Settimo non rubare
Furto e mercato nella storia dell'Occidente

Insieme ai precedenti lavori dedicati al giuramento politico e alla giustizia, questo volume porta a termine un'importante opera d'interpretazione con cui Prodi ha indagato e messo in luce alcuni tratti costitutivi profondi della civiltà europea, ossia le strutture mentali, sociali, economiche e giuridiche che hanno consentito l'ingresso della società europea nella modernità. Queste pagine mostrano come a partire dal medioevo il mercato si sia affermato in quanto soggetto autonomo, luogo indipendente di determinazione del valore dei beni. Con il mercato mutano i concetti di ricchezza e di proprietà e anche il concetto di furto, inteso come violazione del "giusto prezzo" e delle regole del mercato. La formazione di un potere economico distinto da quello politico, e con questo in continua dialettica, è stato ciò che ha permesso non solo la nascita della civiltà industriale ma anche la nascita delle libertà costituzionali e dei diritti. Ripercorrendo una vicenda millenaria, "Settimo non rubare" finisce per interrogarsi sulla crisi in cui questa civiltà pare irreversibilmente entrata oggi

è professore emerito dell'Università di Bologna e presidente della Giunta centrale per gli studi storici. Con il Mulino ha pubblicato "Il sovrano pontefice" (2006, II ed.), "Il sacramento del potere" (1992), "Introduzione allo studio della storia moderna" (1999) e "Una storia della giustizia" (2000)

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815143853
DOI: 10.978.8815/143853

Pubblicazione a stampa: 2009
Isbn edizione a stampa: 9788815130747
Collana: Collezione di testi e di studi
Pagine: 396

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