Andrea M. Maccarini (a cura di)
Character skills e didattica digitale
DOI: 10.1401/9788815374615/c3
La rappresentazione delle parole tipiche della classe 1 e la strettezza della loro relazione con essa è illustrata nella figura 3.8. La parola con legame più forte con la classe 1 è amici/amicizia. È quindi l’interazione, la qualità della relazione, l’affettività, la significatività dei rapporti a essere percepita come centrale e cambiata rispetto al passato: un cambiamento che può riguardare sia la forma (i modi con cui si intrattengono le relazioni di amicizia) sia la sostanza (ossia
{p. 98}quali sono i criteri in base ai quali si definivano in passato gli amici e come si definiscono oggi, dopo il distanziamento).
Fig. 3.9. Disco delle forme testuali per classe di significato relativo alla classe 2 (Il mondo che cambia intorno a me).
Fig. 3.9. Disco delle forme testuali per classe di significato relativo alla classe 2 (Il mondo che cambia intorno a me).
La classe 2 si presenta al contrario come molto compatta al suo interno, si individua infatti una coerenza interna di significati che gravitano tutti intorno alla riflessione sull’evento pandemia e ai suoi effetti nel mondo fuori dal perimetro di casa propria. È la dimensione sociale del cambiamento, in cui le parole tipiche denotano trasformazione e preoccupazione. Sono parole tipiche di questa classe: cambiamento, mondo, virus, vita, futuro, complicato. La riflessione degli adolescenti mostra quindi una consapevolezza che travalica i confini della propria casa, della scuola, della città e del proprio paese, per aprirsi a una visione globale, che pregiudica in modo simile per tutti la definizione di progetti per il futuro, che esaspera l’incertezza e l’insicurezza e che inesorabilmente pone una sfida individuale, sociale, educativa, economica che sarà difficile da raccogliere e vincere. In questa narrazione focalizzata sul momento presente sembra venire meno lo {p. 99}slancio verso il futuro, la capacità progettuale; l’emergenza protratta erode risorse e sfibra ogni entusiasmo.
Le parole della classe sono legate a essa con diversi livelli di significatività: la parola con il legame più forte con la classe 2 è mondo/mondiale, seguita da cambiamento/cambiamenti. La dimensione del cambiamento non ha costituito soltanto uno stimolo contenuto nella traccia dello storytelling ma una categoria interpretativa profondamente sentita dagli adolescenti: un cambiamento concreto, nelle abitudini, nelle routine, nelle scansioni quotidiane di tempi e attività; ma anche emotivo e spirituale, in cui alla frenesia di giornate dense di cose da fare si è andata sostituendo la lentezza di giorni tutti uguali, solo apparentemente vuoti, in realtà pieni di spazi per pensieri e riflessioni. La riflessività individuale assume un respiro più ampio: le misure di distanziamento, le regole, l’isolamento forzato, la scuola a intermittenza aprono nuovi orizzonti, il confine si sposta dalla propria quotidianità angusta al mondo con cui si condivide un’esperienza, un sentire, un senso di fragilità e precarietà.
La classe 3 è interamente focalizzata sulla scuola e sulle trasformazioni che l’hanno investita. Il nuovo modo di fare scuola è in realtà un nuovo modo di essere studenti: accanto a un cambiamento materiale, che sposta le lezioni dall’aula di scuola alla propria camera, che trasforma il modo di imparare e il mezzo attraverso il quale imparare, si osserva anche un cambiamento negli stati d’animo che accompagnano la nuova esperienza scolastica. La DAD significa fatica, adattamento, solitudine, interminabili sessioni al PC, maggiori difficoltà ad apprendere, capire, discutere.
Le parole specifiche della classe 3 (fig. 3.10) con un legame più forte con la classe sono distanza, verifica/verifiche, interrogazioni. Indicano una forte preoccupazione da parte degli studenti per quanto sta accadendo nella scuola e quanto sia rilevante l’aspetto valutativo, sia per coloro che tengono alla scuola e la considerano una priorità, sia per coloro che la temono per le nuove richieste che essa avanza, con nuovi strumenti e nuove pratiche.
Infine, consideriamo la classe 4: le sue parole tipiche si riferiscono a quanto accade nella quotidianità degli ado{p. 100}lescenti, una quotidianità completamente nuova ma con qualche accenno alla normalità che si conosceva e si praticava in precedenza. Le vacanze, i brevi periodi di scuola in presenza, la speranza legata all’inizio di un nuovo anno senza le regole del distanziamento costituiscono gli elementi tipici.
Fig. 3.10. Disco delle forme testuali per classe di significato relativo alla classe 3 (La scuola lontano da scuola).
Fig. 3.10. Disco delle forme testuali per classe di significato relativo alla classe 3 (La scuola lontano da scuola).
Sono ricorrenti parole fondamentalmente sinonimiche: rientrare, ritornare, tornare. Tutte richiamano la nostalgia di qualche cosa che c’era e si aveva in modo scontato e che improvvisamente non esiste più. La privazione di quella normalità è diventata l’innesco per una riflessività che ha condotto all’attribuzione di un significato profondo a eventi, routine, pratiche fino a poco tempo prima considerate ordinarie e insignificanti.
La parola con più elevato χ2 è anno: la parola viene utilizzata in due accezioni: sia in riferimento all’anno scolastico sia all’anno solare (il 2020 e una parte del 2021) che ha segnato l’avvento e poi la persistenza della pandemia. Altra parola cruciale e ambivalente è mascherina/mascherine, utilizzata sia per indicare l’oggetto simbolo della pandemia, {p. 101}che continua a condizionare le relazioni sociali, sia per indicare il desiderio del superamento di un periodo buio: abbandonare la mascherina, non indossare più la mascherina, liberarsi della mascherina sono le azioni desiderate, simbolo di una nuova rinascita.
Fig. 3.11. Disco delle forme testuali per classe di significato relativo alla classe 4 (Assaggi di normalità).
Fig. 3.11. Disco delle forme testuali per classe di significato relativo alla classe 4 (Assaggi di normalità).
c) Il futuro che vorrei – e potrei
La terza traccia dello storytelling sollecitava una riflessione sul futuro, sia a breve termine sia su un orizzonte più lungo. Le narrazioni degli studenti sono state analizzate con Alceste e hanno prodotto un livello di pertinenza (misurabile come quantità di testo analizzato) pari al 68%. Dall’analisi si sono prodotte 4 classi di significato articolate in un dendrogramma gerarchico che scende dalla classe 1 alla classe 4 in modo lineare; le classi 3 e 4 risultano essere sullo stesso livello nei rami del dendrogramma. L’ordine delle classi corrisponde anche a una scansione cronologica delle progettualità per il futuro: la prima classe si riferisce a un futuro più lontano, la classe 4 a un futuro prossimo (figg. 3.12 e 3.13).{p. 102}
Fig. 3.12. Classi di significato, output generale.
Fig. 3.12. Classi di significato, output generale.