L'era dell'interlegalità

L’interlegalità è la nuova frontiera del diritto nello spazio globalizzato. Questo libro ne offre le basi teoriche e ne segue alcuni cruciali sviluppi. Nessuno Stato, nessun regime giuridico, nazionale, regionale, soprastatale sfugge a inestricabili relazioni di sovrapposizione, di concorrenza, se non anche di conflitto, ponendo le corti, i tribunali, i legislatori innanzi a un diverso universo che richiede nuovi atteggiamenti e nuove prospettive giuridiche. Lo stato delle cose sembra imporre che ciascun ordinamento riconosca la rilevanza di un diritto "composito" che risulta dall’interconnessione fra le diverse legalità nel caso concreto. Il volume esplora questa realtà utilizzando, tanto come strumento analitico quanto come criterio prescrittivo, un’innovativa nozione di "interlegalità", e ne esamina la dinamica in due diverse situazioni, quelle della decisione e della regolazione. L’obiettivo è fornire ai giuristi nuove chiavi di lettura e strumenti per riconoscere e governare le situazioni di interlegalità.
Volume pubblicato con il sostegno della Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa – Istituto di Diritto, Politica e Sviluppo e dell’Università degli Studi della Tuscia, Dipartimento di Studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (Prin 2017, The Challenge of Inter-legality, coordinatore nazionale Gianluigi Palombella).

è professore di Diritto amministrativo nell’Università degli studi della Tuscia e nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Le sue pubblicazioni includono "Il diritto di una comunità comunicativa. Un’indagine comparata sul diritto amministrativo canonico" (Giuffrè, 2019) e "Global Administrative Law and EU Administrative Law. Relationships, Legal Issues, and Comparison", di cui è curatore insieme a B.G. Mattarella (Springer, 2011).

è professore di Diritto penale nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha pubblicato, tra l’altro, i volumi "The Court of Justice and European Criminal Law", che ha curato insieme a V. Mitsilegas e L. Mancano (Hart, 2019) e, con il Mulino, "Sfruttamento del lavoro. Il valore del contesto nella definizione del reato" (2019).

è professore di Filosofia del diritto nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo "È possibile una legalità globale? Il Rule of Law e la governance del mondo" (Il Mulino, 2012); e "La politica come limite al diritto? Contrasti normativi oltre lo Stato" (Editoriale Scientifica, 2018).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2022
Isbn edizione digitale: 9788815370334
DOI: 10.978.8815/370334
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2022
Isbn edizione a stampa: 9788815294777
Collana: Percorsi
Pagine: 528

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815370334/c1

Nel mondo delle legalità al plurale e dell’interconnessione

I processi di globalizzazione oggi giunti al più alto grado di concretezza mai raggiunto nella storia hanno avuto come conseguenza una rimodulazione dei processi di governance dei vari paesi, sradicati e sempre più privi di legittimazione in quanto frequentemente in conflitto con altre fonti di diritto internazionale. Ciò rappresenta un mutamento qualitativo sostanziale rispetto a quella che un tempo è stata l’essenza del diritto moderno, conchiuso e inevitabilmente legato ad un determinato sistema. Data per certa l’impossibilità di istituire una cornice giuridica omnicomprensiva e ordinata gerarchicamente si assiste oggi all’esigenza di nuove forme pluralistiche e intersezionaliste e, quindi, del passaggio dalla legalità alle legalità in senso plurale. Il capitolo introduce il tema dell’interlegalità evidenziando quelle che sono le sue caratteristiche peculiari, ovvero la pluralità dei formati del diritto, la varietà di processi combinatori, la mancanza di un centro unificante e il fatto di avere nel caso concreto il suo baricentro.
Pagine | 9 - 26
DOI | 10.1401/9788815370334/c2

L’interlegalità e la ragion giuridica del diritto contemporaneo

Il capitolo offre un quadro d’insieme specificamente teorico in merito al tema dell’interlegalità, con il fine di mostrare i modi con cui essa può fungere da strumento utile nei processi di attuazione amministrativa delle politiche pubbliche. Si affronterà anzitutto il percorso che a partire dall’esclusivismo del diritto monopolistico caratteristico dello Stato moderno ha condotto al sorgere del diritto pluralistico e, successivamente, interlegale a causa della coazione di molteplici soggetti, logiche e criteri che riguardano ambiti legislativi sovra, inter e trans-nazionali. L’analisi della particolare articolazione del diritto interlegale è condotta sulla base dell’osservazione delle interferenze e delle collaborazioni tra le forze normative, sulla base del loro reciproco riconoscimento e sui legami di collaborazione o di interferenza.
Pagine | 29 - 64
DOI | 10.1401/9788815370334/c3

