Giorgio Chiosso, Anna Maria Poggi, Giorgio Vittadini (a cura di)
Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c9
Un ulteriore suggerimento di policy nasce dal fatto che la ricerca conferma le conclusioni di Heckman [27]
secondo cui si possono misurare i miglioramenti delle NCS che derivano da opportuni programmi educativi. Le scuole possono organizzare attività di formazione specifiche per aiutare gli studenti a sviluppare le NCS e misurare gli effetti di tali attività.
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Infine, l’acquisizione di informazioni riguardo al nesso tra NCS, CS e aspetti strutturali di scuole e università, può dare suggerimenti sulle policy da adottare per migliorare la scuola se determinanti nella trasformazione delle NCS in CS sono fattori legati a caratteristiche strutturali e invarianti di scuole e università (quali laboratori, edifici, strumenti digitali), si rendono necessari investimenti a lungo termine per cambiare l’offerta educativa scolastica. Se più importanti si rivelano invece elementi di breve periodo (come qualità del personale amministrativo o insegnante e aspetti organizzativi), si dovrà operare nella selezione e formazione di chi lavora per migliorare l’offerta educativa.
Il fatto che lo stesso Heckman denomini nel complesso le NCS come character skills [28]
suggerisce infine che la più decisiva delle policy è rafforzare la capacità educativa degli insegnanti, la loro attitudine a porsi di fronte alla personalità complessiva dei ragazzi, per stimolare la loro passione di conoscere e il loro gusto di dialogare e interagire con i professori non solo sul piano didattico ma anche su quello umano.
Note
[27] J.J. Heckman, J.E. Humphries e T. Kautz, The Myth of Achievement Tests, cit.
[28] Ibidem.