Online su Darwinbooks due nuovi titoli tratti dalle collane di ricerca del Mulino. Si tratta del volume a cura di G. Bernardini, M. Cau, G. D'Ottavio e C. Nubola sugli anni della transizione storica in Italia all'indomani della seconda guerra mondiale, quando, attraverso i lavori della Costituente, si intendeva rimodellare non solo il paesaggio istituzionale, ma anche la vita sociale, politica, economica e culturale dell'intero paese, e del volume di E. Di Rocco sul nostos, tema connaturato nella letteratura di ogni epoca e di ogni luogo, chiave di lettura dell'identità collettiva e individuale, strumento di conoscenza e presa di coscienza del mondo.

• Giovanni Bernardini, Maurizio Cau, Gabriele D'Ottavio, Cecilia Nubola (a cura di), L'età costituente. Italia 1945-1948
  Il volume indaga i tempi, le forme e gli sviluppi della transizione storica che l’Italia ha affrontato nei primi anni del secondo dopoguerra. Quella compresa tra il 1945 e il 1948 fu un’età costituente che rimodellò in profondità la vita politica, sociale, economica e culturale di un Paese sospeso tra l’elaborazione di un passato da superare e la costruzione di un futuro ancora tutto da immaginare. Le ricerche qui presentate ruotano attorno a quattro nodi tematici: "i conti con il passato", "la gestione del presente", "la continuità nella rottura", "la costruzione del futuro". Si tratta di quattro livelli di analisi che consentono di mettere a fuoco alcuni dei fenomeni intorno a cui storicamente si sviluppa – e attraverso cui può essere reinterpretata – la transizione da un sistema politico a un altro. È una lettura che scompone per temi e problemi il frastagliato paesaggio istituzionale, politico e sociale dell’Italia che si appresta a farsi Repubblica. Emerge il quadro di un’epoca caratterizzata da forti tensioni, in cui il governo del presente implica al tempo stesso una presa di posizione sul passato e uno sguardo sul futuro.

• Emilia Di Rocco, Raccontare il ritorno. Temi e trame della letteratura
  Ulisse, Abramo, Mosè, il Figliol prodigo: sono tutti eroi del ritorno, per i quali il viaggio, iniziato come erranza, si sviluppa come esperienza di ricerca e conoscenza di sé. Le loro storie, con le innumerevoli riscritture succedutesi dall’antichità ai nostri giorni, stanno a dimostrare che il nostos è parte del patrimonio genetico della letteratura, da Omero a Rilke, da Joyce a Primo Levi. Se nell’Odissea le "imprese meravigliose" occorse durante il ritorno a casa di Ulisse incantano perché suonano nuove ai suoi ascoltatori, nella tradizione giudaico-cristiana le storie primigenie che accompagnano l’uomo nel mondo sono basate sui miti della creazione.

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