Estetica dell'improvvisazione

L’improvvisazione è un tema in auge fin dal secolo scorso, come testimoniano i grandi nomi dei filosofi che se ne sono interessati, fra gli altri Derrida ed Eco. Felice miscela di abitudine e creatività, di norma e libertà, l’improvvisazione è costitutiva dell’agire. La consentono e spesso la richiedono in gradi variabili molte pratiche umane anche ben regolamentate, come il gioco degli scacchi, il pilotaggio di aeroplani o la medicina. Ed è anche la sorgente stessa dell’esperienza artistica. L’arte nasce come improvvisazione, eppure quest’ultima ha una sua dimensione estetica specifica: quella di una "grammatica della contingenza" in cui nozioni quali emergenza, presenza, curiosità e autenticità spiegano il piacere dell’avventura improvvisativa e il coinvolgimento empatico che essa può generare. Questo libro propone una teoria estetica generale dell’improvvisazione nell’arte, in tutte le arti, performative e non, in riferimento a molti casi concreti.

è professore di Filosofia nell’Università di Torino, dove insegna Philosophy of Music, Estetica moderna e contemporanea ed Estetica delle arti performative. Tra le sue pubblicazioni: "Il pensiero dei suoni" (Bruno Mondadori, 2012), "Eseguire l’inatteso" (Il Glifo, 2016) e "The Routledge Handbook of Philosophy and Improvisation in the Arts" (curato con M. Ruta, 2021).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788815369062
DOI: 10.978.8815/369062

Pubblicazione a stampa: 2021
Isbn edizione a stampa: 9788815292704
Collana: Saggi
Pagine: 200

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