Dalla regola per il caso al caso della regola

Il caso concreto rappresenta il luogo di convergenza delle varie qualificazioni normative e, quindi, la dimensione in cui le diverse fonti del diritto avanzano pretese di legittima primarietà regolatoria, senza che però vi sia realmente alcun criterio o principio ordinatore. A fronte di tale pretesa di primarietà da parte delle diverse fonti del diritto l’interlegalità rappresenta l’unico criterio di mediazione tra le forze in gioco. Il capitolo si concentra in primo luogo sul ruolo determinante della fisionomia del caso nelle decisioni, per poi operare una fondamentale distinzione tra i concetti di fatto e di caso e giungendo, infine, a riflessioni che evidenziano l’importanza di una corretta ricostruzione del caso, nonché della sua narrazione e interpretazione.
Pagine | 65 - 90
DOI | 10.1401/9788815370334/c4

La nozione di interlegalità nella prospettiva storico-giuridica

Dopo aver trattato il tema dell’interlegalità da un punto di vista prettamente teorico si procede, qui, ad una sua contestualizzazione storiografica volta a ricostruire la sua evoluzione. Si cerca qui nello specifico di mostrare come a partire dalle prime forme di pluralismo medievale si sia giunti allo statalismo moderno e al suo diritto esclusivista, il quale una volta entrato in crisi ha lasciato nuovamente il posto a forme di diritto plurali sviluppatesi pienamente a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Compito del capitolo è quello di interrogarsi sui possibili punti di convergenza o di discontinuità tra tali forme pluralistiche e ciò che, invece, può essere definita nello specifico come interlegalità sulla base di un’analisi relativa al problema delle fonti, dell’interpretazione e del ruolo ricoperto dai giudici.
Pagine | 91 - 116
DOI | 10.1401/9788815370334/c5

L’interlegalità come metodo? La decisione giudiziale negli spazi giuridici ibridi

Si affronta qui nel concreto l’importanza che l’interlegalità assume nell’ambito delle decisioni giurisprudenziali dei casi, in quanto da considerarsi non come principio o criterio per stabilire un ordine gerarchico tra i vari ordinamenti giuridici in competizione, ma come metodo interpretativo in grado di porre uno spazio di confronto neutrale che possa sostituire l’approccio prospettico di tipo monofocale. In questo capitolo sono, infatti, analizzati i cosiddetti “spazi giuridici ibridi”, in cui inevitabilmente confluisce una molteplicità di centri di produzione giuridica e quindi di interessi tra loro sovrapposti, in cui è necessario disporre di metodi efficaci che possano guidare in modo adeguato la ricostruzione delle norme.
Pagine | 119 - 135
DOI | 10.1401/9788815370334/c6

L’interlegalità e la cultura della giustificazione

Il capitolo è dedicato al confronto tra due specifiche concezioni del diritto pubblico, ovvero l’interlegalità e la cosiddetta culture of justification, la quale considera la legittimità delle decisioni da parte delle pubbliche autorità sulla base della loro giustificabilità razionale e non solo della fonte normativa di provenienza. L’analisi comparativa segue due linee principali: una mirata a sottolineare le somiglianze e le differenze, l’altra di carattere riassuntivo che si domanda se tali concezioni possano essere considerate come parte della stessa tipologia. Se è vero che entrambe vengono considerate come sia descrittive che normative, la culture of justification viene infine distinta dall’interlegalità a causa della mancanza di tematiche quali i rapporti con il diritto sovra, trans e inter-nazionale.
Pagine | 137 - 155
DOI | 10.1401/9788815370334/c7

Interlegalità e contro-costituzionalismo. Il (difficile) dialogo tra la Corte europea dei diritti dell’uomo e le corti supreme nazionali

L’interlegalità è qui considerata nei termini di un elemento utile a comprendere le dinamiche che sottendono al fenomeno del contro-costituzionalismo globale, ovvero dell’idea contraria a istituire strutture giuridiche e ordinamenti astratti di carattere internazionale e sovranazionale che dovrebbero garantire una forma di governo della comunità globale. Il pluralismo di cui l’interlegalità è portatrice è, infatti, anch’esso scettico nei confronti di ordinamenti di tale natura, favorendo invece l’idea della possibilità di una mediazione alla pari. In questo capitolo sono esposti degli esempi relativi a determinate problematiche sorte tra legalità interna e convenzionale, secondo diverse gradazioni e sfumature di intensità e di implicazioni.
Pagine | 157 - 189
DOI | 10.1401/9788815370334/c8

I fragili confini del territorio: a proposito dell'efficacia extraterritoriale dei diritti

