Perché l'Italia cresce poco

Il sistema politico affermatosi dopo il 1992 non ha risolto i problemi dell’economia lasciati in eredità dalla Prima Repubblica, né si è dimostrato capace di fronteggiare i nuovi. Le cause del prolungato ristagno che affligge l’Italia ormai da più di vent’anni vanno ricercate in alcuni tratti strutturali, primo fra tutti la debolezza e, nello stesso tempo, l’onnipresenza dello Stato. Quale sarà il futuro dell’economia italiana? Il processo di riforma avviato negli ultimi anni punta a sanare alcune delle debolezze istituzionali. Tuttavia gli effetti delle riforme, che beneficerebbero di una maggiore coesione, potranno avvertirsi solo nel medio periodo, mentre per ottenere risultati più ravvicinati appaiono decisivi una seria riforma dell’imposizione fiscale e un allentamento dei vincoli europei sul bilancio pubblico.

insegna Politica economica nell’Università Luiss-Guido Carli; è autore di diversi volumi, tra cui "Privatizzazioni. Tra economia e politica" (Donzelli, 1996) e "Insider trading. Una regolazione difficile" (Il Mulino, 2002).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2016
Isbn edizione digitale: 9788815331922
DOI: 10.978.8815/331922

Pubblicazione a stampa: 2016
Isbn edizione a stampa: 9788815266538
Collana: Saggi
Pagine: 288

  • Trova nel catalogo di Worldcat