Giorgio Chiosso, Anna Maria Poggi, Giorgio Vittadini (a cura di)
Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c9

Capitolo nono Lo sviluppo delle competenze cognitive e non cognitive negli studenti trentini
di Giorgio Vittadini, Giuseppe Folloni e Caterina Sturaro

Notizie Autori
Giorgio Vittadini Ha conseguito il Phd in Statistica nel 1986 nell’Università di Trento. Dal 2000 è professore ordinario di Statistica metodologica all’Università di Milano-Bicocca. È autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche di profilo teorico e applicato in particolare nel campo della sanità e dell’educazione. Presiede la Fondazione per la Sussidiarietà, che ha fondato nel 2002 come strumento di sviluppo culturale.
Notizie Autori
Giuseppe Folloni Dal 2000 al 2019 è stato professore ordinario di Economia applicata nell’Università di Trento, dove è attualmente professore senior. È autore di oltre 80 pubblicazioni. Si è occupato di economia regionale e di sviluppo locale, di modelli di equilibrio economico generale e negli ultimi tempi di problemi di Economic Development. È stato “visiting professor” in diverse Istituzioni accademiche (Spagna, Stati Uniti, Perù). Dal 1993 al 2007 ha partecipato come esperto della Delegazione della Santa Sede alle attività, assemblee e convegni, dell’UNCTAD a Ginevra. È segretario della Società Italiana degli Economisti dello Sviluppo (SITES).
Notizie Autori
Caterina Sturaro Dottoranda in Economics e Applied Management nell’Università degli Studi di Bergamo. Borsista presso il CRISP dell’Università di Milano Bicocca ha collaborato alla ricerca “Lo sviluppo delle competenze non cognitive negli studenti trentini”, in collaborazione con IPRASE Trentino.

1. Gli studi empirici precedenti: alcune pietre miliari [1]

Come è stato introdotto nei capitoli precedenti, James J. Heckman e la sua scuola in numerosi lavori [2]
sono stati i primi a riconoscere l’importanza delle NCS e a misurarne quantitativamente gli effetti su una notevole varietà di outcomes, dalla riuscita del percorso di istruzione di un ragazzo, al successo in molte dimensioni sociali ed economiche, fino agli esiti sulla salute fisica e mentale di una persona adulta. Fra gli altri, due studi inerenti al contesto americano sono particolarmente rilevanti sotto il profilo metodologico.{p. 212}
Nel primo [3]
Heckman e colleghi dimostrano che le CS e le NCS sono ugualmente determinanti per la riuscita in numerose dimensioni della vita, quali l’istruzione, il livello di reddito, l’occupazione e i comportamenti «a rischio» degli adolescenti [4]
.
Nel secondo studio [5]
si analizza quanto lo stock di CS e NCS posseduto dal bambino, gli investimenti in capitale umano, le CS e le NCS dei genitori influenzino il livello di competenze del bambino stesso [6]
. Le conclusioni sottolineano che se un percorso scolastico tiene conto solo delle CS non può ottenere il risultato di superare disuguaglianze di partenza, familiari o sociali.
Le analisi di Heckman e della sua scuola offrono un nuovo approccio allo studio delle CS e delle NCS per la formazione del capitale umano, per diverse ragioni.
a) La precedente letteratura sul capitale umano considerava determinanti per il processo conoscitivo solo le CS senza cogliere il ruolo determinante delle NCS e quantificarne gli effetti.
b) Vi sono importanti novità di tipo metodologico introdotte da Heckman e dagli altri studiosi che lavorano con lui:
i) gli autori utilizzano sistemi di modelli fattoriali statici e dinamici dove CS e NCS sono definite come i tratti non osservabili degli individui che generano i risultati osservati (risultati di test di apprendimento e comportamento, voti scolastici, riuscita negli studi, livello di salari, performance nella carriera lavorativa). In questo modo, si ha una definizione più raffinata delle CS e NCS non ridotte a semplici indici univariati. In linea con la definizione dell’OECD menzionata nel capitolo V esse sono ricavate come costrutti multidimensionali, non direttamente misurabili ma ottenibili, a meno di errori, da un insieme opportuno di attributi osservabili;{p. 213}
ii) viene esplicitato che la relazione tra NCS e CS e i risultati osservabili non è solo empirica ma causale. NCS e CS «generano» i risultati osservati sopra menzionati;
iii) CS e NCS, misurate in diversi momenti del ciclo vitale, sono inserite in sistemi di equazioni sia come variabili esplicative, sia come variabili dipendenti. È così possibile analizzare in una prospettiva longitudinale quanto le NCS influenzino le CS e quanto le CS influenzino le NCS in diversi momenti del tempo. Si può anche verificare quanto tali competenze siano interrelate con le altre caratteristiche dei ragazzi, delle famiglie, delle scuole, del contesto lavorativo e sociale, in una grande varietà di scenari e risultati.
