La guerra sulla carta
Il racconto del primo conflitto mondiale

Tra il 1914 e la pubblicazione di Un anno sull’Altipiano (1938) di Emilio Lussu, scrittori, giornalisti, saggisti e memorialisti danno vita a una grande narrazione del conflitto: un racconto corale e multiforme, che risponde di volta in volta al frangente storico, agli intenti politici e al contesto sociale di riferimento. L’immagine della guerra muta di conseguenza sensibilmente nel corso degli anni, se non addirittura dei mesi, e gli stessi caratteri di orrore e di assurdo, a cui associamo la tragedia del primo conflitto mondiale, non sono affatto scontati, ma costituiscono l’oggetto di un acceso dibattito. Riletto sulla base di questa evoluzione, e posto a confronto con altre forme di scrittura, colta e popolare, il canone della letteratura di guerra assume una luce inedita. Per temi e modalità rappresentative, il racconto del conflitto svela d’altra parte radici ottocentesche, che resistono nella terra desolata di una guerra industriale e di massa. Emergono allora linee narrative inaspettate, dove il militarismo può velarsi di sentimentalismo, e alla Grande Guerra nella versione del regime, erede della tradizione sabauda, se ne contrappone una antifascista, che raccoglie la lezione repubblicana.

─ dottore di ricerca in Letterature comparate, ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Münster. Tra le sue pubblicazioni: Dalla trama al personaggio. Rubè di G. A. Borgese e il romanzo modernista (Liguori, 2010), premio Tarquinia-Cardarelli per l’opera prima di critica letteraria.

Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788829006304
DOI: 10.978.8829/006304

Pubblicazione a stampa: 2017
Isbn edizione a stampa: 9788843089567
Collana: Lingue e letterature Carocci
Pagine: 280

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