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Nuove edizioni digitali online / 17 dicembre

17 dicembre 2013

Sono online tre nuovi volumi, tratti dal catalogo del Mulino. Sono il testo di D. Tomasello su come la crisi ha influenzato la letteratura e il cinema, di E. Grosso sulla Francia e di T. Groppi sul Canada.

  • Dario Tomasello, Ma cos'è questa crisi. Letteratura e cinema nell'Italia del malessere
    «Ma cos’è questa crisi?» chiedeva un celebre ritornello della prima metà del Novecento. Ripercorrendo sessant’anni di storia italiana, il libro misura la crisi come condizione naturale della cultura del nostro paese. È una contraddizione solo apparente che il malessere deflagri proprio nell’epoca del boom, nel vivo dei favolosi anni Sessanta. E da allora assume forme via via diverse, prolungando la propria ombra fino alla stagione presente. Tra letteratura e cinema del malessere, gli antieroi passati in rassegna hanno i volti e i nomi dei personaggi di Risi, Calvino, Bianciardi e Volponi, per incarnare poi in tempi più recenti i tratti parodistici del cinema dei Vanzina, quelli melanconici dei libri di Tondelli o, infine, quelli ossessivi della «Gomorra» di Saviano.

  • Enrico Grosso, Francia
    L'influenza intellettuale che la Francia e il suo sistema politico e istituzionale hanno esercitato sul diritto costituzionale europeo è straordinariamente forte e persistente. Il volume analizza i diversi aspetti del sistema francese, ricostruendone l'evoluzione e inquadrandolo nel complessivo sviluppo del costituzionalismo europeo. Dopo una breve sintesi della ricca e complessa storia costituzionale del paese, l'autore affronta i singoli aspetti che ne caratterizzano la peculiare forma di governo. Sono poi descritti i rapporti tra centro e periferia e le ragioni del ritardo nel processo di regionalizzazione rispetto alla maggior parte dei paesi europei. Sono poi trattati altri temi quali le fonti del diritto, i diritti fondamentali e il sistema delle garanzie giurisdizionali. Ma emergono anche i motivi che fanno della Francia una "eccezione costituzionale" sotto molteplici aspetti: la sua inclassificabile forma di governo, la sua ostilità allo sviluppo di autonomie politiche territoriali, la tardiva e a lungo negletta introduzione di un giudizio di legittimità costituzionale delle leggi.

  • Tania Groppi, Canada
    Dopo essere rimasto per secoli una folcloristica e gelida colonia britannica, popolata da nostalgici sudditi di Sua Maestà, da ostinati coloni francesi sconfitti e da remote tribù indiane, il Canada nella seconda metà del XX secolo si è trasformato, in pochi decenni, in uno stato fra i più innovativi e interessanti, un vero "laboratorio costituzionale", fonte di ispirazione per ogni ordinamento pluralista. La necessità di superare, in uno stato federale asimmetrico, le "due solitudini" della parte francofona e di quella anglofona, unitamente alla immissione di crescenti flussi di immigrati, ha spinto all'adozione di politiche multiculturali. In tale trasformazione, come il volume illustra nel dettaglio, il diritto (e in primo luogo il diritto costituzionale) ha svolto un ruolo centrale. L'introduzione, nel 1982, della Carta dei diritti e delle libertà, tavola dei valori condivisi da tutti i canadesi, indipendentemente dalla loro "altra" appartenenza, ha segnato l'avvio di un processo di "integrazione attraverso i diritti".
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