Nuove edizioni digitali online / 09 maggio
Online su Darwinbooks due nuovi titoli tratti dalle collane di ricerca del Mulino. Si tratta del volume di A.G. Manca sui vent’anni di storia costituzionale della monarchia prussiana (1848-1870) e sui principali ambiti di interesse del procedimento legislativo, e del volume di D. Stevanato sull'evoluzione dell'Irpef da imposta generale sul reddito complessivo a tributo frammentario e selettivo e sulle possibilità di ripristino dell'equità fiscale offerte dalla flat tax.
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Anna Gianna Manca, Costituzione e amministrazione della monarchia prussiana (1848-1870)
Il volume affronta i circa vent’anni di storia costituzionale della monarchia prussiana che precedono l’unificazione tedesca del 1871 e prende le mosse dalla rivoluzione del 1848. Gli ambiti di indagine individuati come fondamentali per poter ricomporre un quadro il più possibile completo della storia costituzionale della Prussia sono 13: territorio, struttura costituzionale dello stato centrale, elezioni, diritti, amministrazione, giustizia, esercito, cultura costituzionale, rapporti Chiesa-Stato, istituzioni educative e formative, finanze, legislazione politico-economica e politico-sociale. Da ognuno di questi ambiti è possibile ricavare un tassello che, congiunto agli altri, va a comporre un quadro complesso e dinamico di strutture, istituzioni e culture, di costituzione formale e materiale, di evoluzione spontanea e di attenta regolazione delle relazioni tra Stato e società, di configurazione statica e di funzionamento dinamico di sistemi e sottosistemi organizzativi. Particolare attenzione è prestata ai problemi di legittimazione e di sostenibilità del sistema politico-costituzionale nel suo complesso. -
Dario Stevanato, Dalla crisi dell'Irpef alla flat tax. Prospettive per una riforma dell'imposta sul reddito
Scopo dell’imposta personale sul reddito era realizzare i principi di universalità e progressione, aggravare i redditi fondati, esentare quelli minimi. Si è invece verificato l’opposto e l’Irpef si è trasformata in un tributo frammentario e selettivo, dove la progressività è ormai confinata ai soli redditi di lavoro, con ribaltamento dei postulati di partenza e una discriminazione qualitativa contronatura. Dietro alla facciata dell’imposta generale sul reddito complessivo, si sono infatti moltiplicati in modo caotico regimi sostitutivi e norme d’eccezione, senza alcuna riconoscibile idea di tax design. Quale può essere la soluzione a questo stato di cose? L’applicazione di aliquote progressive ai redditi oggi tassati in via sostitutiva e proporzionale implicherebbe la rinuncia a collaudati meccanismi cedolari e maggiorazioni d’imposta difficilmente sostenibili. Va dunque esplorata, più pragmaticamente, la possibilità di aggregare il consenso intorno a una diversa ipotesi: lo sgravio su lavoratori e classi produttrici, nonché il ripristino dell’equità orizzontale, potrebbero trovare realizzazione a patto di superare il dogma delle aliquote graduate, a favore di una ragionevole progressività per deduzione, ottenuta grazie alla flat tax: un’imposta ad aliquota piatta con esenzione generalizzata dei redditi di sussistenza.
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