Relazioni pericolose
Italia fascista e Russia comunista

Quali furono i rapporti che legarono l'Unione sovietica e l'Italia fascista tra il 1924 e il 1941, anno d'inizio della campagna di Russia? A partire da fonti di archivio russe e italiane, Maria Teresa Giusti riscostruisce la storia poco conosciuta di queste relazioni, nell'intrecciarsi delle direttrici economiche e geopolitiche impostate dai governi liberali con quelle dettate dall'avvento al potere del fascismo. Mussolini dimostrò da subito interesse per la Russia con l'obiettivo di stipulare accordi commerciali per ottenere materie prime ed esportare i prodotti dell'industria italiana. Reinserire la Russia sovietica nella comunità internazionale avrebbe, inoltre, garantito un bilanciamento, a vantaggio dell'Italia, dell'influenza britannica e francese nei Balcani e nel Mediterraneo. Tra quanti agevolarono e promossero lo sviluppo di queste "relazioni pericolose" fra due totalitarismi antitetici, ma legati dal comune odio per le democrazie liberali, spiccano le figure iconiche di Italo Balbo, che al termine della trasvolata sul Mediterraneo orientale fu accolto con grandi onori a Odessa, e di Umberto Nobile, che collaborò attivamente allo sviluppo della dirigibilistica sovietica.

insegna Storia sociale e Storia contemporanea nell'Università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti-Pescara. Con il Mulino ha pubblicato anche "Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945" (con E. Aga Rossi, nuova ed. 2017), "La campagna di Russia" (2016; premio Friuli Storia) e "I prigionieri italiani in Russia" (Premio Cherasco-Storia nel 2005, nuova ed. 2019).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2023
Isbn edizione digitale: 9788815374912
DOI: 10.978.8815/374912

Pubblicazione a stampa: 2023
Isbn edizione a stampa: 9788815383495
Collana: Studi e Ricerche
Pagine: 360

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