Angelo Panebianco (a cura di)

Democrazia e sicurezza
Società occidentali e violenza collettiva

L’opinione pubblica nelle democrazie è spesso portata a sottovalutare i rischi per la sicurezza del Paese. Questo è tanto più vero nel caso delle democrazie europee, in virtù della "lunga pace" che fu propria del periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale alla fine della guerra fredda. Esaurito il confronto fra Stati Uniti e Unione Sovietica e finita la politica dei blocchi, le minacce alla sicurezza sono diventate più diffuse. Con la ripresa della competizione fra le grandi potenze, le guerre civili che insanguinano certi Paesi extraoccidentali e i cui effetti investono le nostre democrazie, e non ultimo con le azioni dei gruppi terroristici, i rischi oggi si sono moltiplicati. Tra l’altro non bisogna dimenticare che le democrazie sono solite risolvere pacificamente i conflitti interni e ciò può renderle impreparate quando si trovano a fare i conti con esplosioni di violenza collettiva o con minacce esterne. Un quadro dunque complesso e articolato su cui questo volume, che raccoglie studi maturati in ambiti e con competenze diversi, vuole fare chiarezza.

è professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna. È editorialista del "Corriere della Sera". Attualmente, presiede il Consiglio editoriale del Mulino. I suoi libri più recenti sono "Persone e mondi" (2018) e "All’alba di un nuovo mondo" (con Sergio Belardinelli, 2019).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788815367440
DOI: 10.978.8815/367440

Pubblicazione a stampa: 2021
Isbn edizione a stampa: 9788815292728
Collana: Saggi
Pagine: 344

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