La governance tra politica e diritto

La governance, con il suo stile decisionale aperto, soft, decentrato e indirizzato a specifici obiettivi, ha modificato in profondità gli schemi istituzionali e politici dello stato moderno. Essa coinvolge non solo stati e pubblici poteri, organizzazioni internazionali e corti, ma anche gruppi di esperti, ONG, imprese, associazioni professionali, espressioni della società civile. Così, oltre alla classica separazione tra pubblico e privato, anche gran parte della ratio rappresentativa della democrazia moderna, inventata in Europa, viene rimessa in discussione. Su un piano più strettamente giuridico, si può osservare una crisi delle strutture verticali di autorità, e specialmente della legge, attraverso la crescente tendenza a dare risposte ai vari problemi attraverso decisioni giudiziarie e soluzioni pattizie. L'estensione di modalità di "governance giudiziaria" e di "governance contrattuale", in ambito nazionale e soprattutto internazionale, compone - come bene illustra il volume - un universo giuridico decentrato, puntiforme e variabile, in cui le tradizionali valenze normative del diritto hanno un'esistenza sempre più inferma.

professore di Sociologia del diritto nell'Università di Cagliari, è docente nella Scuola superiore della Pubblica amministrazione di Roma. Con il Mulino ha pubblicato "Le istituzioni della globalizzazione. Diritto e diritti nella società transnazionale" (2000) e "Il diritto al presente" (2002). Il suo volume più recente è "Diritto sconfinato" (Laterza, 2006).

Leggi il libro Indice del Volume
Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2010
Isbn edizione digitale: 9788815229335
DOI: 10.978.8815/229335

Pubblicazione a stampa: 2010
Isbn edizione a stampa: 9788815133922
Collana: Saggi
Pagine: 218

  • Trova nel catalogo di Worldcat