Il tema degli scontri tra le differenti fonti normative, e soprattutto dei rapporti conflittuali tra il diritto nazionale e sovranazionale viene in questo capitolo affrontato nel concreto dei problemi relativi alla dimensione a-territoriale del mondo della rete. Prendendo in considerazione gli ordinamenti giuridici di Stati Uniti, Canada, Unione europea, Germania e della Commissione Europea dei Diritti dell’Uomo, si cercherà di mostrare i differenti approcci riguardo alla tutela e al trattamento dei dati personali dei cittadini e, quindi, al trasferimento dei dati e alla sorveglianza elettronica, nonché alle modalità di estensione dei diritti fondamentali extraterritoriali.
Pagine | 191 - 216
DOI | 10.1401/9788815370334/c9

L’interlegalità e le tecnologie per la sorveglianza

A partire da sentenza emessa dalla Corte costituzionale tedesca si ricostruiscono qui le principali caratteristiche che contraddistinguono l’argomentazione inter-legal, ovvero il metodo analitico che i giudici possono applicare per una corretta applicazione dei principi propri dell’interlegalità e del loro pronunciamento. Nello specifico si considerano tre aspetti fondamentali tra loro in relazione dinamica e non gerarchica: il modo in cui deve essere assunto il punto di vista della vicenda giudiziaria, che costituisce il suo nucleo essenziale, l’individuazione delle normative che siano pertinenti al caso e, infine, la valutazione delle richieste di giustizia originate dal caso. A chiusura dell’analisi verrà trattata la questione dei demand of justice.
Pagine | 217 - 237
DOI | 10.1401/9788815370334/c10

Il conflitto tra norma incriminatrice interna e norma extra-penale straniera o sovranazionale. Prove di ragionamento interlegale per il giudice penale

Ci si focalizza qui sulle relazioni che abitualmente intercorrono tra la legalità in ambito penale e gli altri regimi normativi che possono eventualmente essere responsabili di conflitti, quali norme di natura extra-penale o provenienti da altre fonti del diritto interno o sovranazionale. Ciò che in questo capitolo si tenta di analizzare mediante l’utilizzo di concreti esempi di scontri giuridici e mediante l’articolo 51 del Codice penale è l’insieme dei modi con cui a tale norma esterna viene attribuita rilevanza e con cui viene valutata la sua preminenza da parte del giudice penale che deve decidere in merito ad un’eventuale duplice qualificazione sul giudizio di responsabilità penale. A tal proposito si evidenzia, infine, le differenze tra un approccio interlegale e uno basato sulle intersezioni normative.
Pagine | 239 - 287
DOI | 10.1401/9788815370334/c11

Interlegalità e proporzionalità

Partendo dall’effettiva relazione esistente tra l’interlegalità e il bilanciamento, in primo luogo sulla base di una differenza dei contesti, si cerca qui di mostrare la compatibilità tra le due metodologie. Si opera una concettualizzazione operativa del bilanciamento nel ragionamento pratico per poi compiere un’analisi della proporzionalità e di altri modelli di bilanciamento come sue istituzionalizzazioni standardizzate nell’argomentare giuridico, da cui derivano le distinzioni tra due possibili situazioni di ordinamenti intrecciati che portano a bilanciare le norme. Gli aspetti su cui ci si concentra in particolare sono: la natura dei conflitti giurisdizionali e delle norme sulla competenza, la compatibilità tra norme originate in diversi ordinamenti giuridici e i possibili criteri per bilanciare tra loro i vari ordinamenti.
Pagine | 289 - 329
DOI | 10.1401/9788815370334/c12

Ipotesi sulla interlegalità amministrativa

Il metodo interlegale viene qui descritto dal punto di vista della controversia giurisdizionale vera e propria, e quindi per come essa si presenta sia come situazione che come criterio regolatorio nel processo di elaborazione e di attuazione delle politiche pubbliche. Ciò che qui si vuole mostrare è anzitutto la variabilità di tali situazioni interlegali in base al tipo di rapporto previsto dagli ordinamenti, che pertanto devono essere comprese nella loro dinamica evolutiva. Solo così possono rappresentare un criterio capace di regolare l’insieme dei principi e regole con cui le amministrazioni di un ordinamento danno attuazione alle politiche pubbliche in funzione del pieno riconoscimento della complessità delle situazioni di interlegalità.
Pagine | 333 - 363
DOI | 10.1401/9788815370334/c13

