India

Da sempre la storia millenaria e la profonda spiritualità dell’India trovano in Europa e in Occidente un vasto movimento d’interesse: non altrettanto può dirsi della sua storia politico-istituzionale. Eppure, con la conquista dell’indipendenza (1947) e l’entrata in vigore (1952) di una costituzione democratica, proprio l’India si configura come la "democrazia più grande del mondo", nonostante le contraddizioni di una società multietnica, plurilinguistica e multireligiosa. Lo studio dell’ordinamento istituzionale indiano di oggi può offrire quindi un fondamentale contributo alla teoria democratica, evidenziando due aspetti di grande interesse: da un lato l’universalità dei valori democratici e la loro applicabilità ai contesti più disparati e apparentemente "incompatibili"; dall’altro la dimostrazione di come come la democrazia, lungi dal costituire un "monopolio dell’occidente", debba adattarsi ai contesti socioculturali dei popoli che, volontariamente, la scelgono.

insegna Diritto pubblico italiano e comparato nella Seconda Università di Napoli (Facoltà di Studi politici euro-mediterranei). Ha tenuto seminari, lezioni, conferenze e svolto ricerche presso le Università di Bombay (Law Department), New Delhi (Faculty of Law), e presso la National Law School of India University di Bangalore e la Delhi School of Economics. Tra i suoi libri "Giudice costituzionale e funzione legislativa. L’esperienza francese" (1991), "Diritto ambientale e costituzione" (2000), "Diritto ambientale italiano e comparato" (2003), "La forza normativa dei principi" (2006).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2013
Isbn edizione digitale: 9788815313867
DOI: 10.978.8815/313867

Pubblicazione a stampa: 2007
Isbn edizione a stampa: 9788815116062
Collana: Si governano così
Pagine: 160

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