Andrea M. Maccarini (a cura di)
Character skills e didattica digitale
DOI: 10.1401/9788815374615/c1
I risultati offerti dalla ricerca sono stati ricchi e complessi. I vari capitoli del volume costituiscono un itinerario di analisi che identifica e connette i «messaggi» principali che è possibile estrarne. Il capitolo secondo esamina l’esito delle interviste con i dirigenti scolastici e dei focus groups con gli insegnanti. Vengono illuminate le reazioni alla crisi da parte di questi attori, la loro rappresentazione dei principali problemi sorti con essa e le loro rappresentazioni reciproche. Con ciò viene illustrato un tratto fondamentale del clima scolastico e delle caratteristiche del corpo insegnante negli istituti che abbiamo studiato. Ne risulta anche un quadro {p. 41}introduttivo circa l’atteggiamento degli insegnanti rispetto alla crisi, qualificato in base alla loro resilienza, alla resistenza al cambiamento o viceversa alla volontà creativa con cui hanno vissuto l’esperienza della DAD e tutta la situazione a essa legata. Nel capitolo terzo si presentano gli esiti delle narrazioni scritte dagli studenti. Le loro rappresentazioni del periodo vissuto con la scuola a distanza – organizzate, come si è detto, attorno ai tre poli temporali del passato, del presente e della proiezione futura – sono state analizzate a due livelli. In primo luogo, in termini di classica analisi del contenuto, le storie scritte hanno permesso di cogliere i tratti essenziali del modo in cui gli adolescenti intervistati attribuiscano un senso all’esperienza e il primo impatto di tale esperienza sulla loro capacità d’immaginare e progettare la loro vita futura. Le narrazioni raccolte, inoltre, si sono prestate alla lettura attraverso i «modi» della riflessività personale, a cui abbiamo accennato sopra. Quest’analisi ha aperto ulteriori piste interpretative, poiché tali modi sono sistematicamente connessi all’emergere dell’identità personale e sociale, alla capacità d’identificare e selezionare delle «premure» (concern), o interessi intrinseci su cui investire sé stessi, e di «dare forma» alla propria vita. Il capitolo quarto è dedicato agli esiti del gioco online. Qui la strategia d’analisi ha comportato anzitutto l’interpretazione del gioco stesso in termini di SES. In esso si spiega come le dinamiche d’interazione e le strategie seguite dai giocatori rivelino alcune loro caratteristiche riguardanti la capacità cooperativa, la resistenza allo stress e la passione per gli obiettivi. Un interesse collaterale, di carattere metodologico, è consistito nel comparare questi esiti con le risposte al questionario sulle SES annesso al gioco, che ha permesso di constatare la convergenza – benché non totale – tra i risultati ottenuti con due tecniche di rilevazione molto diverse. Tale parziale, ma abbastanza consistente convergenza rafforza l’interesse per le innovazioni tecnico-metodologiche. Infine, l’esito in termini di SES è stato correlato alla riflessività. Nel capitolo quinto viene sviluppata quest’analisi e si delinea così un profilo degli alunni studiati. Le loro caratteristiche sono, dunque, messe in relazione con vari fattori, come
{p. 42}sarà esposto dettagliatamente. Una sola considerazione si deve qui anticipare: al di là dell’adeguatezza della dotazione tecnologica, che rimane ovviamente importante, i nostri risultati mostrano la prevalente rilevanza della relazione con insegnanti motivati all’innovazione, cioè pronti a volgere la situazione dell’insegnamento a distanza in una opportunità, una potenzialità di sviluppo di nuove modalità didattiche. Pur non intendendo affatto allinearci con coloro che pensano – con una forte dose d’ingenuità o con una visione dell’educazione tutta da spiegare – che la didattica a distanza rappresenti di per sé sola il futuro della scuola, tale esito spinge a promuovere forme e strumenti innovativi d’insegnamento, e più in generale a una rinnovata volontà di raccogliere le sfide educative del tempo attuale in modo non meramente difensivo.
Note