Note
  1. Si veda nella sterminata letteratura, almeno, L.J. Cronbach, Coefficient Alpha and the Internal Structure of Tests, in «Psychometrika», 16, 1951, pp. 297 ss.; G. Rasch, Probabilistic Models for Some Intelligence and Attainment Tests, Copenaghen, Danish Institute for Educational Research, 1960; A. Birnbaum, Some Latent Trait Models and their Use in Inferring an Examinee’s Ability, in F.M. Lord e M.R. Novick, Statistical Theories of Mental Test Scores, Reading, MA, Addison-Wesley, 1968, pp. 397 ss.; M. Gattullo, Didattica e docimologia, Roma, Armando, 1967; R.D. Bock, Estimating Item Parameters and Latent Ability when Responses are Scored in Two or More Nominal Categories, in «Psychometrika», 37, 1972, pp. 29 ss.; F. Samejima, A New Family of Models for the Multiple-choice Items, Research Report 79-4, Department of Psychology, University of Tennessee, 1979; D. Thissen e L. Steinberg, A Response Model for Multiple Choice Items, in «Psychometrika», 49, 1984, pp. 501 ss.; D. Thissen, L. Steinberg e A.R. Fitzpatrick, Multiple-choice Models: The Distractors Are also Part of the Item, in «Journal of Educational Measurement», 26, 1989, pp. 161 ss.; D.J. Bartholomew, Latent Variable Models and Factor Analysis, London, Charles Griffin Co. Ltd., 1987; G. Domenici, Manuale della valutazione scolastica, Roma-Bari, Laterza, 1993; R.K. Hambleton, H.J. Rogers e H. Swaminathan, Fundamentals of Item Response Theory, Newbury Park, Sage Publications, 1991; R.K. Hambleton e W.J. van der Linden, Handbook of Modern Item Response Theory, New York, Springer-Verlag, 1997; T.M. Haladyna, Developing and Validating Multiple-choice Test Items, New Jersey, Lawrence Erlbaum Associates Inc., 2004; Z. Xu e C.A. Gulosino, How Does Teacher Quality Matter? The Effect of Teacher-Parent Partnership on Early Childhood Performance in Public and Private Schools, in «Education Economics», 14, 2006, pp. 345 ss.; K. Yang-Hansen, Ten-year Trend in SES Effects on Reading Achievement at School and Individual Levels: A Cross-country Comparison, in «Educational Research and Evaluation», 14, 2008, pp. 521 ss.; L. Grossi e L. Giampietro, Studio comparativo sulla certificazione e sulle prove d’esame alla fine dell’istruzione secondaria superiore (in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, USA), http://www.invalsi.it/invalsi/istituto.php?page=rapporti, 2010; D.L. Stufflebeam e A.J. Shinkfield, Evaluation, Theory, Model, Applications, San Francisco, Jossey Bass, 2007; United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (ISCED), International Standard Classification of Education, http://uis.unesco.org/en/topic/international-standard-classification-education-isced, 2010.
  2. A. Schleicher, Educating Our Youth to Care about Each Other and the World, in «OECD Education and Skills Today», December 2017.
  3. Indagine IEA ICCS 2016, I risultati degli studenti italiani in Educazione civica e alla cittadinanza, Prefazione, p. 3 (reperibile sul sito INVALSI).
  4. L’insoddisfazione per la modalità di inquadramento dell’educazione civica nella scuola emerge in più punti del Documento d’indirizzo per la sperimentazione dell’insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione» del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 4 marzo 2009.
  5. Un’accurata e analitica analisi della legge è stata effettuata, tra gli altri, da S. Panizza, La reintroduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica da parte della legge n. 92/2019, con a fondamento la conoscenza della Costituzione. Tra buone intenzioni e false partenze,in «Diritti fondamentali», 2, 2019.
  6. Per un’approfondita riflessione sul senso della conoscenza della Costituzione nella scuola vedi, tra gli altri, A. Pugiotto, La Costituzione tra i banchi di scuola, in Id. (a cura di), Per una consapevole cultura costituzionale. Lezioni magistrali, Napoli, Jovene, 2013, pp. 1 ss.
  7. Il decreto in questione si compone di sei articoli: art. 1 (Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica), art. 2 (Prima attuazione delle Linee guida), art. 3 (Valutazione periodica e finale), art. 4 (Misure di formazione, di accompagnamento e monitoraggio), art. 5 (Disposizioni per le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano), art. 6 (Clausola di invarianza finanziaria). Parte integrante del decreto, secondo quanto stabilito dall’art. 1 del medesimo, sono tre allegati: il più corposo è l’all. A, contenente le Linee guida in senso stretto, cui si affiancano l’all. B (Integrazioni al Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione riferite all’insegnamento trasversale dell’educazione civica) e l’all. C (Integrazioni al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, riferite all’insegnamento trasversale dell’educazione civica).
  8. Di cui, nuovamente, la descrizione contenutistica è quantomeno impressionante. L’art. 5 della legge stabilisce che l’insegnamento preveda «almeno» la seguente serie di abilità e conoscenze digitali essenziali: l’analisi, il confronto e la valutazione critica della credibilità e dell’affidabilità di fonti, informazioni e contenuti (lett. a); l’interazione attraverso varie tecnologie digitali e l’individuazione dei mezzi e delle forme di comunicazione digitali appropriati (lett. b); l’informazione e la partecipazione al dibattito pubblico attraverso l’utilizzo di servizi digitali e la ricerca di opportunità di crescita e di cittadinanza partecipativa (lett. c); la conoscenza delle norme comportamentali da osservare nell’ambito delle tecnologie digitali (lett. d); la creazione, la gestione e la tutela dell’identità digitale, l’utilizzo e la condivisione di informazioni personali identificabili proteggendo sé stessi e gli altri (lett. e); la conoscenza dei profili connessi con la riservatezza (lett. f); la protezione dai rischi per la salute e il benessere psico-fisico, la consapevolezza dei riflessi delle tecnologie digitali sull’inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti di bullismo e cyberbullismo (lett. g).
  9. Sul punto vedi M. Nisticò e P. Passaglia (a cura di), L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione ai tempi del web 2.0, Atti del Seminario di Pisa, Palazzo dei Dodici, 22 novembre 2013, Pisa, 2014.
  10. Sui diversi significati vedi almeno, W. Kymlicka e W. Norman, Return of the Citizen. A Survey of a Recent Work Citizenship Theory, in «Ethics», 104, 2, 1994, pp. 352 ss.; J. Carens, Culture, Citizenship and Community. A Contestual Exploration of Justice as Evenhandedness, New York, Oxford University Press, 1996; L. Bosniak, Universal Citizenship and the Probleme of Alienage, in «Northwestern University Law Review», 94, 2000, pp. 963 ss.
  11. E. Grosso, Una nuova disciplina della cittadinanza italiana, in «Giurisprudenza italiana», 1992, p. 323.
  12. G. Bascherini, I doveri costituzionali degli immigrati, in R. Balduzzi, M. Cavino, E. Grosso e J. Luther (a cura di), I doveri costituzionali: la prospettiva del giudice delle leggi, Torino, Giappichelli, 2007, p. 93.