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Percorso di lettura

Welfare e lavoro di fronte al cambiamento / 5 marzo 2020

05 marzo 2020

Questa settimana Darwinbooks propone quattro libri sul welfare aziendale e sul mondo del lavoro di fronte alla sfida del cambiamento.

  • Giovanni Mari "Libertà nel lavoro. La sfida del lavoro digitale"
    La nostra idea di lavoro si è sempre basata sulla contrapposizione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, una dicotomia che il lavoro come attività linguistica svolto nella "fabbrica digitale" annulla, proponendo una nuova natura del lavoro, un nuovo modo di lavorare e un differente nesso fra tempo di lavoro e tempo dell’"ozio". In epoca di "fine del lavoro", di jobless society in cui lavorerebbero solo i robot – previsioni regolarmente smentite nella loro radicalità –, è possibile rimettere al centro della discussione il concetto di autorealizzazione della persona nel lavoro? Nella prospettiva dell’autore tale concetto è decisivo per la formulazione di una nuova idea di lavoro. Un lavoro di qualità, in grado di essere scelto, non un lavoro qualsiasi in nome del "diritto al lavoro", può diventare forma e strumento di libertà, laddove maggiori siano la conoscenza, la creatività e la responsabilità in esso intrecciate, nei luoghi di lavoro e nella società.

  • Daniele Marini "Fuori classe. Dal movimento operaio ai lavoratori imprenditivi della Quarta rivoluzione industriale"
    In Italia l’attenzione ai temi del lavoro si è concentrata quasi esclusivamente sugli aspetti giuridici e sui meccanismi regolativi del mercato, perdendo di vista la dimensione dei valori e delle aspettative dei lavoratori verso la propria occupazione: in altri termini, la dimensione soggettiva. Il rischio, quando si guarda al lavoro, è di non riuscire a mettere realmente a fuoco le diverse questioni, facendo così prevalere gli stereotipi. A cinquant’anni dal ’68 e dalle lotte del movimento operaio e degli studenti, qual è il valore e quali sono i significati attribuiti al lavoro? Il volume, che si avvale di una serie di ricerche nazionali periodiche svolte presso gli occupati, raccoglie le percezioni e gli orientamenti dei lavoratori su queste tematiche, con l’obiettivo di delinearne, fra l’altro, le rappresentazioni del lavoro, il livello di partecipazione e di identificazione con l’impresa, le idee sulla giustizia sociale e sul sindacato, i mutamenti nei profili professionali. Lo scopo è offrire una nuova descrizione del punto di vista di chi lavora, che ancora manca nel settore industriale ed è tanto più inesistente in quello dei servizi. E, più in generale, proporre una lettura delle trasformazioni delle culture del lavoro, coerente con i cambiamenti dettati dalla Quarta rivoluzione industriale. Perché i lavoratori da tempo sono “fuori classe”.

  • Lorenzo Cappellari, Claudio Lucifora, Alessandro Rosina (a cura di) "Invecchiamento attivo, mercato del lavoro e benessere. Analisi e politiche attive"
    Il dibattito che si è sviluppato sui temi dell’invecchiamento e del mercato del lavoro ha messo in evidenza le controverse implicazioni delle recenti riforme del sistema pensionistico finalizzate ad allungare la vita lavorativa degli individui. Da un lato, sembrano provati i benefici dell’allungamento della vita lavorativa per favorire l’inclusione sociale e la vita attiva degli individui anche in età più avanzata. Dall’altro, emerge però una preoccupazione diffusa circa gli effetti sulla salute del lavorare più a lungo. Le istituzioni e i sistemi di welfare sono sufficientemente flessibili per gestire le diversità nelle condizioni di lavoro e salute degli individui anziani e sono in grado di tutelarne il benessere? Nel volume demografi, sociologi, economisti e medici del lavoro si confrontano, illustrando le diverse opzioni di politica economica a cui i governi possono ricorrere per rispondere alle sfide dell’invecchiamento.

  • Ilario Alvino, Silvia Ciucciovino, Roberto Romei (a cura di) "Il welfare aziendale. Una prospettiva giuridica"
    Fenomeno finora poco indagato dalla comunità giuridica, il welfare aziendale è oggetto di un crescente interesse da parte delle imprese e dei lavoratori e costituisce una delle più rilevanti novità nel campo delle politiche retributive del personale. Di recente la legislazione è intervenuta a suo sostegno, nel quadro di un rinnovato sviluppo delle relazioni industriali: diversamente dal passato, i piani di welfare agevolati fiscalmente possono essere stabiliti dalla contrattazione collettiva aziendale, e non più soltanto dall’iniziativa unilaterale del datore di lavoro. Si delineano così scenari inediti per la contrattazione di secondo livello, che si pone come strumento privilegiato per l’introduzione e l’implementazione delle misure di welfare aziendale. Contemporaneamente sono state gettate le basi normative per creare uno stretto legame con la retribuzione di produttività, poiché gli accordi collettivi a livello aziendale o territoriale possono prevedere la convertibilità di questa quota della retribuzione premiale in prestazioni di welfare aziendale. Questo volume, che si avvale dell’apporto di giuslavoristi e di esperti di relazioni industriali, prende le mosse da un’analisi interdisciplinare del welfare aziendale, per poi approfondirne i profili giuridici e presentare una ricognizione critica di alcune importanti esperienze.

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