Piaceri invisibili
Retorica della cecità in D’Annunzio, Pasolini, Calvino

Parola e immagine nella cultura italiana contemporanea – da Gabriele D’Annunzio, Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, fino agli ultimi anni – fra letteratura, storia dell’arte, cinema, esperienze multimediali. Possibilità e limiti della traduzione verbale della visione e delle arti figurative, attraverso un’analisi della metafora della cecità nei tre autori. La sinergia fra teoria letteraria, critica d’arte e antropologia punta a decostruire lo stereotipo della “civiltà dell’immagine”, che caratterizzerebbe i nostri giorni. Al contrario, si ripercorrono alcune tappe di una progressiva perdita della dimensione sacrale negli scambi tra parole e immagini, con l’affermarsi della loro simultanea pervasività e banalizzazione, individuandone cause e possibili sviluppi.
Volume pubblicato con il contributo della Vanderbilt University.

insegna presso la Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, ed è autore di volumi sulla teoria della letteratura, Roberto Longhi e D’Annunzio. Con Alberto Conte, ha curato l’edizione dell’Opera critica di Cesare Segre (Mondadori, Milano 2014).

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Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788829006137
DOI: 10.978.8829/006137

Pubblicazione a stampa: 2017
Isbn edizione a stampa: 9788843084883
Collana: Lingue e letterature Carocci
Pagine: 156

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