Anche Einstein gioca a dadi
La lunga lotta con la meccanica quantistica
Nel ventennio dal 1905 al 1925, Albert Einstein diede almeno dieci contributi di capitale importanza per la storia della fisica. Dopo questi notevoli risultati, è opinione comune che egli non abbia accettato la nuova teoria dei quanti, sviluppatasi nella seconda metà degli anni Venti. È però necessario delineare il contesto nel quale si sviluppò il pensiero del grande fisico tedesco su tale argomento così delicato e importante. Ricostruendo come la sensibilità di Einstein derivi anche dalle sue ampie letture di Schopenhauer – che non solo lo influenzarono nella riflessione morale, ma anche nella filosofia della fisica – gli illuminanti saggi dello storico e filosofo della fisica americano Don Howard, qui tradotti in italiano per la prima volta, ci fanno scoprire come Einstein, anche se un po’ a malincuore, avrebbe accettato l’indeterminismo quantistico: Dio gioca a dadi!