Damiano Previtali
La scuola mediterranea
DOI: 10.1401/9788815371102/p3
Ebbene, a me, che sono meridionale, che vivo da trent’anni in uno dei quartieri dell’antica capitale del Sud più a lungo colpita dalla crisi educativa e che ho provato, nel vivo dell’operatività, a creare azioni prototipali tra scuola e fuori scuola in territori difficili, vengono alcuni pensieri sulla nuova scena possibile, che – credo – possano affiancare quelli opportunamente indicati nel testo. E sono pensieri che chiamano a un impegno politico più largo, che comprende la scuola ma che sostenga, anche da fuori della scuola, quelle «oasi», grazie a un insieme di azioni di supporto territoriale e a una vera e propria agenda, luogo per luogo, che definirei di «sviluppo educativo locale».
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Queste pagine del libro suggeriscono una simile prospettiva. Infatti, l’esame delle evidenze chiama a uscire dagli «inciampi» nella consapevolezza che le scuole, in certi contesti di sofferenza multidimensionale, non possono farcela da sole. Dunque, è indispensabile attivare, in tali contesti e ancor più che altrove, delle stabili alleanze tra comuni, agenzie del Terzo settore e del civismo educativo (ispirate al principio di sussidiarietà) e autonomie scolastiche, giustamente evocate nel loro significato primo e più promettente.
Insomma, è un orizzonte di sviluppo educativo multidimensionale quello al quale siamo tutti chiamati, capace di togliere le scuole del Sud dalla loro missione impossibile, rendendola, invece, progressivamente possibile grazie a un’infrastrutturazione educativa territoriale. Solo così si potrà dare nuova propulsione alla realizzazione di cose senza le quali la prospettiva di una «storia nuova» per la scuola nel Mezzogiorno non è realizzabile.
Quali cose vanno, dunque, attivate a scuola e intorno e prima della scuola, già a partire dai prossimi comuni impegni delineati nel PNRR e nella programmazione europea 2021-2027? Nominiamole di nuovo una ad una, anche ricordando quanto il Ministero dell’Istruzione ha proposto a tal fine [8]
. Cura dell’effettivo accesso al Sistema sanitario nazionale, in particolare al servizio di pediatria. Supporto alla cura dei figli/figlie inteso come il dare l’opportunità a ciascun bambino/a e ragazzo/a di stare bene con sé stesso e con gli altri, di avere accesso a esperienze che nutrono mente e corpo e introducono alla cultura attraverso avventure esplorative in ogni campo del sapere, crescendo entro una pluralità di opportunità educative territoriali e entro un equilibrato presidio adulto dei limiti anche nei troppi quartieri dell’esclusione. Rigenerazione del sistema di welfare locale per contrastare il fallimento formativo nelle sue diverse dimensioni, a partire dall’offerta, in loco, di spazi, tempi e opportunità dedicati al sapere inteso in modo {p. 17}olistico: sport, cinema, teatro, laboratori creativi, centri di aggregazione e prossimità, supporto, dove necessario, alle funzioni genitoriali di mamme e papà in situazione di fragilità. Buon inizio nei nidi e nella scuola dell’infanzia di qualità entro la più larga comunità educante. Veri e propri cantieri di «educazione prioritaria» nei quartieri di massima crisi, per assicurare davvero a tutti e a ciascuno, con spazi e tempi dedicati, un apprendimento di base rigoroso e inclusivo, in continuità verticale almeno dai 6 ai 16 anni, in modo da curare curiosità, mobilitare motivazione in ciascuno/a e rafforzare precocemente (fin dalla prima e seconda infanzia) le competenze di numeracy e literacy e nell’uso ordinario e consapevole degli ICT. Sostegno alla didattica laboratoriale e all’apprendimento cooperativo di qualità, innanzitutto nella scuola primaria e secondaria di primo grado, in modo da consolidare conoscenze e competenze secondo le Indicazioni nazionali per il curricolo del primo ciclo dell’istruzione obbligatoria [9]
, condizione sine qua non per ogni futuro apprendimento nel corso della vita.
La scuola mediterranea qui immaginata potrà sorgere quanto più saranno garantite – bene e presto – queste cose.
Marco Rossi-Doria
Note
[9] Annali della Pubblica Istruzione, Firenze, Le Monnier, 2012, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/2NKoGxA nonché Documento a cura del Comitato scientifico nazionale per le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, Indicazioni nazionali e nuovi scenari, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/2TFdPry.