c) Le banche dati su cui sono basati gli studi di Heckman sono ricchissime e di alta qualità. Il NLSY79 (National Longitudinal Survey of Youth) [7]
, di tipo longitudinale [8]
, pur essendo costituito da dati campionari, è di fatto quasi paragonabile a un database amministrativo, per ampiezza e rappresentatività del campione. La sezione relativa ai Children del NLSY79 (CNLSY79), contiene dati longitudinali relativi ai bambini figli biologici delle madri presenti nell’indagine NLSY79. Ricchissime e numerose sono le CS raccolte nella banca dati. Riguardano capacità matematiche (Arithmethic Reasoning Test Scores, Numerical Operations Test Scores, Mathematical Knowledge Test Scores), proprietà di linguaggio (Word Knowledge Test Scores, Paragraph Composition Test Scores, Coding Speed Test Scores), aspetti {p. 214}generali quali l’Armed Services Vocational Aptitude Battery. Vi sono anche indicatori del contesto famigliare. Per ciò che concerne indicatori per le NCS, Heckman e colleghi [9]
si sono potuti avvalere unicamente di due indicatori per ogni ricerca poiché queste misurazioni erano le uniche nel campione NLSY79: per il 2006 il Rosemberge Self-Esteem Scale e il Rotter Locus of Control Scale; per il 2010 il Temperament Scale e il Behavioral Problem Index.
d) Particolare attenzione viene data all’analisi di eventuali problemi di endogeneità, mentre non si pongono problemi di autoselezione degli individui poiché il campione è raccolto su base nazionale ed è rappresentativo della popolazione del paese.
Gli studi di Heckman e della sua scuola rappresentano una pietra miliare nello studio del nesso tra NCS e CS. A partire dalle metodologie sviluppate in questi lavori, l’OECD promuove ricerche empiriche di tipo internazionale su diversi paesi ad essa aderenti.
Il Report OECD 2015 [10]
sottolinea il ruolo delle NCS come fattore chiave per la riuscita in diverse dimensioni della vita, congiuntamente alle CS, mettendo in luce come esse si rafforzino reciprocamente. La coscienziosità, l’amicalità e la stabilità emotiva sono le NCS che più determinano il successo degli individui, aumentano la capacità di perseguire e raggiungere gli obiettivi, di lavorare insieme agli altri e gestire le emozioni e le reazioni. Ne consegue la necessità di promuovere lo sviluppo del bambino da tutti i punti di vista, non solo cognitivo e accademico, ma anche sociale e relazionale.
Il Rapporto OECD 2017 offre un quadro complessivo dettagliato delle diverse dimensioni della personalità. Esso fa riferimento al PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), relativo alla valutazio{p. 215}ne delle competenze della popolazione adulta tra i 16 e i 65 anni di età. Il Rapporto presenta anche gli strumenti più importanti per la misurazione di ciascun tratto, con particolare attenzione ai questionari in versione ridotta per l’autovalutazione delle competenze.
Altre ricerche a livello internazionale hanno tentato di verificare se opportuni progetti educativi ideati e svolti dalle scuole come parte dell’iter scolastico possano migliorare le NCS. Si tratta dei progetti Big Brothers Big Sisters [11]
, IHAD [12]
, EPIS [13]
, XL Club [14]
e Programa de acompañamento Escolar (PAE) [15]
.
I campioni riguardano, nella gran parte dei casi, studenti dal quinto all’ottavo grado (l’analogo della scuola media italiana), o dei due anni successivi (biennio delle superiori) ammessi alle attività di sostegno (tutoraggio, trattamento scolastico personalizzato, dialoghi con le famiglie, attività comuni pomeridiane di studio e convivenza, ecc.). Si tratta quindi di ragazzi più vulnerabili dei compagni, dal punto di vista sia sociale (figli di migranti o provenienti da famiglie monoparentali), sia del percorso scolastico (basso rendimento scolastico).
In generale si osserva che le attività di tutoraggio e accompagnamento messe in atto in molti casi hanno diminuito la dipendenza da droghe o alcool (vedi ad esempio il progetto Big Brothers Big Sisters). Molto minore è stato invece il
{p. 216}miglioramento in termini di self-concept e di esito scolastico, soprattutto per chi proveniva da condizioni familiari e sociali più critiche. Si distingue il caso del PAE relativo alla Spagna, basato su formazione e tutoraggio svolti nelle ore pomeridiane per studenti in ritardo negli studi. Tal progetto educativo ha portato a consistenti effetti di miglioramento scolastico quando l’accompagnamento è stato di almeno due/tre anni.