Inter-legality and online states

Starting from the political controversies generated by the disputes between the former president of the United States Donald Trump and the social network Twitter following the 2020 presidential elections, an attempt is made here to analyze the involvement and role of new media platforms in the development of the phenomenon of disinformation and in the ongoing political crisis. First of all, the development of these new technologies will be summarized following two distinct regulatory phases, the first one managed by national or international regulations and the other one, starting from 2016, characterized by an autonomous regulation based on the protection of the right to freedom of expression. >Inter-legality approach is here taken into consideration as a potentially useful tool in order to mediate between the various regulatory sources involved.
Pagine | 365 - 384
DOI | 10.1401/9788815370334/c14

Interlegalità ed anticorruzione: la ricomposizione di una giuridicità «molteplice»

Rimanendo nell’ambito del diritto penale l’interlegalità è qui presa in esame in merito al fenomeno della corruzione a livello transnazionale. Nello specifico ci si propone di esporre anzitutto il percorso evolutivo della fenomenologia corruttiva con l’obbiettivo di analizzare le politiche di prevenzione e di contrasto da parte della comunità internazionale, per poi precisare ulteriormente quelli che sono i limiti, ma anche le potenzialità, delle soluzioni offerte in ambito penale dal metodo interlegale nell’individuazione di una chiave di lettura per affrontare quelle tipologie di criminalità che si sviluppano al di fuori del contesto specificamente statale.
Pagine | 385 - 403
DOI | 10.1401/9788815370334/c15

Ordinamenti interconnessi. Il contributo dell’interlegalità alla regolazione della rete

Internet rappresenta l’esempio più significativo di contesto in cui le situazioni di interlegalità maggiormente si verificano, e ciò a causa della frequente sovrapposizione di norme, ordinamenti giuridici tra loro solitamente eterogenei e strumenti di governance globali e sovranazionali che determinano spesso situazioni di mancata chiarezza regolativa. Sono qui presi in esame gli approcci concreti adottati dai singoli stati in merito agli atti regolatori del web e, sempre sulla scorta di casi giurisprudenziali, la compatibilità e la coerenza di tali soluzioni con le particolarità del metodo interlegale, il quale sembra essere un criterio valido e ispiratore per i futuri sviluppi di internet.
Pagine | 405 - 440
DOI | 10.1401/9788815370334/c16

Dall’armonizzazione all’interlegalità: la tutela dell’utente finale nella disciplina europea del diritto d’autore

Altro ambito giuridico in cui l’interlegalità mostra grandi potenzialità risolutive è quello inerente al diritto di proprietà intellettuale, profondamente mutato nella sua configurazione interna e nella sua dimensione definitoria, disciplinare, dottrinale e di rilevanza nel dibattito pubblico a causa soprattutto delle nuove tecnologie e delle nuove piattaforme di condivisione dei contenuti, le quali hanno dato origine ad un nuovo regime monopolistico transnazionale che necessita di nuove policies e di nuove vie interpretative. Si analizzano qui i modi con cui il diritto d’autore europeo si relaziona ai suoi obbiettivi e alla matrice normativa relativa alla tutela dell’utente finale, utilizzando inoltre il concetto di interlegalità per descrivere le dinamiche relazionali della disciplina con il contesto digitale.
Pagine | 441 - 463
DOI | 10.1401/9788815370334/c17

Human Rights And The Environment Before The Inter-American Court Of Human Rights

Despite the problems related to environmental protection have led to a massive series of measures and environmental protection standards, more or less shared by some of the main global powers, due to the lack of a central judicial authority dedicated exclusively to these issues numerous disputes have arisen by different regulatory sources in mutual conflict, which they have caused situations of inter-legality. Specifically, an attempt is made here to show the relationships that exist between environmental laws and human rights laws as they are treated by the Inter-American court of Human Rights, as well as to define the legislative framework relating to environmental protection as an inter-legal phenomenon.
Pagine | 465 - 495
DOI | 10.1401/9788815370334/c18

Pace e giustizia penale internazionale nell’era dell’interlegalità

In questo capitolo conclusivo si cercherà di operare un confronto tra alcuni modelli di interazione e strumenti di coordinamento tra l’attività giurisdizionale svolta dalla Corte penale Internazionale e l’azione politica esercitata dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, considerando in primis le potenziali sovrapposizioni tra le due forme di legalità. Tale insieme di complesse relazioni è presa in esame a partire da una prospettiva che riguarda il potere del sindacato giurisdizionale da parte del Tribunale delle decisioni del Consiglio di sicurezza. In merito a ciò sono, inoltre, presi in esame l’articolo numero 103 della Carta delle Nazioni Unite, il principio Kompetenz-Kompetenz, la teoria della political question e il problema delle legalità separate, oltre che, ovviamente, il tema dell’interlegalità.
Pagine | 497 - 521