Note
  1. In questi termini, il problema è presentato nell’ordine del giorno della riunione del SC dello stabilimento di R. il 22 ottobre 1965.
  2. Verbale del SC dello stabilimento di R. del 20 ottobre 1966.
  3. Ruffolo (La grande impresa, cit., p. 309) definisce strategia del­l’impresa quel «complesso coerente di politiche (degli investimenti, del finanziamento, degli approvvigionamenti, dell’occupazione, dei prezzi) dal quale si possa desumere un giudizio sintetico sul volume di risorse che (l’impresa) intende mobilitare, sulle direzioni lungo le quali pro­getta di impiegarle, sulle condizioni del loro impiego».
  4. Così si esprime un rappresentante della direzione (verbale del 20 ottobre 1966).
  5. La maggior parte dei lavoratori direttamente interessati al prov­vedimento direzionale aderisce a questa organizzazione sindacale.
  6. Documento redatto dalla segreteria provinciale della UILT-UIL il 13 dicembre 1966.
  7. Lettera inviata alla Bassetti dalla segreteria provinciale della FILTEA-CGIL il 13 dicembre 1966.
  8. V. «l’Unità» del 14 febbraio 1967.
  9. V. retro n. 4, Parte II.
  10. Mallet, La nuova classe, cit., p. 35; Momigliano, Sindacati, cit., p. 132 ss.
  11. Flanders, Bargaining Theory under Modem Capitalism, relazione presentata al I Congresso mondiale organizzato a Ginevra nei giorni 4-8 settembre 1967 dalla Association Internationale des relations professionnelles e pubblicata col titolo Eléments pour une théorie de la négociation collective, in Sociologie du travail, 1968, spec. p. 28 ss. Con questo lavoro l’a. si è proposto di storicizzare il dibattito, in atto da tempo nei paesi anglosassoni e specialmente negli USA (v. Vianello, La controrivoluzione industriale, Milano, 1963, p. 165 ss.), che esprime l’esigenza di superare il metodo d’azione sindacale fondato sulla tradizionale formula del contrattualismo studiato dai Weeb, evitando nel contempo le false soluzioni che sono in grado di offrire i molteplici piani dì labor (o union) management cooperation a qualunque livello.
  12. Ruffolo, La grande impresa, cit., p. 262.
     
  13. Sul concetto di «partecipazione antagonistica» nel quadro di una visione strategica globale e purtuttavia capace di orientare la azione quotidiana e le lotte parziali verso obiettivi valutabili «in rela­zione al peso che esercitano nella modifica dei rapporti sociali e nello spostamento progressivo dei rapporti di potere», v. il lucido saggio di Basso, Le prospettive della sinistra europea, cit., p. 253 ss.