1869: il Risorgimento alla deriva
Affari e politica nel caso Lobbia

Dopo l’ingloriosa guerra del 1866 e la fallita spedizione di Garibaldi alla conquista di Roma nel 1867, per l’Italia il 1869 è un anno chiave nel difficile percorso di smobilitazione mentale del Risorgimento. Aperto dalla violenta protesta popolare contro la tassa sul macinato e dai sospetti di speculazioni finanziarie a opera di deputati, esso è marcato dalla vicenda del deputato, già combattente garibaldino, Cristiano Lobbia. Denunciatore del malaffare in Parlamento, egli subì un misterioso attentato: nel processo che ne seguì, si ritrovò paradossalmente trasformato da vittima in imputato. L’affare Lobbia è qui ricostruito come evento emblematico della crisi di un paese ancora alla faticosa ricerca di una sua normalità e ormai lontano dalle idealità risorgimentali che lo avevano costituito.

insegna Storia dell’Italia contemporanea: l’Ottocento e History of Diplomacy nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia. Tra le sue pubblicazioni: "La diplomazia del Ventennio. Storia di una politica estera" (Xenia, 1990); "Il processo alla Giovine Italia in Lombardia, 1833-1835" (Angeli, 2003); "Formare alle professioni. Diplomatici e politici" (a cura di; Angeli, 2009); per il Mulino, "I piccoli cospiratori. Politica ed emozioni nei primi mazziniani" (2010).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2015
Isbn edizione digitale: 9788815326195
DOI: 10.978.8815/326195

Pubblicazione a stampa: 2015
Isbn edizione a stampa: 9788815259936
Collana: Saggi
Pagine: 288

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