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Nuove edizioni digitali online / 18 novembre

18 novembre 2013

Sono online tre nuovi titoli, tratti dal catalogo del Mulino. Sono i testi di F. Valagussa sulla morte dell'arte, di F. Palermo e J. Woelk sulla Germania e C. Filippini sulla Polonia.

  • Francesco Valagussa, L'età della morte dell'arte
    Maestra dei popoli, l’arte domina gli esordi di ogni civiltà ma finisce con il cedere sempre più spazio al pensiero concettuale. In passato ha prodotto le grandi visioni del mondo, ora è la scienza a fondare il sistema del sapere. In questo volume l’autore illustra come la morte dell’arte riguardi l’identità dell’Europa e metta a rischio il carattere stesso della nostra civiltà. Eppure l’Occidente, proprio nella consapevolezza di questo pericolo, ha sempre cercato nuove forme, nuove tendenze, nuovi stili per ricreare continuamente la forma artistica. L’Europa è soltanto un sinonimo di "morte dell’arte", o piuttosto è ricerca continua di alternative per tenerla in vita?
  • Francesco Palermo e Jens Woelk, Germania
    Dopo essere stata al centro delle due guerre mondiali del XX secolo, la Germania si è data - anche per volontà degli alleati occidentali - un assetto istituzionale solido, stabile e rispettoso dei diritti umani, divenuto via via un punto di riferimento in Europa. Accuratamente aggiornata, la legge base federale del 1949 ha poi dato luogo, dopo l'unificazione del 1990, alla Costituzione del più grande e popoloso paese dell'Unione europea. Sistema federale per antonomasia, la Germania, con il Cancellierato, costituisce un modello originale, che attualmente è messo a dura prova da spinte politiche contrastanti.
  • Caterina Filippini, Polonia
    Avamposto del cristianesimo occidentale proiettato verso oriente, la Polonia conobbe una grande ascesa nei secoli XV-XVI per poi declinare e perdere l'indipendenza alla fine del Settecento. La rinascita della Polonia indipendente dopo la Grande Guerra sembrò riportare la stabilità, ma il martirio subito durante la seconda guerra mondiale scavò una ferita profonda. Sulla sua storia hanno inoltre lasciato il segno quarant'anni di governo comunista. I polacchi si sono resi liberi, indipendenti e democratici nel 1989 dopo un decennio di lotte di Solidarność contro il regime. Per primi tra i paesi ex socialisti si sono trovati a dover chiudere i conti con la verità storica: hanno aderito alla Nato, affrontato la transizione all'economia di mercato e imboccato infine la via della crescita economica, con successivo ingresso nell'Unione europea.
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