Indice
- Dedica
- Ringraziamenti
- Introduzione
- Capitolo primo Origini della censura ecclesiastica: gli apparati
- 1. «Penna, lingua, arma, et arte del Demonio et suoi ministri»
- Capitolo secondo Dietro gli indici: liste semiufficiali e «regole»
- 1. «Si tratta di continuo di levar via tanti libri volgari»
- 2. «Qui va pur intorno questo benedetto romore della proibizione d’infiniti poeti: vorrei sapere se ve n’è cosa alcuna di vero»
- Capitolo terzo Accerchiamento della letteratura
- 1. «L’inquisitor è fatto giudice della fede, non censor dei costumi»
- 2. «La via d’un vivere licenzioso e lascivo»
- 3. «Et quanto alle disonestà et obscenità lasciare li lettori alla loro conscienzia»
- 4. «Manus et vultum Laurae tangere cupit»
- Capitolo quarto Sequestri e roghi
- 1. «Quid del Doni quale pone in burla le reliquie et simili?»
- 2. «Tanto bisogna fare per sodisfattione de populi» e per «buona edificatione»
- 3. «Astretto di venire a qualche atto di abbrucciamento»
- Capitolo quinto L’espurgazione dei libri sospesi
- 1. «Io non leggo quasi mai libro nessuno, che non mi bastasse l’animo di fargli sopra una buona censura»
- 2. «come voi altri di Roma trattate le cose adaggio»
- 3. «di qua non occorre aspettare censura alcuna»
- Capitolo sesto Il poema epico. La Gerusalemme liberata e l’Orlando furioso di fronte ai censori
- 1. «quel riguardo che si doveva al rigor de’ tempi presenti»
- 2. «Vanissimus et spurcissimus homo»
- 3. «sono cagione d’infinite delettationi morose, che da lettori si commettono»
- 4. «So che i meriti nostri atti non sono a satisfare al debito d’un’oncia»
- Capitolo settimo Il poema sacro
- 1. «quattro sole parole bastariano in questa Scrittura sacra, ma è come li libri de battaia che sono cresciuti»
- 2. «perciò che poeti sono et con qualche fictione ornare la verità gli è lecito»
- 3. «lassa, lettore, i paladini, et gli altri libri che del buono non hanno»
- Capitolo ottavo Roma tra libelli famosi, pasquinate, Avvisi e satire
- 1. «è assai più buggiardo che non è Banchi di Roma»
- 2. «per ancora non è troppo da scrivere della Corte tanto per esser ogn’uno impaurito»
- 3. «multa spurcitiae plena»
- Capitolo nono Le contraddizioni di un letterato: Ludovico Beccadelli (1501-1572)
- 1. «Della nobiltà di Casa nostra n’è informata tutta Bologna»
- 2. «parendo cosa quasi impossibile riformarlo et che fosse il Boccaccio»
- 3. «io non ho tempo di scrivere quasi a persona, non che a fare ogni lettera col compasso in mano»
- Abbreviazioni
- Indice dei nomi