Note
[1] Per una rassegna esauriente della letteratura economica empirica inerente la rilevanza delle NCS per la scuola e il mercato del lavoro vedi G. Brunello e M. Schlotter, Non Cognitive Skills and Personality Traits: Labour Market Relevance and their Development in Education & Training Systems, IZA Discussion Paper n. 5743, Bonn, Institute of Labor Economics (IZA), 2011.
[2] F. Cunha, J.J. Heckman, L.J. Lochner e D.V. Masterov, Interpreting the Evidence on Life Cycle Skill Formation, in E.A. Hanushek e F. Welch (a cura di), Handbook of the Economics of Education, Amsterdam, North-Holland, 2006, pp. 697-812; J.J. Heckman, J. Stixrud e S. Urzua, The Effects of Cognitive and Noncognitive Abilities on Labor Market Outcomes and Social Behavior, in «Journal of Labor Economics», 24, 3, 2006; F. Cunha e J.J. Heckman, The Technology of Skill Formation, in «American Economic Review», 97, 2, 2007, pp. 31-47; F. Cunha e J.J. Heckman, Formulating, Identifying and Estimating the Technology of Cognitive and Noncognitive Skill Formation, in «Journal of Human Resources», 43, 4, 2008, pp. 738-782; F. Cunha, J.J.Heckman e S. Schennach, Estimating the Technology of Cognitive and Noncognitive Skill Formation, in «Econometrica», 78, 3, 2010, pp. 883-931.
[3] F. Cunha, J.J. Heckman, L.J. Lochner e D.V. Masterov, Interpreting the Evidence on Life Cycle Skill Formation. cit.
[4] Il modello utilizzato è un modello fattoriale statico, con factor loadings endogeni.
[5] F. Cunha, J.J.Heckman e S. Schennach, Estimating the Technology of Cognitive and Noncognitive Skill Formation, cit.
[6] Il modello utilizzato è un modello fattoriale dinamico non lineare.
[7] National Longitudinal Survey of Youth (NLSY79), U.S. Bureau of Labor Statistics, https://nlsinfo.org/content/cohorts/nlsy79; NLSY79 Child and Young Adult Data Overview, U.S. Bureau of Labor Statistics, https://www.bls.gov/nls/nlsy79-children.htm.
[8] La costruzione del database rientra in un programma del U.S. National Bureau of Labor Statistics; si riferisce a un campione raccolto su base nazionale, ritenuto rappresentativo della popolazione degli Stati Uniti che aveva tra i 14 e i 21 anni al 31 dicembre 1978. Nel 1986 fu dato inizio al sondaggio separato che coinvolge tutti i figli delle intervistate e che viene somministrato ogni due anni. Lo scopo è ottenere informazioni sulle capacità cognitive, sul carattere, sullo sviluppo motorio e sociale-relazionale e sulla qualità del contesto famigliare. Il database contiene moltissime informazioni relative all’occupazione, all’istruzione, alla formazione e alla famiglia degli intervistati.
[9] J.J. Heckman, J. Stixrud e S. Urzua, The Effects of Cognitive and Noncognitive Abilities on Labor Market Outcomes and Social Behavior, cit.
[10] OECD, Skills for Social Progress: The Power of Social and Emotional Skills, OECD Skills Studies, Paris, OECD Publishing, 2015; OECD, Skills and Global Value Chains, OECD Skills Outlook, Paris, OECD Publishing, 2017.
[11] J.P. Tierney, J.B. Grossman e N.L. Resch, Making a Difference. An Impact Study of Big Brothers Big Sisters, Philadelphia, Public/Private Ventures, 1995.
[12] J. Kahne e K. Bailey, The Role of Social Capital in Youth Development: The Case of «I Have a Dream» Programs, in «Educational Evaluation and Policy Analysis», 21, 3, 1999, pp. 321-343.
[13] P.S. Martins, Can Targeted, Non-cognitive Skills Programs Improve Achievement? Evidence from EPIS, IZA Discussion Paper n. 5266, Bonn, 2010.
[14] H. Holmlund e O. Silva, Targeting Non-cognitive Skills to Improve Cognitive Outcomes: Evidence from a Remedial Education Intervention, IZA Discussion Paper n. 4476, Bonn, 2009.
[15] J.I. García-Pérez e M.N. Hidalgo-Hidalgo, No Student Left behind? Evidence from the Programme for School Guidance in Spain, in «Economics of Education Review», 60, 2017, pp. 97-111.