all’animazione di comunità. Appare indispensabile introdurre nei percorsi dell’educazione formale pratiche che hanno mostrato un’efficacia profonda in questo ambito come quelle del Jigsaw, della scrittura collettiva, della corrispondenza.
  10. Giochi e simulazioni. Di particolare importanza è l’utilizzo di giochi e simulazioni e di tecnologie sia faccia a faccia sia digitali e a distanza, nella prospettiva di prendere confidenza con altri mondi e anche con la dimensione delle regole e della negoziazione.
  11. Apprendimento tra pari. I valori dell’educazione alla cittadinanza globale si riflettono nella capacità di ascolto attivo e di mutuo aiuto fra quanti sono coinvolti nei processi di apprendimento e quindi in pratiche di apprendimento facilitato dai pari.
La Strategia nazionale ECG è divenuta il documento di riferimento della legge regionale 23 approvata a giugno del 2020 dal Consiglio regionale delle Marche su Interventi di promozione dell’educazione alla cittadinanza globale (ECG) e alla cultura della sostenibilità, esempio di traduzione territoriale di queste linee di indirizzo. A giugno 2022 è stato {p. 151}presentato il documento nazionale con le linee guida per analoghe iniziative di legge e per la realizzazione concertata di Piani territoriali per l’ECG.