Mita Marra
Connessioni virtuose
DOI: 10.1401/9788815371126/c3

Capitolo terzo L’ecosistema all'opera

1. Che cos’è e come funziona un ecosistema

La terminologia «ecosistema dell’innovazione» è invalsa nei circoli politici e professionali e associata all’idea di innovazione tecnologica, la cui genesi ed evoluzione sono, però, sfuggenti e, con tutta probabilità, mutevoli a seconda dei contesti tecno-scientifici e produttivi locali. Come accennato nell’introduzione, gli studi aziendali adoperano il concetto di ecosistema per connotare le interdipendenze che emergono nelle reti di imprese che creano valore attraverso la condivisione delle idee e delle risorse. L’enfasi è sulle dinamiche cooperative che caratterizzano gli investimenti in R&S e le produzioni realizzate nell’ambito di cluster aziendali localizzati in specifici contesti territoriali. Gli elementi costitutivi e le relazioni causali che definiscono un ecosistema rimangono, però, ancora poco esplorati così come il funzionamento e gli effetti delle collaborazioni in termini di innovazione e sviluppo regionale [1]
.
Una distinzione avvalorata recentemente negli studi sulle imprese mette a confronto le due visioni di ecosistema come affiliazione – vale a dire, gli ecosistemi sono comunità di attori associati, definiti dalle loro reti o dall’appartenenza a una piattaforma; ed ecosistema come struttura – vale a dire, una configurazione di attività caratterizzate e collegate da una strategia condivisa di creazione del valore [2]
. Nonostan{p. 76}te siano concettualmente distinte, le definizioni appena richiamate sono anche reciprocamente coerenti. L’una non esclude l’altra ed entrambe illustrano caratteristiche salienti dei processi cooperativi di creazione del valore da osservare empiricamente.
L’ecosistema come affiliazione supera i tradizionali confini dei settori industriali per rintracciare le interdipendenze che interessano le imprese localizzate in specifici insediamenti produttivi [3]
. L’analisi si concentra sull’accesso e sull’apertura dei sistemi d’innovazione: acquistano rilievo il numero dei partner, la densità delle relazioni e la centralità degli attori nelle reti di scala variabile. L’analisi si sviluppa normalmente a un livello aggregato e considera le connessioni tra l’università, le amministrazioni regionali e le organizzazioni di categoria delle imprese o di altri attori collettivi del territorio. Per questo motivo, non è facile distinguere le caratterizzazioni dell’ecosistema come affiliazione da altri modelli che rappresentano le interdipendenze, come ad esempio, le reti, le piattaforme, i mercati con attori multidimensionali. Poiché tende a far ricorso a unità di analisi di scala elevata, la politica pubblica collegata all’ecosistema di affiliazione si concentra sulle relazioni di governance, con un’attenzione limitata ai processi organizzativi e situazionali in cui si crea il valore condiviso [4]
.
La prospettiva dell’ecosistema come struttura offre una lente interpretativa complementare per esaminare le interdipendenze tra gli attori in gioco. Secondo la definizione di Adner:{p. 77}
L’ecosistema è definito dalla struttura di allineamento dell’insieme multilaterale di partner che collaborano per realizzare una strategia di creazione del valore [5]
.
L’allineamento nelle relazioni cooperative riflette l’insieme dei ruoli e dei flussi di attività da realizzare in maniera congiunta e comporta l’adesione alle posizioni e ai ruoli assegnati. L’allineamento è frutto di incentivi e motivazioni tra loro compatibili, ma è anche e soprattutto la condizione necessaria per cui gli attori interpretano coerentemente le posizioni, i ruoli e le relazioni al fine di condividere le attività e i risultati che ne derivano [6]
. Se gli attori non esprimono l’esigenza di allinearsi per sviluppare strategie di crescita cooperative – o perché non sono partner cruciali per la creazione del valore, o perché sono già allineati e non mettono in discussione la configurazione in essere – il valore aggiunto associato a una logica ecosistemica risulta ininfluente.
Un ecosistema è per sua natura multilaterale e comprende una pluralità di partner e un insieme di interazioni che non sono scomponibili nell’aggregazione delle singole relazioni bilaterali [7]
. Perché il costrutto sia significativo, occorre verificare l’esistenza di interazioni tali per cui la collaborazione tra gli attori risulti essenziale nella creazione del valore, anche in presenza di percezioni e programmi differenziati da parte degli attori coinvolti. L’ecosistema non è, infatti, completo, ma è contendibile e può variare in relazione allo scopo condiviso, il quale può o meno raggiungersi alla fine del processo di cooperazione [8]
.{p. 78}
In ultimo, ma non per importanza, proprio come tradizionalmente accade per le imprese, la strategia degli ecosistemi è influenzata dalla competitività degli stessi ecosistemi e dei partecipanti al loro interno. La distinzione tra strategia competitiva tout court e strategia competitiva eco-sistemica risiede nell’individuazione degli attori che, pur non appartenendo al sistema, possono incidere sulla produzione del valore per gli utenti finali. Oltre alle dinamiche concorrenziali con gli affiliati, acquistano importanza le dinamiche che coinvolgono gli attori esterni che, anche senza collegamenti diretti, svolgono un ruolo fondamentale nella creazione del valore per i beneficiari. All’interno dell’ecosistema, la competizione investe l’acquisizione delle risorse e l’allineamento dei partner più importanti. La concorrenza emerge tra attori rivali nell’ecosistema e tra attori, potenziali sostituti esterni, che competono per offrire proposte di valore alternative attraverso le strutture ecosistemiche [9]
. Una struttura ecosistemica include:
  • le attività da intraprendere affinché la strategia di creazione del valore si concretizzi;
  • gli attori che realizzano le attività;
  • le posizioni che identificano i ruoli degli attori nel flusso delle attività da svolgere congiuntamente;
  • le relazioni in cui si scambiano informazioni, influenze e finanziamenti e che non necessitano di connessioni dirette con l’attore principale dell’ecosistema.
L’analisi che segue applica lo schema sinteticamente delineato per decodificare le dinamiche economico-politiche osservate nel polo tecnologico di San Giovanni. L’analisi esamina le relazioni complementari e competitive che producono valore.

