Federico Batini (a cura di)
La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c2
Dato che l’obiettivo era promuovere la lettura ricreativa all’interno e all’esterno della scuola, è inoltre significativo riportare che gli Insegnanti che Leggono sono stati determinanti nel trasformare la lettura ad alta voce in lettura volitiva. Lo hanno fatto condividendo letture che si ricollegavano al testo che stavano leggendo, consigliando libri dello stesso autore o illustratore o altri che trattavano lo stesso tema o i cui protagonisti condividevano alcune caratteristiche. Occasionalmente, gli Insegnanti che Leggono hanno invitato i giovani lettori a contribuire ai consigli bibliografici. Sebbene questo fosse piuttosto diffuso, non faceva comunque parte di ogni esperienza di lettura ad alta voce e non è diventata una pratica routinaria.
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6. Conclusioni

Attraverso il processo di riflessione continua, gli Insegnanti che Leggono nella nostra ricerca si sono spesso chiesti fino a che punto una «versione scolastica» della lettura stesse prendendo il sopravvento nelle loro classi. Se gli insegnanti hanno concezioni limitate o scolastiche dell’alfabetizzazione e della lettura, la pratica che ne risulta potrebbe limitare il coinvolgimento e lo sviluppo delle identità di lettori degli studenti e studentesse [Hall 2012; Hempel-Jorgensen et al. 2018]. Al contrario, gli insegnanti che riconoscono la lettura come uno strumento per creare e negoziare significati e imparare a pensare e comprendere il mondo, probabilmente offriranno agli studenti e alle studentesse opportunità sociali più autentiche per impegnarsi nella lettura e nella lettura ad alta voce. Attualmente, il contributo di un approccio progressivo alla lettura ad alta voce condivisa nelle scuole italiane, sta rivelando un ampio ventaglio di benefici [Batini, Bartolucci e Timpone 2018; Batini et al. 2020; 2021]; si sta inoltre prestando attenzione al fatto che ciò si traduca in una lettura ricreativa più orientata alla scelta anche a casa. Le variabili chiave in questo lavoro includono la fedeltà all’approccio (che comprende l’interazione), la scelta dei testi e l’insegnante. S’intravede quindi in questo lavoro del potenziale nell’esplorazione di sinergie con il concetto di Insegnanti che Leggono.
Con il dovuto supporto, insegnanti ed educatori possono riposizionarsi come compagni di lettura, sviluppare un apprezzamento estetico e una conoscenza profonda della letteratura per l’infanzia e impegnarsi a conoscere loro stessi e i bambini come lettori. Nel tempo, questo può aiutarli ad aprirsi a considerazioni più ampie sulla lettura personale e sul suo carattere agentivo, affettivo e relazionale. Con una più ampia e sfaccettata conoscenza dei lettori e della lettura, gli Insegnanti che Leggono vanno molto oltre il semplice modellare il loro coinvolgimento; di fatto modellano e inquadrano la loro pratica in modo diverso insegnando cioè dal punto di vista di un lettore.{p. 95}
Per idee pratiche su come diventare un Insegnante che Legge e per favorire lo sviluppo della lettura per piacere, si veda: https://ourfp.org/finding/reading-teachers-teachers-who-read-and-readers-who-teach/.