Eroi e mostri
Il fantasy come macchina mitologica

Universalmente letti, i romanzi di J.R.R. Tolkien (Lo Hobbit e Il signore degli anelli) e quelli del suo amico C.S. Lewis (Le cronache di Narnia), anche grazie a riduzioni cinematografiche di grande successo, sono considerati pietre miliari del fantasy contemporaneo. Ma a cosa devono la loro fama sconfinata? Il cattolico Tolkien e l’anglicano Lewis, docenti a Oxford, hanno dato vita a un progetto letterario anti-moderno centrato sul ruolo degli scrittori come "sub-creatori", ovvero collaboratori dell’opera di Dio nell’invenzione di mondi paralleli. Un progetto qui indagato con acume, risalendo alle fonti di ispirazione che per entrambi sono i cicli dell’epica medievale, con i loro eroi sterminatori di mostri, e illustrando i fondamenti mitologici, spesso apertamente reazionari, del fantasy, un genere letterario e spettacolare che conosce oggi una voga planetaria.

ha insegnato Sociologia della cultura nelle Università di Milano, Bologna, Genova e all’estero. Fra i suoi numerosi libri segnaliamo, per il Mulino, "Descrizione di una battaglia. I rituali del calcio" (II ed. 2001), "Il conflitto della modernità. Il pensiero di Georg Simmel" (1994) e, con Serena Giordano, "Mercanti d’aura. Logiche dell’arte contemporanea" (2006), "L’artista e il potere. Episodi di una relazione equivoca" (2014), "Graffiti. Arte e ordine pubblico" (2016).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2017
Isbn edizione digitale: 9788815332714
DOI: 10.978.8815/332714

Pubblicazione a stampa: 2017
Isbn edizione a stampa: 9788815270832
Collana: Saggi
Pagine: 200

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