Giorgio Chiosso, Anna Maria Poggi, Giorgio Vittadini (a cura di)
Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c10
È organizzato in tre sezioni, dall’alto verso il basso: una prima parte descrive brevemente, in linguaggio non tecnico e comprensibile dagli studenti, le competenze non cognitive su cui la classe lavorerà nei mesi successivi (carattere, capitale psicologico e motivazione); una seconda parte, intermedia, consente agli studenti, con la guida del docente, un primo livello di interazione con i contenuti, consentendo ad esempio di identificare, scrivendoli sul poster, nomi di personaggi famosi che si caratterizzano per avere tali competenze non cognitive; una terza parte, la più interattiva del poster, consente agli studenti di rappresentarsi {p. 257}
{p. 258}come gruppo classe, rispetto alla competenza non cognitiva considerata, nella situazione attuale (anche utilizzando le rappresentazioni dei dati emersi dai questionari, oppure dalle rubriche compilate dai docenti), e in un possibile cambiamento e miglioramento futuro, ad esempio entro la fine dell’anno scolastico. Il poster, dunque, è utile per dare valore alle competenze non cognitive, per renderle visibili, ed è la base migliore per lo sviluppo di pratiche deliberate di sviluppo di tali competenze nel corso dell’anno scolastico. Inoltre, essendo costantemente presente in classe, e periodicamente aggiornato, consente al docente di avere un supporto «formativo», nel monitoraggio dei progressi dei propri studenti.
Fig. 2. Il poster scuola per la diffusione del progetto all’interno delle scuole.
Fig. 2. Il poster scuola per la diffusione del progetto all’interno delle scuole.
Fig. 3. Il poster classe per le attività didattiche con gli studenti.
Fig. 3. Il poster classe per le attività didattiche con gli studenti.
Il nucleo centrale del kit è formato non solo dalle due tipologie di poster, ma anche da altri due strumenti essenziali, cioè le guide operative e gli strumenti per la misura e valutazione delle competenze non cognitive da parte dei docenti. La rubrica di valutazione formativa, che è lo strumento parallelo al questionario studente, consente di valutare i livelli di padronanza di ciascuna competenza non cognitiva considerata su una scala da 1 a 10, raggruppata però in tre modalità principali: bassa, media e alta, che sono descritte in maniera analitica per i docenti.
In tabella 1 è mostrato un esempio di una delle rubriche a disposizione dei docenti nel kit, dedicata alla resilienza, componente della competenza non cognitiva capitale psicologico. La rubrica è completata con un file per il calcolo dei punteggi per ciascuno studente, ad uso del docente. Il docente può utilizzare la rubrica nel momento iniziale, per preparare al meglio le attività, e poi durante l’anno scolastico per monitorare il progresso dei propri studenti sulle diverse competenze non cognitive. Lo scopo in questo caso è puramente formativo: il docente valuta le competenze non cognitive dei propri studenti non per assegnare un giudizio o un voto finale, ma per pianificare e supportare un percorso di miglioramento. Ad esempio può comunicare a livello classe l’esito di una prima valutazione iniziale, che gli studenti possono riportare all’interno del poster, attraverso un grafico, una rappresentazione, un disegno o altre {p. 259}{p. 260}modalità espressive. Successivamente può verificare insieme agli studenti, a metà anno, quali sono state le progressioni, e quali sono gli ambiti su cui gli studenti necessitano di investire ancora (per passare, ad esempio, da un livello basso, a un livello medio, seguendo le indicazioni della rubrica).
