Note
  1. Sulle ricorrenti fasi depressive che caratterizzano l’andamento della produzione tessile italiana dall’inizio del secolo, la letteratura è vasta, anche se di valore diseguale. Per tutti, cfr. Morandi, Storia della grande industria in Italia (rist.), Torino, 1966, p. 215 ss. e da ult. Caizzi, Storia dell’industria italiana dal XVIII secolo ai giorni nostri,Torino, 1965, p. 544 ss.
  2. Per analoghe esperienze aziendali statunitensi, v. ampi riferimenti in Golden e Parker, Fattori di pace sindacale negli Stati Uniti, trad. it., Roma, 1960, spec. p. 407 ss. (sul c.d. piano Scanlon) e spec. il pregevole studio di Benhamou-Hirtz, Les relations collectives dans la sidérurgie américaine, Paris, 1966, pp. 284-299, relativamente al piano della Kaiser Steel Corporation entrato in vigore nel marzo 1963.
  3. La valutazione storico-politica è singolarmente comune a scrittori aventi diversa (addirittura, opposta) formazione culturale, come Galbraith, Il nuovo Stato, cit., pp. 243-246 e Tronti, Operai e capitale,Torino, 1966, pp. 207, 250.
  4. Momigliano, Sindacati, progresso tecnico, programmazione econo­mica, cit., p. 49 ss.
  5. Verbale della riunione sindacale del 6 settembre 1965.
  6. Pizzorno, Comunità, cit., pp. 24 s., 141 ss.
  7. Per questa esperienza francese a livello di industria v. spec. Sellier, Strategie de la lutte sociale, Paris, 1961, p. 325 ss. Ad essa è ricollegabile quella imperniata sul funzionamento (dal 1960) di un «comitato paritetico di ricerca sulle relazioni umane» nell’àmbito del­l’industria siderurgica nord-americana, che sembra aver contribuito effi­cacemente allo sviluppo ulteriore della contrattazione collettiva e, so­prattutto, alla distensione delle relazioni sindacali che il grande scio­pero dei siderurgici del 1959 aveva gravemente deteriorate. (Vedi Benhamou-Hirtz, Les relations, cit., p. 217 ss., spec. p. 272 ss.).
  8. Sellier, Strategie, cit., p. 315. V. retro, Parte I, nn. 6-7.
  9. V. retro, Parte I, n. 7.
  10. Tra i sindacalisti con i quali ho avuto la possibilità di pormi in contatto nel corso dell’indagine, quello che mi è sembrato meno debol­mente sensibilizzato al problema è l’attuale segretario provinciale della UILT-UIL.
  11. Accordo sindacale del 20 dicembre 1965.
  12. In sede di rinnovo dell’accordo 22 gennaio 1959 istitutivo del premio, le parti hanno sostituito in epoca recente (15 febbraio 1966) al criterio di calcolo consistente nel riferimento alla produttività fisica per unità lavorativa quello del valore aggiunto «quale criterio di de­terminazione della produttività globale dell’azienda». Con ciò, «le parti si propongono (inter alia) di ampliare l’area di azione della CM, fornendo ai comitati, e attraverso essi ai lavoratori, più vaste tema­tiche e nuove occasioni di progressiva conoscenza e partecipazione ai problemi ed alle scelte aziendali».