Dante e dopo
L’idea della scrittura tra Medioevo e Umanesimo

Nei saggi che compongono il volume, attraverso l’analisi di alcuni testi fondamentali – la Vita nova di Dante, il Decameron di Boccaccio – e l’esame di particolari aspetti della riflessione sulle peculiarità della parola scritta implicita negli autori italiani fra Tre e Quattrocento, si mettono in luce dei caratteri specifici della cultura umanistica. Se per un verso si evidenziano le radici che essa affonda nell’esegetica biblica medievale, per l’altro si pone l’accento sulla valorizzazione della soggettività individuale che caratterizza la nuova epoca. Un ruolo fondamentale in questa vicenda è riconosciuto all’evoluzione della tecnica di produzione libraria dovuta all’invenzione della stampa tipografica. Si definisce così un corpus di testi, legati all’idea di soggettività, i quali costituiscono ciò che successivamente è stato designato come “letteratura” e che rappresentano un prodromo della specializzazione dei saperi propria dell’età moderna.
Volume pubblicato con il contributo finanziario dell’Università degli Studi dell’Aquila – Dipartimento di Scienze umane.

ha insegnato Letteratura italiana nell’Università dell’Aquila. Autore di studi e saggi su argomenti che interessano varie epoche della storia letteraria italiana (i volumi Antiromanzi dell’Ottocento, 1977; Parola e scrittura, 1984; Lettere e letteratura, 2001; L’evo e il tempo del Canzoniere, 2015), ha curato l’edizione critica di testi (Per le vie, nell’Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Verga, 2003) e si è occupato anche di argomenti di comparatistica (il volume Le virtù di Griselda, sul successo europeo dell’ultima novella del Decameron di Boccaccio, 2017).

Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788829013081
DOI: 10.978.8829/013081

Pubblicazione a stampa: 2018
Isbn edizione a stampa: 9788843091102
Collana: Lingue e letterature Carocci
Pagine: 128

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