Tab. 1. Rubrica di valutazione formativa sulla resilienza
Resilienza
Competenza collegata: gestire la pressione delle attività a scuola
Punteggio da 8 a 10
ALTO
Punteggio da 4 a 7
MEDIO
Punteggio da 1 a 3
BASSO
Lo/a studente/ssa è molto bravo/a a reagire quando incontra degli ostacoli (ad es., se prende un brutto voto a scuola o se riceve un feedback negativo da parte dei professori). È in genere una persona molto controllata, e riesce a fare in modo che lo stress derivante dallo studio non abbia degli effetti negativi. È, in maniera evidente, capace di controllare emozioni e paure che potrebbero creare difficoltà nel raggiungere buoni risultati a scuola. Da questo punto di vista dimostra di essere molto abile nell’affrontare l’ansia derivante dai compiti e dalle verifiche, o da qualsiasi altra attività valutativa in classe. Ha un ampio bagaglio di strumenti (cognitivi, comportamentali e sociali) per gestire le difficoltà a scuola. Non si arrabbia e non si dispera davvero mai nell’affrontare le situazioni complesse e sfidanti in classe (ad es. per la gestione di prove non pianificate in precedenza). È il/la tipico/a studente/ssa che non si arrende mai, che si impegna sempre e che riesce a trovare delle soluzioni anche nelle situazioni più difficili. In base a ciò che si sa di lui/lei, questo approccio è presente non solo in classe, ma anche nella vita di tutti i giorni (a casa, nello sport, ...). Dimostra, dunque di essere molto creativo/a in questo. Anche negli anni passati si è sempre contraddistinto/a per questa caratteristica, affrontando con successo molte situazioni complesse a scuola.
Nei momenti di difficoltà (ad es. per un brutto voto o per un giudizio negativo da parte del docente) la reattività dello studente è intermittente: in alcune situazioni è evidente una strategia di recupero (e di rivalsa), in altre, però non è presente. Anche il controllo emotivo che riesce a esercitare in queste situazioni si evidenzia nelle situazioni meno complesse, con alcuni casi di reazioni emotive dovute allo stress da prestazione, a volte presenti. In genere però non si lascia completamente travolgere e i risultati a scuola si mantengono sulla norma. Ha una dotazione sufficiente di strumenti cognitivi, comportamentali e sociali che gli/le consentono di gestire le difficoltà a scuola. Perde il controllo solo nelle situazioni completamente inattese e nelle quali non ha avuto modo e tempo di prepararsi. Ha un livello medio di resistenza alla fatica da studio, e da quello che si sa sul suo conto, anche nella vita di tutti i giorni al di fuori della scuola. Arriva da una carriera scolastica in cui questo elemento di costanza e resistenza è stato segnalato più volte. La creatività che dimostra nell’affrontare le situazioni impreviste è nella norma.
Lo/a studente/ssa ha grosse difficoltà ad affrontare ostacoli e a riprendersi da situazioni negative in classe (un brutto voto, una verifica non positiva, un diverbio con il docente o con i compagni, ...). È spesso instabile dal punto di vista umorale, e subisce gli effetti negativi dello stress dovuto alle attività in classe. Non riesce a controllare pienamente emozioni e paure, e questo porta a frequenti esiti negativi nella sua carriera scolastica. Ha pochi, se non scarsi, strumenti (cognitivi, comportamentali, relazionali) per gestire la complessità delle attività in classe. Si arrabbia frequentemente e spesso è rinunciatario/a davanti ai compiti, anche quelli meno sfidanti. Si dichiara non in grado di realizzare le attività e richiede un supporto continuo dall’esterno. Ha un basso livello di creatività nel recupero da esiti negativi e in genere nelle attività in classe.
 
 
 
Le guide operative sviluppate all’interno del progetto sono complessivamente tre: una dedicata al tema personalità e carattere, una al capitale psicologico e una alla motivazione ad apprendere e allo studio. Si tratta di documenti centrali all’interno del kit, e che hanno, come si vedrà nel successivo paragrafo, anche un ruolo chiave nei processi formativi dei docenti e nello sviluppo delle attività con gli studenti in classe. Le guide sono pensate, lo dice il nome stesso, per attivare immediatamente l’operatività nei docenti. Sono dunque organizzate al loro interno in modo tale che dalla teoria si passi immediatamente ai contenuti pratici.