2. Multilateralità e allineamento tra i partner

La configurazione delle partnership per la formazione digitale all’interno del polo tecnologico di San Giovanni {p. 79}presenta i tratti di un ecosistema strutturale in ragione delle relazioni multilaterali sviluppatesi tra l’università e i partner a partire dal 2016. L’università apprende a gestire le relazioni con i partner attraverso un processo di learning by doing [10]
, con le strutture centrali del Coinor e del Cesma – quest’ultimo promosso attore principale sul campo, in seno al campus universitario di San Giovanni. Il Cesma acquisisce un ruolo decisionale per fare fronte alle attività di formazione e alle esigenze di coordinamento della ricerca, aumentate in maniera significativa nel breve arco temporale considerato. Gestendo i contratti e le risorse finanziarie destinate ai laboratori e alle accademie, il Cesma assume una posizione centrale in grado di delimitare i confini dell’ecosistema, non solo in termini fisici.
La partecipazione all’ecosistema non è concessa a tutti coloro che aspirano a farne parte. Le richieste delle imprese di insediarsi nell’ambito del polo tecnologico di San Giovanni vengono filtrate e verificate a più riprese tant’è che il varco di ingresso – l’entry point, per dirla con un’espressione inglese – non è chiaramente individuato dagli attori esterni. Gli imprenditori del contesto di prossimità percepiscono, talora, l’esistenza di una barriera alle collaborazioni con l’università che può scoraggiare coloro che intendono effettuare investimenti in R&S per la digitalizzazione o l’innovazione tecnologica (cfr. capp. 6 e 7) [11]
.
L’ecosistema è delimitato, ma non è chiuso. Le collaborazioni tra imprese e università sono normalmente frutto dell’iniziativa dei docenti più attivi che nel tempo tessono una rete di relazioni e maturano esperienze di cooperazione scientifica su progetti di ricerca applicata [12]
.
Per le iniziative di formazione avviate con le accademie, la sequenza appena delineata è invertita: sono le multinazionali tecnologiche a intraprendere l’esplorazione delle opportunità di collaborazione con l’università che evolvono rapidamente
{p. 80}nella stipula di accordi di cooperazione scientifica su specifici progetti di formazione digitale [13]
.
Note
[1] E. Stam, Entrepreneurial Ecosystems and Regional Policy: A Sympathetic Critique, in «European Planning Studies», 23, 9, 2015, https://doi.org/10.1080/09654313.2015.1061484.
[2] R. Adner, Ecosystem as Structure: An Actionable Construct for Strategy, in «Journal of Management», 43, 1, 2019, pp. 39-58.
[3] Ibidem.
[4] In tal senso, il modello di ecosistema è compatibile con gli altri modelli di innovazione della tripla elica: cfr. H. Etzkowitz e L. Leydesdorff, The Dynamics of Innovation: From National Systems and «Mode 2» to a Triple Helix of University-Industry-Government Relations, in «Research Policy», 29, 2, 2000, pp. 109-123. Cfr. anche E.G. Carayannis, E. Grigoroudis, D.F. Campbell, D. Meissner e D. Stamati, The Ecosystem as Helix: An Exploratory Theory-building Study of Regional Competitive Entrepreneurial Ecosystems as Quadruple/quintuple Helix Innovation Models, in «R&D Management», 48, 1, 2018, pp. 148-162.
[5] Adner, Ecosystem as Structure, cit., trad. mia.
[6] Ibidem.
[7] Esiste una ricca terminologia per rappresentare le relazioni di natura bilaterale, dagli scambi di mercato alle decisioni gerarchiche studiate dall’economia dei costi di transazione fino alle elaborazioni che includono i contratti relazionali. Anche la multilateralità scomponibile nei legami diretti e indiretti non richiede necessariamente un approccio ecosistemico. Ibidem.
[8] Ibidem.
[9] Ibidem. L’autore riporta l’esempio dell’offerta di Uber rispetto al rivale Lyft nei servizi di mobilità a domanda.
[10] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[11] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[12] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.
[13] Informazioni basate su interviste semi-strutturate.