Forma del vivere
L'etica del gentiluomo e i moralisti italiani

Nel contesto della storia moderna dell'etica, in quella vasta terra di nessuno che si estende tra i monumenti della Scolastica e la rivoluzione di Kant, questo libro riconosce e descrive per la prima volta il processo di formazione di una morale "laica" di non professionisti (né filosofi né teologi), nel suo modello fondativo italiano, tra Petrarca e Guicciardini. Un modello capace di proiettare poi la sua funzione normativa sull'intera Europa di Antico regime, grazie all'impatto straordinario e alla ricezione globalizzata di tre libri: il "Cortegiano" di Baldassarre Castiglione, il "Galateo" di Giovanni Della Casa, la "Civil conversazione" di Stefano Guazzo. Radici profonde su cui si innesta anche la grande esperienza dei moralisti d'Oltralpe. Attraverso questo processo culturale si definisce lo statuto stesso di "civilis" e "civilitas" nel binomio strutturale dei costumi e delle lettere, si elabora una forma del vivere del gentiluomo moderno, si prospetta un'etica della virtù e dell'onore geneticamente e funzionalmente riservata e distintiva.

insegna Letteratura italiana alla Sapienza - Università di Roma ed è presidente dell'Associazione degli italianisti. Tra le sue pubblicazioni: "'Questo povero Cortegiano'. Castiglione, il libro, la storia" (Bulzoni, 2000), "Cavallo e cavaliere. L'armatura come seconda pelle del gentiluomo moderno" (Donzelli, 2003), "Petrarca, l'italiano dimenticato" (Rizzoli, 2004), "Tre inglesi, l'Italia, il Rinascimento. Sondaggi sulla tradizione di un rapporto culturale e affettivo" (Liguori, 2006), "La conversazione. Un modello italiano" (Donzelli, 2007).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2010
Isbn edizione digitale: 9788815229359
DOI: 10.978.8815/229359

Pubblicazione a stampa: 2010
Isbn edizione a stampa: 9788815137715
Collana: Collezione di testi e di studi
Pagine: 648

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