• Nella prima sezione presentano una sintesi della competenza non cognitiva di riferimento, con definizioni, riferimenti ai modelli teorici principali, evidenze empiriche (ad es. impatto della singola competenza non cognitiva sugli apprendimenti degli studenti), e possibilità educative e formative generali. Di fatto si tratta di un anticipo dei contenuti che vengono affrontati durante i seminari nella formazione dei docenti, che verrà affrontata nel paragrafo seguente.
• La seconda sezione è organizzata su due livelli, un livello di presentazione delle strategie di apprendimento, e un livello più analitico di presentazione di attività, che fungono da esempi di pratiche didattiche che possono essere immediatamente applicate dai docenti, oppure utilizzate come esempi da modificare, o su cui impiantare l’elaborazione ex novo di altre pratiche. La differenza tra strategie e attività verrà approfondita anch’essa nel successivo paragrafo, per ora si può dire che le guide operative orientano il docente nella scoperta della didattica sulle competenze non cognitive su un primo livello che è una sorta di scaffolding che fa da base generale su cui impiantare successivamente le singole attività.
Tab. 2. I contenuti delle guide operative, considerando il doppio livello strategie/attività
Competenze non cognitive
Strategia/attivatore delle competenze non cognitive
Esempi di attività in classe
Carattere e personalità
• Auto-valutazione e feedback formativi
• Valutazione tra pari e routine di correzione
• Domande di ragionamento e comprensione
• Lezione dialogata
• Risolvere la dissonanza
• Accendere la creatività
• Prima gli errori, poi il voto! (coscienziosità)
• Errori per imparare (coscienziosità)
• Valutazione tra pari e routine di correzione (estroversione, coscienziosità)
• Tu lo vedi? Io no! (apertura mentale)
• Che cosa mi è sfuggito? (apertura mentale)
• Domande di ragionamento e di comprensione (apertura mentale)
• ...
Capitale psicologico
• Semplici gesti quotidiani e scambi comunicativi
• Mindset («mentalità») di psicologia positiva
• Esperienze formative per l’autoconsapevolezza
• Piano intelligente, risultato assicurato! (speranza, autoefficacia)
• What Went Well (WWW) (autoefficacia)
• Lettera di gratitudine (ottimismo)
• iCollage (speranza)
• La forza del carattere (resilienza)
• Bowling a columbine (resilienza)
• Palle al muro (resilienza)
• ...
Motivazione
• Formare una mentalità dinamica
• Rendere significativo l’apprendimento
• Stimolare la curiosità
• Insegnare per la comprensione profonda
• Brainology (orientamento all’apprendimento)
• 49 caratteri (orientamento all’apprendimento)
• Feedback amico (motivazione intrinseca)
• Rendere significativo l’apprendimento (motivazione intrinseca)
• Collega vecchio e nuovo (motivazione intrinseca)
• A che mi serve? (motivazione intrinseca)
• Stimolare la curiosità (orientamento all’apprendimento)
• ...
 
 
 
Nella versione attuale, la guida operativa su carattere e personalità approfondisce sei strategie di apprendimento {p. 261}{p. 262}considerate utili per lo sviluppo delle competenze non cognitive nelle attività didattiche in classe. Tali strategie sono collegate con la tradizione empirica della valutazione formativa, del feedback in situazioni educative, anche tra pari [11]
, del reasoning e del questioning [12]
e sullo sviluppo della creatività con la didattica [13]
. Complessivamente sono presentate 14 attività, con per ciascuna una breve introduzione e la sequenza di passi per la loro realizzazione in classe.
{p. 263}
Note
[11] J. Hattie e H. Timperley, The Power of Feedback, in «Review of Educational Research», 77, 1, 2007, pp. 81-112.
[12] M.P. Cavanaugh e C. Warwick, Questioning Is An Art, in «Language Arts Journal of Michigan», 17, 2, 2001, pp. 35-38.
[13] M.A. Runco, Creativity. Theories and Themes: Research, Development, and Practice, Cambridge, MA, Elsevier Academic Press, 2014.