La nazionalizzazione a due ruote
Genesi e decollo di uno scooter italiano

La Vespa è al tempo stesso un’idea originale, un’innovazione di prodotto e un bene di consumo di massa, forse addirittura il primo, in un Paese che alla fine della seconda guerra mondiale guarda desiderante all’America, ma ha ancora un piede nel fascismo. Andrea Rapini spiega la genesi e il successo della Vespa concentrando la sua analisi sulla Piaggio, di cui sono ricostruite le vicende dai primi anni Venti sino alla fine degli anni Cinquanta, ovvero dalla produzione di aerei per Mussolini a quella di merci per il mercato. È dunque una storia d’impresa, nella quale però i protagonisti non sono soltanto i managers e le loro strategie, ma tutti insieme gli operai, le rappresentanze sindacali, l’amministratore delegato, la proprietà e i dirigenti operativi. Ne viene un libro a più livelli che delinea tutte le problematiche relative alla tecnologia, alla costruzione dell’immagine, al lavoro e alle relazioni industriali. Un libro che restituisce alla storia il mito della Vespa e contemporaneamente racconta una delle forme della nazionalizzazione degli italiani.

è ricercatore presso l’Università di Modena e Reggio Emilia dove insegna Storia delle istituzioni politiche. È autore di “Histoire sociale d’une innovation industrielle”, in “Actes de la recherche en sciences sociales”, n. 169, 2007 e di “Antifascismo e cittadinanza. Giovani, identità e memorie nell’Italia repubblicana” (Bononia University Press, 2005); ha inoltre curato il volume di Alberto De Bernardi, “Discorso sull’antifascismo” (Bruno Mondadori, 2007).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815140364
DOI: 10.978.8815/140364

Pubblicazione a stampa: 2007
Isbn edizione a stampa: 9788815114006
Collana: Il Mulino/Ricerca
Pagine: 320

  • Trova nel catalogo di Worldcat