La Terza Italia
Reinventare la nazione alla fine del Novecento

Negli anni Settanta del Novecento si scopre l’esistenza di un’altra Italia, quella del Centro/Nord-Est, che cresce grazie all’imprenditorialità delle famiglie, al dinamismo delle piccole industrie, alla coesione delle comunità locali. Cambia allora il modo di pensare alla nazione. Comincia un gigantesco sforzo di ridefinizione della geografia economica, sociale e culturale del paese, che s’intreccia alle strategie dei partiti politici, impegnati a immaginare un originale “modello italiano” di sviluppo. Questa rappresentazione trova credito anche all’estero, dove la Terza Italia diviene uno degli esempi più citati per dimostrare l’avvento di un’era del postfordismo.
Si consolida così il ritratto di un’Italia civile ed equilibrata, incontaminata dalle degradazioni industriali e dagli atavismi agricoli, che ambisce non solo a rappresentare la parte più sana della nazione, ma anche una soluzione ai mali del capitalismo e del collettivismo.

insegna Storia contemporanea all’Università di Macerata. I suoi principali interessi di ricerca sono rivolti alla storia urbana e allo studio delle rappresentazioni della nazione. Tra le sue pubblicazioni: Roma borghese. La casa e i ceti medi tra le due guerre (Laterza, 2001); Rivali d’Italia. Roma e Milano dal Settecento a oggi (Laterza, 2006); Roma. Dall’Unità a oggi (Carocci, 2008).

Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788829008346
DOI: 10.978.8829/008346

Pubblicazione a stampa: 2016
Isbn edizione a stampa: 9788843079667
Collana: Studi storici Carocci
Pagine: 160

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