Le forme del divino
Problemi di arte sacra tra prima modernità e Novecento

Nel mondo occidentale le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate "incarnazioni" del Divino, e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione. Nel divenire uomo, Cristo stesso si è fatto "figura" fondando per i Padri della Chiesa la legittimità dell'immagine. Le immagini di culto hanno dunque potuto acquistare nei millenni dimensioni affettive e liturgiche: esse sostengono, accolgono, ravvivano il vincolo che tiene insieme una comunità, così nel cristianesimo occidentale sino alla Riforma e nel cristianesimo ortodosso. Questo libro indaga e interroga i teologi della prima età moderna – Erasmo o Calvino – ma anche scrittori e filosofi – Dostoevskij e Florenskij, Heidegger, Simone Weil, Pasolini – che hanno espresso un ragionato dissenso in rapporto alle avanguardie otto-novecentesche, rivendicando invece il fondamento metafisico o religioso dell'immagine.

insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia e a IMT Scuola di Alti Studi di Lucca. Con il Mulino ha già pubblicato "Sulla delicatezza" (2021) e "Storia dell'arte e storia civile" (2022). Con Donzelli "Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche" (2016), "Paul Klee. Epoca e stile" (2018) e "Arte e politica in Italia tra fascismo e Repubblica" (2018).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2024
Isbn edizione digitale: 9788815411778
DOI: 10.978.8815/411778

Pubblicazione a stampa: 2024
Isbn edizione a stampa: 9788815383280
Collana: Saggi
Pagine: 240

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