Fascisti a Roma
Il Partito nazionale fascista nella capitale (1921-1943)

Alla fine della prima guerra mondiale il clima a Roma non era particolarmente favorevole al fascismo. Tuttavia, nel progetto di Mussolini la città era destinata a diventare la vetrina del regime e il duce perseguì quest’obiettivo con determinazione. Roma fu così sottoposta a profonde trasformazioni urbanistiche: drastiche demolizioni si accompagnarono alla costruzione di opere monumentali volte a esaltare il mito della romanità. Mentre su tali aspetti non sono mancati studi importanti, un altro risvolto della presenza fascista nella capitale era stato sino ad ora poco studiato: l’affermazione del PNF in città attraverso i Gruppi rionali fascisti, diramazioni periferiche del partito sul territorio. Il volume, avvalendosi di una ricca documentazione archivistica e della stampa coeva, ripercorre l’articolato processo che portò il PNF dalle difficoltà iniziali al controllo totale della capitale. Un percorso non semplice, basato su controllo, assistenza e mobilitazione giovanile che fece di Roma un vero e proprio laboratorio totalitario.

- studiosa del Novecento italiano - dopo aver insegnato a Roma e a Camerino, è stata docente di Storia contemporanea a Firenze. Tra i suoi interessi di ricerca figurano, tra l’altro, il dannunzianesimo, l’economia e la politica agraria del fascismo e la prima guerra mondiale, con particolare attenzione al fronte interno.

Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788829007073
DOI: 10.978.8829/007073

Pubblicazione a stampa: 2014
Isbn edizione a stampa: 9788843071883
Collana: Frecce
Pagine: 288

  • Trova nel catalogo di Worldcat