Re(l)-azioni
DOI: 10.1401/9788815410795/c1
Questo processo di definizione della destinazione turistica da parte del GAL si completa con un’ultima misura
¶{p. 38}della recente progettazione. L’azione 2.2.1, «Creazione di reti tra imprese e messa a sistema delle strutture di ospitalità diffusa extra-alberghiera in aree rurali», intende potenziare il DRQ Sicani sostenendo la costituzione di reti di impresa plurisettoriali che producano pacchetti turistici e servizi di accompagnamento e guida. Questa azione si ispira all’esperienza del tour operator Val di Kam in cui una rete di attori e produttori costruisce la Sicani Day Experience: un itinerario in cui, con la guida di un local insider, «il viaggiatore entra in contatto con il pastore scultore, l’agricoltore alchimista, la panettiera». Replicando questa esperienza, il GAL finanzia con 750.000 euro la costituzione di tre reti di impresa che sviluppino percorsi di turismo relazionale e di nicchia tra i comuni di Aragona, Joppolo Giancaxio, Sant’Angelo-Muxaro, San Biagio Platani e Santo Stefano Quisquina. Questa azione arricchisce la destinazione turistica del livello dell’esperienza [Turco 2012]: ovvero integra l’offerta con incontri ed eventi in cui il visitatore partecipa ad attività manuali, ascolta storie personali e vive emozioni uniche. Elementi che aggiungono all’esperienza turistica un valore in più, entrando nel patrimonio di memorie e affezioni del visitatore. Il tratto caratterizzante della pratica turistica esperienziale è la possibilità di interagire con la comunità locale [Ercole 2019]: si partecipa ad attività tipiche e si accede a dimensioni uniche come la casa privata o le storie personali. Una declinazione dell’esperienza turistica che si fonda sull’incontro tra visitatori e locali e che qui è accompagnata dallo storytelling rurale [de Spuches e Sabatini 2022] della guida che dà maggiore spessore alle esperienze multisensoriali e alle relazioni con gli abitanti e produttori.
5. Conclusioni
Considerando i progetti e le testimonianze analizzate, il GAL Sicani risulta un attore fondamentale nella trasformazione e risignificazione della ruralità sicana: un processo rispetto al quale si possono trarre delle conclusioni e aprire alcune riflessioni.¶{p. 39}
Innanzitutto, il GAL individua alcune necessità del territorio e, intercettando strumenti finanziari, realizza delle misure per rispondervi: in questo senso è un attore collettivo che contribuisce alla costruzione delle politiche territoriali dei Sicani. Questa densa attività progettuale ha diversi effetti: da una parte spinge alcuni attori locali a mettersi in rete e a diventare consapevoli delle risorse diffuse; dall’altra contribuisce alla definizione di un nuovo immaginario territoriale alimentato dalla presenza dei turisti, come spesso succede in territori marginali e montano-rurali [Debarbieux 2012]. Da questo punto di vista l’azione del GAL è porosa, reticolare e connettiva: ausculta il territorio e costruisce relazioni tra soggetti, imprese, attività e progetti. Portando produttori, amministratori e associazioni a unirsi in rete e a dotarsi di un marchio comune, il GAL alimenta una nuova immaginazione territoriale che si percepisce nelle testimonianze degli attori, nella segnaletica diffusa sul territorio e nel marchio che identifica siti, prodotti ed esperienze. L’insieme di questi aspetti connota il GAL Sicani come una rete topologica: quelle reti – che siano politico-istituzionali, economiche, associative o di altro tipo – formate da soggetti e punti non necessariamente contigui, ma uniti da visioni, obiettivi e progetti comuni [Varotto 2020]. Secondo Varotto queste reti possono essere particolarmente significative nelle aree interne e montano-rurali in quanto alimentano economie, relazioni e scambi transcalari e policentrici che, per certi versi, possono far uscire gli attori locali da condizioni di marginalità economica, politica e culturale. Da questo punto di vista il GAL Sicani è una rete sia topografica che topologica in quanto mette assieme produttori, amministratori, associazioni e privati uniti non solo dall’appartenenza allo stesso territorio, ma anche dalla condivisione di alcune visioni e pratiche.
Un altro aspetto che connota l’attività del GAL è l’investimento congiunto su attori e attrattori del territorio che risponde alle necessità di accessibilità e visibilità dell’offerta turistica locale. Nel complesso, infatti, i recenti progetti del GAL alimentano la consapevolezza e la coesione tra gli attori e potenziano la fruibilità degli attrattori. Il GAL ¶{p. 40}investe sulla trasformazione turistica della ruralità sicana, allineandosi alle recenti visioni europee che spingono per la differenziazione e la multifunzionalità delle attività rurali. Mettendo a disposizione fondi e strumenti per lo sviluppo di servizi, esperienze e infrastrutture, il GAL contribuisce alla – tendenziale e macroscopica – terziarizzazione dei paesaggi della produzione in paesaggi del consumo. Questa ruralità turistica si presenta attraverso un’immagine univoca dello spazio rurale che evoca i patrimoni locali e punta sugli aspetti di tradizione e unicità del territorio, traducendo un senso del luogo localistico: un’immagine e un discorso che accomunano molti GAL e distretti in quanto rispondono alle logiche competitive in cui questi soggetti operano.
Su questa ruralità turistica sicana, esempio di traiettorie più generali, si aprono quindi alcune domande: questo tipo di riterritorializzazione turistica produce un nuovo idillio romanticizzato e pacificato o riesce a restituire gli aspetti plurali e controversi della ruralità contemporanea? Ovvero, la messa in scena turistica della ruralità sicana racconta – e come – i fattori di marginalità che interessano questo territorio? Più in generale, le pratiche ed economie turistiche al centro dell’azione di questo – come di altri – GAL contribuiscono a riterritorializzare questo contesto rurale con nuovi usi e significati, o sono solo funzionali a un consumo ludico ed estemporaneo che contribuisce poco allo sviluppo locale? In altri termini: qual è, se c’è, il confine tra la costruzione di un nuovo immaginario della ruralità attraverso il turismo e la trasformazione del mondo rurale in prodotto di consumo sussunto dalle logiche di territorializzazione del capitalismo neoliberista?
Note